Petrolio Brent previsioni al rialzo nel primo trimestre 2021, come investire

Un futuro meno negativo del previsto attende il prezzo del petrolio Brent nel 2021. A seguito di una revisione al rialzo delle stime sulla domanda di greggio, l’EIA, l’Energy Information Administration, ha rivisto al rialzo anche le previsioni sul greggio Brent nel primo trimestre 2021.

Si tratta di proiezioni di breve termine che possono essere utili per impostare la propria strategia trading sul greggio nel breve periodo. Per investire sul prezzo del petrolio sfruttando le stime di cui parleremo tra poco è sempre consigliabile fare prima pratica con un conto virtuale evitando così di esporre a rischi il proprio capitale. Su Borsa Inside consigliamo solo i migliori broker Forex e CFD per investire sul petrolio e anche questa volta non siamo da meno e infatti suggeriamo di fare pratica in modalità demo con eToro (leggi qui la recensione completa). Questo broker offre, infatti, ben 100 mila euro virtuali per esercitarsi senza rischi. 

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Petrolio Brent previsioni: EIA alza target primo trimestre 

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’EIA, il prezzo del Brent nel primo trimestre 2021 dovrebbe attestarsi su una media di 56 dollari al barile. Si tratta di un valore superiore di ben 6 dollari rispetto a quello di dicembre (nell’ultimo mese del 2020 la quotazione Brent si attestò su una media di 50 dollari al barile). 

L’incremento del valore del Brent è un effetto dell’aumento della domanda globale di petrolio. Stando alle ultime proiezioni dell’EIA, infatti, nel 2021 la domanda dovrebbe superare l’offerta. I primi segnali di questo trend dovrebbero verificarsi proprio nel primo trimestre del nuovo anno. 

Per la cronaca il prezzo del Brent oggi è pari proprio a 56 dollari al barile mentre quello del WTI è attestato a 53 dollari al barile come si può vedere dal grafico sulla quotazione petrolio allegato in basso. 

Domanda e offerta petrolio secondo le stime EIA

Stando a quanto affermato nell’ultimo report dell’EIA, l’offerta globale di petrolio per il 2021 dovrebbe essere pari a una media di 97,13 milioni di barili al giorno contro i 97,42 milioni indicati in precedenza. Parallelamente la domanda dovrebbe attestarsi a quota 97,8 milioni di barili, in ribasso rispetto ai 98,2 milioni di barili che erano stati indicati in precedenza. 

Più nel dettaglio, l’ultimo report rilasciato dall’EIA prevede che l’aumento della produzione di greggio da parte dei paesi membri dell’OPEC e dei paesi partner riuniti nel cosiddetto OPEC+, sia destinata ad essere limitata per effetto di un accordo che i menbri hanno tra loro siglato con l’obiettivo di tenere sotto controllo la produzione per impedire ai prezzi di scivolare. 

E’ notizia recente che l’Arabia Saudita, uno tra i maggiori produttori di greggio al mondo, procederà con un taglio della produzione di un altro milione di barili di greggio al giorno nei mesi di febbraio e marzo. Tale decisione potrebbe favorire il rialzo del valore del greggio da sfruttare impostando posizioni long con i CFD (qui la demo eToro per fare pratica). 

Nonostante la decisione di Riad di varare questo taglio, però, l’EIA si attende che l’OPEC possa però produrre più petrolio di quanto fatto nel 2020. Le ultime previsioni dell’agenzia puntano su una produzione media di 27,2 milioni barili al giorno nel 2021, contro i 25,6 milioni che erano stati stimati nel 2020 (qui le previsioni 2021 sulla domanda di petrolio). 

Per quello che riguarda gli Stati Uniti, la domanda di greggio dagli Usa raggiungerà quota 19,51 milioni di barili nel 2021 contro i 19,79 milioni di barili al giorno che erano stati previsti in precedenza. 

Prezzo brent e pandemia

E’ inutile girarci attorno: il prezzo del petrolio brent sarà condizionato dalle novità sulla pandemia di coronavirus. Secondo l’Energy Information Administration, l’incremento del numero dei contagi di Covid-19 avrà come effetto il contenimento della domanda globale di petrolio per tutto il primo semestre del 2020. Alla luce delle previsioni macroeconomiche globali che sono state rilasciate da Oxford Economics, l’EIA prova a dare una iniezione di fiducia evidenziando che il prodotto interno lordo globale potrebbe registrare una crescita del 5,4 per cento nel corso dell’anno corrente e del 4,3 per cento nel 2022.

L’incremento del Pil globale avrebbe come conseguenza immediata la crescita del consumo energetico mondiale e di conseguenza l’incremento del valore del Brent. 

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