Con tutti gli stimoli arrivati dal consiglio di amministrazione di A2A i trader si sarebbero attesi ben altro andamento dall’utility lombarda i cui prezzi questa mattina si muovono in area 2,08 euro più o meno sugli stessi livelli di ieri. Il fatto che le quotazioni di A2A appaiano tranquille non significa che il titolo non possa segnare repentine oscillazioni magari nelle prossime ore o nei prossimi giorni proprio per effetto di una più attenta valutazione degli assist forniti nel pre-market di oggi dai vertici dell’utility. In effetti mentre la stragrande maggioranza delle società quotata sul Ftse Mib si è limitata a presentare i conti dei primi nove mesi 2024, da A2A sono arrivate anche indicazioni sulla nuova politica dei dividendi nonchè l’aggiornamento del piano strategico 2024-2035.
Come si è soliti dire in questi casi, quindi, la carne al fuoco è tanta ed è bene non farsi trovare impreparati.
In questo articolo analizzeremo i conti dei primi nove mesi 2024 di A2A, i dettagli del piano strategico e la politica dei dividendi. Tutti temi che possono essere cavalcati dagli investitori che operando sul titolo dell’utility anche attraverso strumenti di tipo derivato come i CFD.
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Dividendi A2A: cosa prevede la nuova politica approvata dal CdA
Iniziamo la nostra analisi delle varie notizie riguardanti A2A partendo dalle novità sul dividendo. Questo è infatti l’argomento che di solito interessa di più gli investitori. Ebbene nell’ambito dell’approvazione del piano strategico, il consiglio di amministrazione di A2A ha aggiornato la politica dei dividendi dell’utility. La nuova polity prevede una crescita sostenibile del dividendo per azione di almeno il 4 per cento all’anno contro la crescita del 3 per cento che era stata indicata nel precedente Piano presentato dalla quotata a marzo 2024. Inutile dire che questa revisione al rialzo è ovviamente una buona notizia per azionisti e investitori.
Il miglioramento delle previsioni sul dividendo è stato possibile grazie ai buoni target previsti nel nuovo piano strategico della quotata.
I target finanziari di A2A al 2035
La presentazione dell’aggiornamento al piano strategico 2035 è il secondo assist potenziale per chi vuole investire sulle azioni A2A. Per la verità il piano conferma in modo quasi integrale gli obiettivi di crescita industriale specificati nel piano diffuso a marzo. Più o meno tutto resta quindi come era, ma vale la pena dedicare attenzione a questo punto non fosse altro perchè in un’ottica di investimento di lungo termine potrebbe comunque pesare.
E allora vediamo proprio quali sono i target finanziari del nuovo piano A2A.
Per quello che riguarda gli investimenti, essi sono confermati a 22 miliardi di euro così divisi: 6 miliardi per l’economia circolare e 16 miliardi per la transizione energetica.
In merito ai margini, invece, l’Ebitda ordinario viene visto in crescita dagli 1,9 miliardi di euro nel 2023 a 2,4 miliardi nel 2027 e poi a seguire a 2,6 miliardi nel 2030 e 3,3 miliardi nel 2035. Il tasso di crescita medio annuo nel periodo 2023-2027 è pari all’8 per cento mentre quello sul periodo 2023-2035 è pari al 6%.
Ancora l’utile netto ordinario dovrebbe muoversi in linea con l’andamento della marginalità passando dai 0,6 miliardi di euro del 2023, a 0,7 miliardi nel 2027 e quindi a 0,8 miliardi nel 2030 per poi arrivare ad oltre un miliardo di euro al 2035. Nel periodo 2023-2027 il tasso di crescita dovrebbe essere pari al 12 per cento mentre nel 2023-2035 dovrebbe scendere al 7 per cento.
Per finire, per quello che riguarda la generazione di cassa disponibile per la crescita, essa è vista pari a 15,6 miliardi con una cash conversion di oltre il 50 per cento.
I conti trimestrali di A2A e le previsioni su tutto il 2024
Ed eccoci arrivati al terzo potenziale catalizzatore di A2A: i conti dei primi tre trimestri dell’esercizio 2024. A2A ha chiuso il periodo di riferimento con ricavi pari a 9,1 miliardi di euro in ribasso del 17 per cento rispetto ai 10,95 miliardi messi a segno un anno fa e con un margine operativo lordo (MOL) che si è attestato a 1,8 miliardi di euro, dagli 1,36 miliardi dell’anno precedente (+33 per cento l’entità del rialzo).
L’utile netto si è invece attestato a 713 milioni di euro con una progressione di ben il 68 per cento rispetto ai 425 milioni contabilizzati nei primi nove mesi del 2023. Per quello che riguarda il debito, alla data del 30 settembre 2024 il livello di indebitamento netto era pari a 4,01 miliardi di euro contro i 4,68 miliardi di inizio anno.
Alla luce dei risultati dei primi nove mesi dell’esercizio 2024, i vertici di A2A hanno deciso di rivedere al rialzo la guidance sull’esercizio in corso e ora l’obiettivo è quello di chiudere l’anno con un margine operativo lordo MOL nel range tra 2,28 miliardi e 2,32 miliardi di euro e con un utile netto ordinario che si dovrebbe attestare tra 800 milioni e 820 milioni di euro.
Insomma anche dalle stime su tutto l’esercizio 2024, da A2A sono arrivate indicazioni positive. Eppure nonostante ciò i prezzi dell’utility sono addirittura in leggero calo a Piazza Affari.
Cosa fare con le azioni A2A: analisi tecnica e prezzo obiettivo
Le azioni A2A nel corso dell’ultimo mese sono rimaste praticamente invariate mentre da inizio anno hanno evidenziato un rialzo del 17 per cento. Il rating medio espresso dagli analisti è outperform ovvero farà meglio del mercato/settore di riferimento mentre il target price sui 12 mesi è di 2,12 euro, valore molto vicino alle attuali quotazioni. Ciò induce ad affermare che il potenziale di upside sia alquanto limitato.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, poi, si può individuare una prima resistenza nell’area di 2,118 euro mentre un primo supporto è a 2,039 euro. Le attuali quotazioni sembrano proprio aver messo nel mirino proprio questo secondo livello. Staremo a vedere se i trader inizieranno a dare più peso ai tanti spunti positivi presenti nella trimestrale A2A e soprattutto nella nuova politica dei dividendi, permettendo ai prezzi di portarsi in avanti.
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