Prezzo petrolio e oro: nuovo rialzi dipenderanno da Powell e Yellen?

Il rialzo delle quotazioni delle materie prime è un trend cui si assiste ormai da mesi. Gli analisti sono concordi nell’affermare che la progressione dei prezzi delle commodities è una conseguenze del rilancio dell’economia dopo la pandemia di covid19.

Allo stesso modo gli esperti sono daccordo nell’evidenziare che un effetto del rally delle materie prime sia la corsa dell’inflazione. Essendo le previsioni di breve sulle commodities rialziste, va da sè che anche la tendenza dei prezzi al consumo non possa che essere orientata al rialzo perlomeno nel breve e medio periodo.

Tra gli asset che hanno fatto registrare rialzi ci sono anche l’oro e soprattutto il petrolio. Proprio il greggio questa mattina ha raggiunto i 76 dollari al barile sulla borsa di New York (contratto con scadenza ottobre 2021).

La quotazione petrolio è oramai in crescita da tempo ed è molto probabile che si continui su questa linea ancora per un po’.

Prezzo petrolio e oro: perchè sono cresciuti?

La quotazione in diminuzione della moneta statunitense, insieme al calo dei rendimenti dei bond Usa, sono uno dei trampolini su cui il prezzo del petrolio ha preso lo slancio. E’ stato grazie alla forza di questi driver se il prezzo del greggio è salito per ben per cinque giorni consecutivi anche a causa di scorte poco abbondanti, dato il blocco temporaneo della produzione dovuto agli urgani che, come sempre avviene in questo periodo, stanno interessando la costa Usa. 

Da inizio anno il greggio West Texas Intermediate è salito del 50 per cento e sulla stessa scia si è mosso anche il Brent. Ancora meglio ha fatto la quotazione del gan natutale che ha visto addirittura raddoppiare il proprio valore nel corso del 2021. 

Dall’altra parte invece, per quanto riguarda l’oro, l’aumento del prezzo è conseguenza della situazione cinese. La crisi del colosso immobiliare Evergrande, arrivato ad un passo da un fallimento che, per adesso, è stato scongiurato grazie all’intervento dello stato, ha generato molta paura tra gli investitori. Oggi, tra gli addetti ai lavori, c’è la consapevolezza che se Evergrande dovesse davvero fallire, a risentirne sarebbe tutta l’economia cinese con pesanti ripercussioni sulla liquidità delle banche.

Come abbiamo messo in evidenza in una lunga analisi dedicata alla crisi Evergrande, nel caso in cui la situazione dovesse sfuggire di mano ci potrebbe addirittura essere un effetto domino su tutta l’economia globale. In fin dei conti la crisi economica della Cina non potrebbe non avere conseguenze sulla domanda globale di materie prime che uscirebbe fortemente ridimensionata a causa della minore produzione. Uno scenario simile determinerebbe il ribasso dei prezzi del greggio ma, parallelamente, spianerebbe la strada all’apprezzamento del gold. 

Insomma, lato operativo, la crisi di Evergrande potrebbe creare una situazione molto dinamica. In un contesto simile per investire diventerebbe fondamentale scegliere un broker che offra strumenti avanzati che possono essere di aiuto soprattutto ai traders alle prime armi. Strumenti come ad esempio il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile copiare dai traders più bravi. Per provare il social trading eToro si può comunque sempre usare la demo gratuita da 100 mila euro virtuali. 

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Quanto avvenuto nei giorni scorsi è sufficiente per avere idea di quello che avverrebbe se Evergrande dovesse fallire. La scorsa settimana sono bastate le preoccupazioni psicologiche a spingere molti investitori a puntare sul metallo prezioso, uno dei beni rifugio per eccellenza.

In attesa delle Federal Reserve

Alla luce della situazione di fondo descritta nei precedenti paragrafi, quali stime di breve si possono fare sul prezzo del petrolio e dell’oro e, considerando queste ipotesi, come investire sulla materie prime nelle prossime ore? (qui il sito ufficiale eToro)

Oggi tutto il mercato finanziario mondiale ha gli occhi puntati sulla Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti. I prezzi delle materie prime potrebbero subire l’influenza delle dichiarazioni FED previste per la giornata. Secondo alcuni analisti, l’andamento dell’oro e del petrolio dipenderà da quello che diranno (o non diranno) Jerome Powell e Janet Yellen; ovvero il presidente della Fed e la segretaria del Tesoro. I due banchieri saranno proprio oggi 28 settembre a Capitol Hill per fornire la loro dichiarazione periodica davanti alla Commissione Bancaria del Senato Usa

A tenere banco potrebbe essere la richiesta di aumentare i tassi di interesse già a partire dal 2022 (il costo del denaro Usa è in prossimità dello zero ormai dall’inizio della pandemia). Nel corso dell’ultimo meeting FED Powell ha posto come obiettivo la conclusione del programma di acquisti di titoli entro la metà del prossimo anno. Sarà però la discussione di fronte al Senato ad avvalorare o modificare questi punti.

Ancora più urgente, però, è l’accordo sul tetto del debito. Bisogna arrivarci prima del 30 settembre, o il Governo rischia lo shudown, il blocco delle attività amministrative.

Insomma le dichiarazioni di Powell e della Yellen dinanzi alla Commissione del Senato saranno si periodiche ma oggi potrebbero offrire qualche spunto interessante per investire su oro e petrolio (qui il sito eToro)

Tra l’altro, sempre nella giornata di oggi, sono anche attese altre dichiarazioni di un certo peso oltre a quelle dei due americani. A parlare saranno, infatti, i rappresentanti della BCE Christine Lagarde, Luis de Guindos, Fabio Panetta e Isabel Schnabel. In Usa, oltre a Powell e alla Yellen interverranno anche Michelle Bowman, Raphael Bostic e Charles Evans.

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