Prezzo petrolio: cosa succederà dopo fallimento vertice OPEC+?

In tanti speravano su un’intesa dell’ultima ora ma alla fine il vertice OPEC+ tra i paesi produttori di greggio si è chiuso senza un accordo. L’esito del summit ha immediatamente spianato la strada ad un boom delle quotazioni del greggio replicando uno schema che non si vedeva da tempo sui mercati ossia assenza di accordo sui livelli produttivi, rally del prezzo del petrolio. 

L’impatto dell’assenza di intesa e soprattutto la paura per quelli che sono gli scenari che si potrebbero aprire adesso, è visibilissimo sull’andamento mattutino della quotazione petrolio.

Il prezzo del WTI, infatti, registra una progressione dello 0,35 per cento a 76,61 euro mentre il valore del Brent è in progressione dello 0,41 per cento a 77,48 euro. Questi variazioni suggeriscono solo una cosa: il petrolio è in pieno trend rialzista. Tale movimento può essere sfruttato immediatamente comprando un CFD sul prezzo del petrolio. Tra l’altro scegliendo broker autorizzati come ad esempio eToro (leggi qui la recensione completa) è possibile avere subito la demo gratuita per imparare ad investire sul prezzo del petrolio con i CFD senza rischi

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Se sul breve termine, l’impatto del fallimento del vertice OPEC+ è scontato, più complesso è invece il discorso sulle prospettive di lungo periodo. Cosa succederà adesso che non c’è stata intesa tra i paesi produttori sui livelli produttivi?

Riunione OPEC+ luglio 2021: perchè è fallita?

La riunione OPEC+ di ieri avrebbe dovuto sanare lo scontro in atto tra gli Emirati Arabi e gli altri paesi che aveva impedito di trovare un accordo già nel meeting di giovedì scorso. La scelta di riaggiornare tutto a ieri serviva proprio a cercare caparbiamente un accordo.

L’allungamento dei tempi, però, non è bastato e alla fine il vertice OPEC+ si è chiuso con un nulla di fatto a causa dell’ostruzionismo dei rappresentanti degli Emirati Arabi. 

A dividere lo stato mediorientale dagli altri paesi produttori di greggio, la questione relativa all’estensione della strategia dei tagli alla produzione fino al 2022. 

In particolare, fin dal primo giorno del summit, gli Emirati Arabi Uniti avevano subito messo in chiaro di essere fermamente contrari all’accordo proposto dall’Arabia Saudita e appoggiato anche dalla Russia. Nonostante i tentativi di compromesso iniziati la scorsa settimana e proseguiti ieri, le posizioni delle parti sono rimasta distantissime. 

Arabia Saudita e Russia avevavo raggiunto l’intesa poi sottoposta alla riunione OPEC+ già prima dell’avvio del meeting. L’accordo puntava su un’offerta di 400.000 barili al giorno da agosto fino a dicembre 2021. L’accordo bello e pronto che è arrivato sul tavolo dell’OPEC+ non è piaciuto fin da subito ai rappresentanti degli Emirati Arabi che invece si sono appellati ad un aumento incondizionato dalla produzione. Posizione semplicemente inaccettabile per l’asse russo-saudita (più satelliti) e da qui il vicolo cieco. 

Una situazione difficile per i consumatori (non serve essere degli esperti per capire che ci saranno altri rialzi del prezzo della benzina) ma profittevole per i traders che scelgono di investire sul greggio con i CFD. A tal proposito sottolineimo ancora una volta l’importanza di scegliere solo broker autorizzati e che offrono servizi all’altezza. Il citato eToro, ad esempio, mette a disposizione il Copy Trading grazie al quale è possibile seguire e copiare i migliori traders che investono sul petrolio. Per imparare a fare social trading è sufficiente aprire un conto demo gratuito seguendo il link in basso. 

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Cosa resta dopo il vertice OPEC + 

A questo punto, cosa è rimasto dopo questo lungo vertice OPEC+ in cui si è cercato di arrivare caparbiamente ad un accordo ma senza riuscirci? Praticamente nulla visto che non solo l’intesa non è stata raggiunta ma, soprattutto, non è stata neppure indicata una data nuova in cui tenere un nuovo meeting.

Il fatto che il meeting si sia chiuso senza un nulla di fatto alimenta, inoltre, preoccupazioni di ogni tipo. Senza accordo sulla produzione e, soprattutto, con la situazione di frattura che è emersa chiaramente nel corso del meeting, non c’è da farsi grandi illusioni su quello che potrebbe avvenire adesso ai prezzi del petrolio (qui il sito eToro per investire). 

Tutti gli analisti sono concordi nel ritenere che sia esplosa una nuova guerra del petrolio tra i paesi dell’OPEC+. Archiviato il terrore per l’andamento dell’economia, adesso si è tornati al braccio di ferro tra i paesi produttori. Oggetto da contendere sono i quantitativi di greggio che ogni paese può pompare. In fin dei conti è chiaro a tutti che maggiore è la soglia di produzione concessa, più alto è il quantitativo di petrolio che ogni paese può immettere sul mercato. 

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