Prezzo oro ai massimi da 5 anni con FED più dovish, l’assist è nel dot-plot

I possibili nuovi tagli della FED ai tassi ha scatenato i tori sull’oro. Dientro al rally che il prezzo dell’oro registra in queste ultime ore ci sono proprio le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve rese note ieri sera. E’ soprattutto la possibilità che la FED attui nuovi tagli sul costo del denaro entro il 2020 a spingere in alto, molto in alto, il prezzo dell’oro. Mentre è in corso la scrittura del post, la quotazione oro segna un rialzo dell’1,3 per cento a quota 1381,6 dollari l’oncia. Poco fa la quotazione del metallo giallo aveva raggiunto quota 1.381,94 l’oncia, livello massimo degli ultimi 5 anni. 

Non è questo l’unico record che accompagna il bene rifugio per eccellenza in queste ultime ore. Anche i futures sull’oro sono infatti su di giri essendo volatili fino al 1,397,70 dollari registrando una progressione del 3 per cento. 

Dinanzi ad un simile boom delle quotazioni oro, che significa grossi profitti per tutti i traders che hanno attivato posizioni long in vista della decisioni di politica monetaria della FED di ieri (uno dei più importanti market mover di tutto il mese di giugno) è logico chiedersi cosa possa avvenire nelle prossime settimane e più sul lungo termine. E’ ovvio che l’euforia di queste ultime ore sia tutta da attribuire alle indicazioni che sono arrivate dal FOMC della FED. Tutti gli analisti sono concordi che l’apprezzamento dell’oro sia stato causato dall’indebolimento della quotazione Dollaro e dei rendimenti dei Treasuries americani.

Partendo dalla constatazione di questo naturale rapporto di causa-effetto, le prospettive per il prezzo dell’oro per il più lungo termine restano positive perchè a suggerire l’idea di possibili tagli da parte della FED non sono solo le solite previsioni ma alcune dichiarazioni ufficiale della Federal Reserve che sono state inserite nel comunicato ufficiale di conclusione del FOMC. Praticamente non sono gli analisti ma è la stessa FED ad aver aperto la porta a ulteriori tagli dei tassi di riferimento. Dal dot-plot risultano aspettative di tagli entro il 2020 a seguito di previsioni sui tassi riviste al 2,1 per cento entro fine 2020 rispetto alla precedente indicazione che era fissata al 2,6 per cento.

E’ alla lue di queste indicazioni che l’oro può essere ritenuto attraente anche sul lungo termine. Secondo l’analista di FXTM Han Tan, la forza del metallo giallo è un effetto della debolezza del dollaro sul Forex, a sua volta frutto della decisione della FED di assumere un atteggiamento spiccatamente dovish in considerazione dell’outlook più pessimista sull’andamento dell’economia globale.

Han Tan ritiene che i toni dovish che le banche centrali stanno usando, hanno fatto rialzare la testa ai tori che operano sul mercato dell’oro. Per loro è festa grande. 

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