Microsoft, Apple, Google, Amazon e Facebook: effetti negativi da seconda ondata pandemia?

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Non ci sono più dubbi sul fatto nei prossimi mesi la pandemia di coronavirus sia destinata ad aggravarsi determinando il ricorso da parte dei governi a misure di lockdown più o meno totale. Preso atto di questa situazione, è bene definire per tempo le proprie scelte di investimento. Logica vuole che, dinanzi ad una evoluzione che potrebbero essere simile a quella della primavera, si torni a puntare su quelle azioni che durante il lockdown hanno performato bene. Quali sono questi titoli? Il classico esempio che viene dato in questi casi è quello dei colossi tech.

La azioni delle grandi compagnie del Nasdaq risciranno a reggere la seconda ondata di coronavirus oppure è più probabile che le big tech Usa siano rischio?

Per i colossi del web i prossimi giorni saranno densi di appuntamenti. Nella settimana precedente le elezioni Usa, molti giganti tech renderanno note le rispettive trimestrali. Oggi, ad esempio, toccherà a Microsoft mentre domani sarà la volta di colossi del calibro di Amazon, Facebook, Apple e Alphabet (Google). Solitamente le trimestrali sono una grande occasione di visibilità per la quotata interessata. Se questo discorso vale sempre, figuriamoci per titoli come ad esempio Amazon che da inizio anno ad oggi hanno segnato una crescita del 74 per cento!

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Effetto coronavirus: rischi sui titoli tech nella seconda ondata?

Fino ad oggi per i giganti tech è stato valido questo discorso: poichè la pandemia da Covid19 spalanca la porta allo shopping online, allo streaming video e ad altre tecnologie, i colossi titolati a Wall Street che operano in questi comparti vengono considerati porti sicuri su cui investire in fasi molto delicate. Un effetto della crescita dei colossi web, è la sottrazione di quote di mercato ai competitors più piccoli. 

Secondo José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets, i traders sono alla ricerca continua di segnali che dimostrino la capacità dei giganti del web di riuscire ad espandere la loro leadership nel corso della pandemia. Fino a pochi giorni fa questi segnali sono sempre stati puntuali ma quanto avvenuto a Netflix settimana scorsa, con conti trimestrali inferiori alle attase degli analisti, rappresenta un alert da non sottovalutare. 

Secondo Link Securities, il settore tech è stato a lunto un porto sicuro ma negli ultimi giorni qualcosa sembra essersi spezzato. La pubblicazione dei deludenti risultati della società tedesca SAP, ha depresso le azioni tech di tutto il mondo e questo potrebbe essere un segnale del venir meno della capacità dei giganti tech di reggere l’urto causato dalla seconda ondata di covid19. 

SAP è crollata in borsa trascinando nel baratro soprattutto le aziende di software e quelle specializzate in servizi cloud come Microsoft e Amazon.

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Dinanzi ai precedenti di Netflix e SAP, Link Securities deduce che sarà necessario prestare molta attenzioen per capire se i colossi tech risentiranno della seconda ondata della pandemia sui loro risultati e soprattutto se, dinanzi a conti deludenti, saranno costretti a rivedere al ribasso le loro aspettative di risultati. 

Inutile però fasciarsi la testa prima dei conti ufficiali perchè può anche essere che le varie Microsoft, Amazon, Alphabet e Apple rivelino di possedere un modello di business più solido e flessibile rispetto a quello della tedesca SAP. 

Ad ogni modo i conti trimestrali dei colossi web Usa, in uscita tra oggi e domani, sono una grande occasione per investire attraverso il CFD Trading usando broker autorizzati come ad esempio IG (qui la recensione completa) che ti offre 30 mila euro in modalità virtuale per imparare a fare trading. 

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