Investire nelle obbligazioni healthcare USA: l’analisi di TCW

Negli ultimi giorni Patrick J. Barrett, credit analyst, responsabile della ricerca sul credito del settore healthcare di TCW, ha formulato un interessante commento sul settore sanitario degli Stati Uniti, e sulla convenienza a effettuare degli investimenti nei titoli obbligazionari di questo comparto.

L’analisi di Barrett inizia dall’evidenza che il sistema sanitario USA e il suo miglioramento non dipende solamente dagli investimenti pubblici, quanto anche da una serie di iniziative del settore privato in corso che stanno conducendo significative riduzioni dei costi e uno sviluppo della redditività delle aziende sanitarie. Quanto sufficiente, probabilmente, per scorgere delle concrete opportunità per gli investimenti obbligazionari. Ma come individuare le migliori occasioni di impiego?

Per scovarle – afferma Barrett – “occorre un’approfondita capacità di analisi del settore sanitario statunitense, che è cresciuto più rapidamente rispetto all’economia in generale, raggiungendo il 17,9% del PIL a fine 2016. Mentre parte di questa crescita risulta dalle richieste di una popolazione che invecchia, i difetti strutturali hanno consentito un potere tariffario incontrollato da parte di alcuni fornitori di servizi e un utilizzo eccessivo di servizi medici da parte dei detentori di polizze di assicurazione”.

Per quanto concerne le determinanti dei miglioramenti nell’andamento del trend dei costi, le ragioni sembrano essere imputabili a diversi elementi sia dal lato dei pagamenti che dal lato del fornitore.

Sul fronte dei primi, i pagamenti, il riferimento di TCW è soprattutto alle compagnie di assicurazione sanitaria quotate in Borsa, che sono cresciute notevolmente attraverso fusioni e acquisizioni, realizzando economie di scala e migliorando la leva negoziale nei confronti di ospedali e medici (negli Stati Uniti i prezzi dell’ospedale per ogni servizio sono stabiliti su base individuale e negoziata).

Sul fronte dei fornitori, gli erogatori di servizi sanitari, Barrett sottolinea invece come “i progressi nella tecnologia medica hanno permesso di eseguire in sicurezza molte forme di chirurgia al di fuori di un ambiente ospedaliero tradizionale. Senza i costi fissi associati alla gestione di un ospedale multi-specialistico, un centro chirurgico autonomo può accettare prezzi più bassi su base procedurale. I centri di chirurgia free standing sono quindi emersi come opzione a basso costo per molte procedure comuni, esercitando una pressione al ribasso sulle spese aggregate per la salute”.

Oltre a ciò, sono stati compiuti importanti investimenti nelle strutture di assistenza per le urgenze e nelle “retail clinic”.

Ma come investire nell’healthcare USA oggi secondo TCW?

L’esperto conclude rammentando come la propria società veda diverse opportunità nel settore sanitario USA, considerato che le aziende stanno continuando a implementare efficaci strategie di contenimento dei costi.

In particolare, la società “continua ad avere un’opinione favorevole di quegli operatori che perseguono un approccio di “cura integrata”, in base alla quale un assicuratore possiede attività sul lato del fornitore al fine di gestire in modo più olistico la spesa sanitaria totale. Varie realtà, come ad esempio la no-profit Kaiser Permanente, United Healthcare, HCA e Tenet Healthcare e le fusioni annunciate di recente tra CVS Health e Aetnae Cigna e Excpress Scripts, hanno già affrontato questo modello integrato in diversi modi”.

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