
Settore dell’automotive subito sottopressione su tutte le borse europee. A Parigi le azioni Renault hanno aperto le contrattazioni con un ribasso di oltre il 17 per cento precipitando a quota 34 euro e portando con loro nel baratro i titoli dei concorrenti europei. E’ in questo contesto che va inquadrato il crollo a Piazza Affari delle azioni Stellantis. La quotata italo-francese, appena ieri protagonista di un tentativo di rimbalzo dopo una serie di sedute tutte negative, sta cedendo oltre il 4 per cento precipitando a 8,18 euro. L’entità del tracollo sul Cac40 parigino di Renault e sul Ftse Mib di Stellantis non può non preoccupare anche perchè il sell-off su Renault determina un aggravamento ad oltre il 27 per cento della già negativa prestazione da inizio anno della quotata mentre il ribasso di Stellantis porta al 35 per cento il rosso accumulato dal gruppo nel 2025.
La situazione dei due titoli è difficile perchè complessa è la fase che il segmento automotive europeo continua ad attraversare. Cosa sta succedendo e come comportarsi in momenti come questo? Nessuno lo può dire ma di certo sarebbe un grave errore farsi prendere dal panico e chiudere tutto. Mai scordare, infatti, che anche i crolli più ampi sono occasioni di investimento ora anche con il servizio di trading nazionale di recente lanciato dal broker eToro.
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Crollo azioni Stellantis e Renault: cosa sta succedendo?
Apparentemente il crollo delle azioni Renault e Stellantis potrebbe essere messo in relazione con il rischio che a partire dall’1 agosto prossimo entrino in vigore in Europa i nuovi dazi al 30 per cento decisi dall’amministrazione Trump. In realtà, però, c’è un catalizzatore ben più preciso rispetto alle generiche minacce degli Stati Uniti, dietro al collasso dei due titoli.
Tanto per iniziare l’epicentro del crollo è Renault e quindi il tracollo di Stellantis va inteso come il classico effetto domino. Analizzando proprio il flusso di notizie price sensitive sul colosso francese dell’auto, è semplice individuare la ragione alla base della vera e propria fuga degli investitori dal titolo. Renault ha infatti deciso di rivedere al ribasso le stime sui margini e al tempo stesso ha annunciato al mercato una svolta nell’assetto societario procedendo con la nomina di Duncan Minto come CEO ad interim. Sarà lui a prendere il posto del manager dei miracoli Luca De Meo che appena pochi mesi fa, in modo del tutto inatteso, aveva annunciato il suo addio al gruppo auto francese attratto dalla proposta ricevuta da Kering. Ora De Meo è il nuovo amministratore delegato del gruppo del lusso (sempre francese) e il fatto che Renault abbia preferito una soluzione interna e per giunta transitoria non sembra essere il massimo della rassicurazione per i mercati. Da qui la pioggia di vendite che sta letteralmente sotterrando Renault trascinando nel baratro anche la rivale (e già debole) Stellantis.
Ma Stellantis ha anche cancellato il programma di sviluppo basato sull’idrogeno
Ovviamente per spigare una simile estensione del sell-off da Renault a Stellantis (pur tenendo conto della crisi del settore automotive siamo molto oltre quello che avviene normalmente con i classici effetti domino) è necessario tenere anche conto delle novità che riguardano direttamente Stellantis. Pur non essendo del tutto negative queste news confermano il cambio di passo nelle strategie societarie a seguito della perdita di importanza della questione relativa alla transizione green. Senza tirarla tanto per le lunghe, la quotata italo-francese ha annunciato ufficialmente la sospensione del programma di sviluppo della tecnologia a celle a combustibile a idrogeno. La decisione è stata frutto di un ripensamento strategico, dettato da ostacoli infrastrutturali e da condizioni di mercato ancora immature per l’adozione su larga scala di questa tecnologia.
In particolare, il gruppo automobilistico ha comunicato che non prevede di introdurre veicoli commerciali leggeri alimentati a idrogeno prima della fine del decennio. Le ragioni sono molteplici: tra queste spiccano la scarsa disponibilità di infrastrutture di rifornimento, gli ingenti investimenti necessari per lo sviluppo, e l’insufficienza degli attuali incentivi economici per favorire l’acquisto da parte dei clienti.
Come conseguenza immediata, Stellantis ha cancellato il lancio previsto per quest’anno della nuova gamma di veicoli Pro One a idrogeno. Tuttavia, l’azienda ha chiarito che questa decisione non avrà alcun impatto sull’organico dei siti produttivi coinvolti.
Le attività di ricerca e sviluppo finora dedicate all’idrogeno saranno reindirizzate verso altri progetti, nell’ottica di ottimizzare le risorse e garantire continuità all’innovazione tecnologica all’interno del gruppo.
La situazione di incertezza che attraversa attualmente il mercato dell’idrogeno sta avendo ripercussioni anche sui partner industriali. Stellantis ha infatti avviato un dialogo con Symbio, azienda attiva nella produzione di sistemi a celle a combustibile, per valutare l’impatto delle attuali condizioni di mercato e tutelare al meglio gli interessi reciproci, nel rispetto degli impegni assunti.
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