Cosa implica per i trader il taglio del rating Usa deciso da Fitch?

Fitch taglia il rating AAA: implicazioni sui mercati - BorsaInside

E’ stata la notizia clou della settimana: gli analisti di Fitch hanno deciso di tagliare il rating sul debito americano ad AA+ dal precedente AAA. Gli Stati Uniti, quindi, dopo decenni, hanno perso la tripla A sul loro debito (almeno dal punto di vista di Fitch). Il downgrade ha lasciato stupiti molti analisti che non si attendevano un provvedimento simile.

Ad onor di cronaca, però, bisogna evidenziare che molti anni fa un’altra agenzia di rating aveva deciso di privare gli Usa della tripla A: Standard and Poor’s. Per due agenzie su tre, quindi, il debito Usa non è più meritevole della tripla A.

I mercati hanno reagito negativamente con vendite su tutti gli indici globali. Come messo in evidenza da alcuni analisti, la reazione è apparsa quasi come un atto dovuto, nel senso che dopo i guadagni enormi messi a segno a luglio, molti fondi e grandi investitori hanno deciso di sfruttare il downgrade di Fitch a loro vantaggio chiudendo le posizioni aperte. Insomma, dal punto di vista operativo, il taglio di rating ha spalancato la porta a fisiologici realizzi.

Questa è stata la reazione a caldo dei mercati. Adesso si tratta di capire quale sarà la reazione ragionata. Cosa significherà per i mercati la perdita della tripla A Usa? Ci sarà un deflusso dal debito americano (come spesso avviene in caso di downgrade)?

Andiamo con ordine partendo proprio dalla definizione di rating sovrano.

Cosa è il rating sul debito Usa?

Parlare di rating americano significa fare riferimento alla valutazione attribuita al debito pubblico del governo degli Stati Uniti da diverse agenzie di rating. Queste ultime sono società indipendenti specializzate che valutano la capacità di un emittente, in questo caso il governo Usa, di onorare i suoi obblighi finanziari.

Il rating sul debito degli Stati Uniti è particolarmente importante poiché il paese emette una notevole quantità di debito attraverso Treasury Bonds, Treasury Notes e Treasury Bills per finanziare le sue operazioni e progetti. Il livello di rating (notch) può quindi può influenzare la fiducia degli investitori e i costi di prestito del governo.

Le principali agenzie di rating internazionali, come Standard & Poor’s (S&P), Moody’s e Fitch, assegnano un voto al debito degli Stati Uniti sulla base della loro analisi della solidità finanziaria e della capacità del paese di rimborsare i suoi debiti. A prescindere dalle differenze tra le varie scale valutative delle tre agenzie, i rating vanno da “AAA” (il più alto grado di affidabilità e basso rischio di default) a “D” (default). In mezzo a questi estremi ci sono tutta una serie di livelli che riflettono gradi diversi di affidabilità creditizia.

Quali saranno gli effetti del downgrade di Fitch sul rating Usa?

Come abbiamo già detto in precedenza non ci interessa la reazione di pancia del mercato (su quella ci siamo già espressi) ma gli effetti di lungo termine.

Lo scenario più probabile è che non ci siano grandi contraccolpi. Scordiamoci quindi problemi di rifinanziamento del deficit americano. E per quello che riguarda lo status del dollaro Usa come valuta di riserva? Dopo la decisione di Fitch di tagliare la valutazione, alcuni analisti hanno evidenziato come questo sia un chiaro segnale di scricchiolio del dominio planetario del Biglietto Verde. Un segnale che si va ad aggiungere ad altri avvenuti in precedenza (compresa la perdita di influenza degli Usa in molte aree del globo). Assodato questo, è decisamente difficile che lo status del dollaro come valuta di riserva possa essere messo in discussione perlomeno in un arco di tempo breve. La centralità del dollaro Usa resterà inalterata anche dopo il downgrade di Fitch e anche se pure la terza agenzia di rating (Moody’s) dovesse tagliare.

Al tempo stesso, però, sarebbe un grave errore pensare che il taglio di Moody’s sia un non evento. In realtà il downgrade è un avvertimento che negli Usa in tanti potrebbero aver già recepito: o gli Stati Uniti cambiano o la loro egemonia finanziaria verrà progressivamente meno.

Il downgrade causerà un deflusso dal debito Usa?

Il debito americano è 4 volte più grande di quello dei paesi che vantano la tripla A. Il downgrade ha fatto perdere agli Stati Uniti la certificazione di debito sicuro. E a questo punto cosa faranno i gestori? Su questo punto lo scenario è più complesso anche perchè l’attuale mercato del debito Usa è cinque volte più grande del mercato totale di tutti gli altri emittenti governativi messi assieme che vantano un rating AAA da parte di tutte e tre le agenzie.

Logica vorrebbe che siano dei deflussi, tuttavia, bisogna anche capire quale sarebbe la direzione di questi movimenti. In altre parole verso quali paesi con rating AAA i capitali di finanziamento potrebbero spostarsi? In una situazione come quella attuale, forse sarebbe più conveniente modificare le procedure invece che abbandonare i bond americani anche se non è da escludere che ci possa pure essere un occhio di riguardo verso i pochi paesi con tripla A (oramai in estinzione).

Come reagiranno i trader al downgrade del debito Usa?

Dopo aver risposto a tutte le domande che avevamo evidenziato a inizio articolo, abbiamo ora gli elementi per occuparci dell’aspetto più operativo: come reagiranno i trader?

L’andamento dei mercati durante la settimana del downgrade ha risposto alla prima parte della domanda, quella sul breve termine. Nel lungo periodo non c’è da attendersi grandi scossoni rispetto al trend in corso.

Del resto, come evidenziato da Goldman Sachs, “il downgrade dovrebbe avere un impatto contenuto sui mercati finanziari, dal momento che è improbabile che i principali detentori di Treasuries (titoli di stato Usa) si sentano costretti a vendere, sulla base del cambiamento dei rating”. E anche altri analisti citati da Bloomberg hanno ridimensionato l’impatto del downgrade di Fitch, evidenziando come nel mondo non ci sono titoli di stato che possono vantare la reputazione di asset rifugio dei Treasuries Usa.

Questa interpretazione potrebbe essere la ragione per cui il dollaro è rimasto sostanzialmente stabile. I trader quindi, dovrebbero tornare a focalizzarsi sull’essenziale a partire dalla pubblicazione delle ultime trimestrali con i conti di Amazon e Apple che stanno movimentando l’ultima di Ottava.

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Indici di borsa di Wall Street, singole azioni quotate, dollar Index e specifici cross valutari con il Biglietto Verde e poi le materie i cui valori sono espressi in dollari, sono tantissimi gli asset Usa che potrebbero essere condizionati dal livello di rating del debito.

Ma c’è un modo per speculare su tutti questi mercati magari operando da una sola piattaforma? La risposta è affermativa. Attraverso i CFD è possibile speculare al rialzo o al ribasso sui mercati Usa.

Fondamentale è scegliere solo broker autorizzati per operare. Ad esempio se la centralità dell’investimento è sul Forex con sconfinamenti anche su altri asset Usa, allora si può operare con FP Markets (qui la recensione). Questa piattaforma ti permette di fare trading su Forex, CFD, materie prime, bond, azioni a condizioni molto interessanti. FP Markets è leader nel Forex con oltre 70 coppie di valute su MT4.

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Buon trading sugli asset Usa!

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