lingotti di oro e grafico
Prezzo oro massimi storici - BorsaInside.com

Il mese di settembre dei mercati si è aperto con una sorpresa che, per la verità, oramai non fa più neppure notizia: un nuovo record per il prezzo dell’oro. Oramai sulla cresta dell’onda già da alcuni mesi, il gold ha infranto un altro record, superando la soglia psicologica dei 3.500 dollari l’oncia e toccando i 3.508,73 dollari, livello mai registrato prima di adesso. In questo contesto anche la seconda materia prima più preziosa si sta togliendo le sue soddisfazioni. Ci riferimento all’argento che, sfruttando il classico effetto-domino, è salito fino a 40,85 dollari. In questo caso non siamo sui massimi di tutti i tempi ma su livelli che comunque non si vedevano dal lontano 2011.

Insomma, tra oro e argento, settembre si è aperto con ben due muri abbattuti nello stesso momento a dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, della forza del comparto dei metalli preziosi in un contesto globale più che mai attraversato da incertezze economiche, politiche e geopolitiche.

In un contesto simile la domanda che gli investitori si pongono è semplicemente una: si è ancora in tempo per comprare oro (e argento) oppure è troppo tardi?

Per rispondere a questo interrogativo fondamentale è mettere a fuoco le reali ragioni alla base della nuova fiammata dei metalli preziosi. Solo dopo si può pensare di iniziare ad investire usando quei broker che sono specializzati proprio anche nel trading sulle materie prime. Un esempio è FP Markets che è molto noto anche in Italia per via degli spread bassissimi sui CFD oro.

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Cosa sta spingendo il prezzo dell’oro da record in record

Dietro alla vera e propria corsa dell’oro c’è un elemento chiave: le aspettative che la Federal Reserve stia preparando un ciclo di tagli dei tassi d’interesse negli Stati Uniti, con il primo possibile già nel meeting del 16-17 settembre. Il meccanismo è sempre lo stesso con la prospettiva di un costo del denaro più basso che per forza di cose va a ridurre l’attrattività di tutti gli asset più remunerativi riaccendendo, al contrario, l’interesse verso i beni rifugio.

Questo è il filo conduttore che spiega il trend al rialzo che oramai da settimane caratterizza il gold.

Tuttavia alla riunione del FOMC di settembre manca ancora un bel pò e allora la questione è capire quello che potrebbe avvenire fino ad allora. Rialzando il valore dell’oro, il mercato sta prezzando quello che ritiene l’esito più probabile del board. Fino a quando non arriverà il grande giorno, saranno una serie di dati a rilanciare ulteriormente oppure a ridimensionare questa ipotesi.

Parliamo di market mover con il rapporto mensile sull’occupazione americana in uscita questo venerdì. Un dato debole andrebbe a rafforzare l’idea di una economia in raffreddamento e consoliderebbe la probabilità di una mossa accomodante da parte della FED. Viceversa se il mercato del lavoro dovesse mostrarsi ancora solido, ci potrebbe essere un raffreddamento dell’entusiasmo.

Occhio comunque a non ridurre tutto ai tassi. Vero è che le speculazioni sulle mosse della Federal Reserve sono la prima molla alla base del rally del gold ma ci sono anche altri fattori che stanno impattando: dalla guerra dei dazi, ai dubbi sull’indipendenza della banca centrale fino ad arrivare al progressivo indebolimento del dollaro Usa. In particolare le frizioni tra l’amministrazione Trump e la stessa Federal Reserve, oramai in atto da mesi, vanno a fomentare tutta una serie di preoccupazioni circa l’indipendenza della politica monetaria americana. Si tratta di un tema che tocca la credibilità stessa del sistema finanziario statunitense. E cosa possono fare gli investitori dinanzi a tutto questo se non rifugiarsi ancora di più sul gold? Giustamente Joni Teves, strategist di UBS, ha detto chiaramente che in un contesto di tassi visti al ribasso, dati macro piuttosto fragili e rischi geopolitici sempre persistenti, solo l’oro è in grado di garantire quel ruolo di diversificazione di portafoglio e sostegno dei prezzi che gli altri asset non possono avere in questa fase.

Una nuova correlazione tra oro e azioni?

Un tempo il prezzo dell’oro tendeva a salire nel momento in cui i prezzi delle azioni scendevano. Questo rapporto di correlazione storica oggi sembra proprio non essere più valido perchè sia il gold che le quotazioni azionari sono in rialzo e passano da record in record. Secondo molti analisti non è più in atto una correlazione inversa ma una corsa parallela.

Apparentemente sembra di essere dinanzi ad un paradosso dei mercati ma in realtà tutto ha una sua spiegazione: semplicemente gli investitori da un laro stanno cercando di proteggersi dai rischi sistemici cui abbiamo fatto riferimento nel precedente paragrafo comprando oro, mentre dall’altro stanno palesemente scommettendo su un soft landing dell’economia americana alimentando così il rally che è in atto sulle azioni.

In questo contesto per l’oro è cambiato tutto: non più solo asset rifugio ma mercato alla base della nuova architettura dei portafogli di investimento.

Cosa fare con l’oro ai record storici?

logo FP Markets

Ed ecco che si torna alla domanda iniziale: come comportarsi con l’oro? E’ tardi per comprare adesso? Il gold ha praticamente raddoppiato il suo valore negli ultimi tre anni. Gli eventi lo hanno trasformato da strumento di difesa contro l’inflazione ad asset strategico per diversificare i portafogli in un mondo segnato da crescente instabilità. Ecco perchè non è da escludere che i prezzi possano ancora aggiornare i record.

Certo la potenziale corsa non è priva di rischi ma è fondamentale capire che la realtà dei mercati è profondamente cambiata con i capitali che si stanno spostando verso titoli tecnologici, posizioni short sul dollaro e appunto l’oro.

In questo contesto scegliere broker specializzati sul gold come FP Markets (qui la recensione) può fare la differenza. In che modo? Almeno per due ragioni gli spread bassi sui CFD oro che abbattono i costi e la rapidità nell’esecuzione degli ordini.

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