palazzo con insegna Unicredit
Azioni Unicredit - BorsaInside.com

In un contesto di generale debolezza per il Ftse Mib, le azioni Unicredit stanno dando l’impressione di essere le più esposte alle vendite. In ribasso fin dall’apertura degli scambi, il titolo ha allargato il passivo a metà mattinata e ora segna una flessione dell’1,4 per cento a 63,57 euro. Non si tratta di un rosso memorabile, tuttavia è sufficiente per determinare un ulteriore allargamento del passivo su base mensile che è ora pari ad oltre 3 punti percentuali.

Parliamo sempre di una quotata che su base annua resta in rialzo del 62 per cento (tra le migliori di tutta la borsa), tuttavia forse era lecito attendersi qualcosa in più visto che la banca guidata da Andrea Orcel ha fornito un aggiornamento sulle stime di consensus degli analisti sia per il terzo trimestre 2025 che per il biennio 2025/2026. Considerando le vendite in atto, verrebbe da ipotizzare che il mercato non abbia individuato novità meritevoli di attenzione tali da giustificare un rialzo del titolo. Questa è la situazione ad ora ma non è detto che non possano esserci delle evoluzioni con magari un ritorno degli acquisti. Proprio per questo motivo è il caso di fare il punto su queste stime.

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Focus sulle previsioni del terzo trimestre 2025 di Unicredit

Stando alle previsioni di consensus elaborate da un panel di 15 broker italiani e internazionali, Unicredit dovrebbe chiudere il terzo trimestre 2025 con un utile netto medio di 2,44 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto ai 2,51 miliardi registrati nello stesso periodo del 2024. Il margine di intermediazione è invece stimato a 6,03 miliardi di euro, contro i 6,14 miliardi dell’anno precedente a dimostrazione della presenza di un contesto operativo ancora solido nonostante il rallentamento dei tassi.

Scendendo nel conto economico, il risultato netto di gestione dovrebbe attestarsi a 3,51 miliardi di euro, dopo svalutazioni su crediti per circa 172 milioni di euro. Per finire sul fronte patrimoniale, il coefficiente CET1, indicatore della solidità patrimoniale, viene visto al 14,4 per cento, livello che implica elevata capacità di assorbimento dei rischi del gruppo.

Stime 2025: utile netto oltre i 10 miliardi e rendimento del 5%

Per l’intero esercizio 2025, il consensus punta su un utile netto contabile di 10,7 miliardi di euro, in linea con le previsioni precedenti e superiore ai 9,31 miliardi registrati nel 2024. L’utile per azione (EPS) medio è stimato a 7,03 euro, con una forchetta tra 6,79 e 7,30 euro.

Ancora il margine di intermediazione dovrebbe raggiungere quota 24,74 miliardi di euro, leggermente inferiore ai 24,84 miliardi dell’anno precedente, mentre il risultato netto di gestione è previsto a 14,58 miliardi, dopo svalutazioni per 629 milioni.

Lato patrimoniale, su tutto il 2025 gli analisti vedono un CET 1 ratio al 14 per cento, livello che consente comunque alla banca guidata da Orcel di sostenere una politica di dividendi generosi e il buyback. In merito alla remunerazione degli azionisti, gli analisti hanno rivisto leggermente al ribasso la previsione di dividendo relativo all’esercizio 2025 (in stacco nel 2026) che ora atteso a 3,29 euro per azione, rispetto ai 3,35 euro precedentemente indicati.

Proiezioni 2026: crescita marginale e solidità confermata

Per il 2026, gli esperti prevedono un utile netto contabile di circa 10,57 miliardi di euro, sostanzialmente invariato rispetto alla stima precedente. L’EPS medio è leggermente rivisto a 7,40 euro, mentre il margine di intermediazione dovrebbe attestarsi a 25,54 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. Il risultato netto di gestione è indicato a 15,08 miliardi, con svalutazioni su crediti pari a 835 milioni di euro.

Sempre sul 2026 gli analisti vedono inoltre un ulteriore incremento della remunerazione agli azionisti, con un dividendo Unicredit 2027 previsto a 3,84 euro per azione, in un intervallo compreso tra 3,54 e 4,64 euro.

Prospettive per gli investitori

Ricordiamo che alla luce del calendario sugli eventi societari, Consiglio di Amministrazione di Unicredit per l’esame dei conti del terzo trimestre 2025 è in calendario per il 21 ottobre prossimo. Tuttavia la pubblicazione dei risultati definitivi ci sarà solo il giorno successivo, prima dell’apertura di Piazza Affari.

In attesa dell’ufficializzazione dei risultati il quadro che emerge dal consensus è quello di una banca finanziariamente solida, efficiente e ben posizionata per continuare a generare valore anche in uno scenario di normalizzazione dei margini. Ecco perchè, al netto di quello che sta avvenendo oggi in borsa, le azioni Unicredit sono destinate ad essere attrattive per rendimento e stabilità, grazie alla combinazione di utili resilienti e politica di payout sostenuta.

Questa è l’indicazione che arriva agli investitori di lungo termine.

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