Il dividendo di Enel per i prossimi anni potrebbe essere più alto rispetto a quello staccato sugli ultimi esercizi. L’indicazione è stata messa nero su bianco nel nuovo piano strategico 2025-2027 presentato dal colosso dell’elettricità. Il report contiene un esplicito riferimento appunto alla politica dei dividendi Enel oltre a fissare i nuovi target per i prossimi anni.
Si tratta di due catalizzatori potenzialmente molto impattanti sull’andamento del titolo. E infatti lo lo sguardo non può che andare subito al posizionamento del titolo in borsa. Dopo pochi minuti dall’apertura delle contrattazioni le azioni Enel evidenziano un ribasso dello 0,43 per cento a 6,75 euro in un contesto generale che vede il Ftse Mib lasciare sul parterre circa un punto percentuale per effetto dello stacco di ben dividendi tra acconti (come quelli di Unicredit e di Intesa Sanpaolo), seconde tranche e cedole totali. Considerando che la seduta di borsa è aperta da poco è ancora presto per affermare che il passo indietro di Enel possa essere stato causato da una valutazione negativa dei parametri del nuovo piano strategico. Tutto può ancora accadere nel corso della giornata e proprio per questo motivo è bene fare il punto proprio sui dettagli del nuovo piano al 2027. Da dove partiremo? Ovviamente proprio dalle indicazioni sul dividendo.
Prossimi dividendi Enel saranno più alti? Cosa prevede la nuova politica delle cedole
Il management di Enel ha reciso di rivedere al rialzo la politica dei dividendi Enel per gli esercizi dal 2025 al 2027. In particolare è previsto un nuovo dividendo per azione fisso minimo annuo pari a 0,46 euro che potrebbe essere incrementato fino a un payout del 70 per cento sull’utile netto ordinario del Gruppo. Tenendo conto delle stime sui conti dell’esercizio 2024, il consiglio di amministrazione ha quindi deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a complessivi 0,46 euro contro gli 0,43 euro fissati dal precedente piano.
Sempre in relazione alla politica sui dividendi, i vertici del colosso elettrico hanno anche deciso di eliminare il vincolo sul raggiungimento dei flussi di cassa fin qui applicato.
Le buone notizie per gli investitori sono quindi ben tre:
- niente più vincoli che in passato hanno legato cedola ai flussi di cassa
- prossimi dividendi pari ad almeno 0,46 euro più un ulteriore payout fino al 70 per cento dell’utile
- dividendo Enel 2025, a valere sull’esercizio 2024, aumentato a 0,46 euro contro gli 0,43 euro del piano precedente
Queste tre notizie positive rappresentano altrettanti catalizzatori per speculare sul titolo Enel non solo in modo diretto, ossia comprando azioni, ma anche attraverso i CFD.
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I target del nuovo piano strategico Enel
Nel nuovo piano strategico, Enel punta a chiudere il 2024 con un margine operativo lordo ordinario compreso tra i 22,1 e i 22,5 miliardi di euro, il 2025 con un MOL tra 22,9 e i 23,1 miliardi di euro e il 2027 tra i 24,1 e i 24,5 miliardi.
Per quello che invece riguarda gli altri parametri, l’utile netto ordinario 2024 è visto tra 6,6 miliardi e 6,8 miliardi, quello per il 2025 tra 6,7 e i 6,9 miliardi nel 2025 e quello relativo al 2027 tra i 7,1 e i 7,5 miliardi di euro.
Il management di Enel ha evidenziato il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione della leva finanziaria e ora il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto e EBITDA è visto a circa 2,4x per la fine 2024 contro i 3,1x emersi nel 2022. Stando alle previsioni del management, al termine del piano questo rapporto si dovrebbe attestare al 2,5x.
Per finire per quello che riguarda il debito, la società punta ad una riduzione dell’indebitamento fino al 3,9 per cento nel 2027.
Cosa fare con le azioni Enel: HSBC dice “comprare”
Le azioni Enel nel corso dell’ultimo mese hanno perso l’8 per cento mentre da inizio anno la performance è positiva per il 4 per cento. Come si può vedere dal grafico in alto, il massimo dell’anno corrente è stato raggiunto proprio nel mese di ottobre. Il 17 ottobre, infatti, i valori si spinsero fino a 7,39 euro. Da quel momento in poi ha avuto inizio un ritracciamento che sta durando fino ad oggi e che giustifica il pesante rosso dell’ultimo mese. In questo contesto gli analisti di HSBC appena alcuni giorni fa hanno confermato il rating buy portando il target price a 8,2 euro. Stessa valutazione era stata espressa appena pochi giorni prima dalla sim milanese Equita sia pure con un prezzo obiettivo leggermente più basso (7,9 euro) e quindi con minore potenziale di upside.
Questi giudizio sembrano lasciar intendere una view bullish sulla quotata. Considerando l’attuale andamento dei prezzi, per adesso solo teorica.
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