Trimestrale Microsoft: il cloud fa la differenza. Adesso è buy?

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Esercizio brillante per Microsoft e buy confermato sul Nasdaq. Il colosso fondato da Bill Gates ha mandato in archivio l’anno fiscale con profitti che, per la prima volta nella storia della società, hanno superato i 60 miliardi di dollari. Una performance destinata ad entrare negli annali dei colossi tech di Wall Street. 

Nel solo quarto trimestre, Microsoft ha messo a segno entrate per 42,6 miliardi di dollari, in rialzo del 21 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi invece si sono attestati a 16,5 miliardi di dollari, con un rialzo del 47 per cento rispetto al quarto trimestre precedente. 

Nel complesso tutti i segmenti hanno registrato un miglioramento sia pure con sfumature molto diverse tra loro. Ad andare in controtendenza sono state solo le entrare derivati dalle licenze Windows che sono diminuite del 3 per cento e quelle derivati dalle licenze Surface che hanno registrato un crollo del 20 per cento. Il management ha precisato che la società non è stata in grado di soddisfare le richieste a causa della scarsità di componenti hardware e ciò ha determinato la flessione delle entrare di questi segmenti. 

Per quanto riguarda tutti gli altri settori, la tendenza è stata, come detto, positiva, ma è impossibile non notare il divario esistente tra le entrate del segmento More Personal Computing che sono cresciute del 9 per cento e quelle del segmento Productivity and Business Processes (Office, LinkedIn e Dynamics) che invece hanno registrato un balzo del 25 per cento. Ancora più forte l’andamento del settore cloud che ha messo a segno un balzo delle entrate del 30 per cento e quello advertising che è crescito del 37 per cento (lo scorso anno, però, il quarto trimestre era stato formente condizionato dall’emergenza covid19). 

Dalle variazioni delle entrate nei singoli settori emerge una tendenza molto chiara: a spingere i profitti di Microsoft è sempre di più il settore cloud. Come hanno messo in evidenza alcuni analisti, sono proprie le prosettive del segmento cloud che suggeriscono di comprare azioni Microsoft.

Buy sul cloud è quello che si vocifera da ieri negli ambienti di Wall Street. In realtà anche un semplice trader alle prime armi oggi può investire in azioni Microsoft comodamente da casa. Per farlo non serve comprare azioni ma è sufficiente attivare una posizione di acquisto attraverso il CFD Trading. Tra l’altro scegliendo broker affidabili come eToro per operare non si dovranno neppure pagare commissioni nel trading sulle azioni e in più la demo è gratuita. 

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Azioni Microsoft: prospettive per il prossimo esercizio

Con una Microsoft in evoluzione (come visto, il cloud è sempre più centrale) quali sono le prispettive che si aprono per il futuro? Haris Anwar, analista senior di Investing.com, ha messo in evidenza alcuni aspetti interessati che dovrebbero essere tenuti in considerazione prima di fare trading sulle azioni (qui il sito ufficiale eToro). 

Il titolo, secondo l’esperto, ha infatti corso tantissimo dall’inizio della pandemia e attualmente scambia su multipli molto ricchi. Considerando l’intensità e la durata del rally, si può pensare che ci sia ora il margine per possibili prese di profitto. Il fatto che non ci sono indicazioni precise sul possibile andamento della domanda nel contesto post-pandemico potrebbe spingere i traders ad assumere un approccio prudente e quindi a prendere una pausa di riflessione sul titolo. Per chi opera attraverso il CFD trading questo non sarebbe un problema poichè le piattaforme consentono di investire anche al ribasso. Per fare short trading, però, è sempre fondamentale fare pratica. Il conto demo eToro è l’ideale per questa esigenza. 

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Secondo Daniel Ives, analista di Wedbush Securities, la guidance di Microsoft batte le attese grazie alla forza del segmento cloud. In particolare, la divisione Intelligent Cloud ha registrato una crescita dei ricavi del 30 per cento annuo nel quarto trimestre a 17,38 miliardi di dollari battendo i 16,39 miliardi di dollari attesi dal consensus di FactSet mentre le entrate generate da Azure sono salite del 51 per cento contro le previsioni più contenute di Visible Alpha (+43,3 per cento).

Alla luce di tali premesse, l’analista ritiene che l’espansione di Azure possa continuare a crescere. Microsoft, ha concluso Ives, è ottimamente posizionata per beneficiare di una serie di tendenze in atto oggi e domani che non fanno altro che sostenere la spesa IT. 

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