Come sono andate le ultime trimestrali del 2018? I risultati sono stati soddisfacenti o deludenti?

Per poterne sapere di più, abbiamo attinto qualche interessante riflessione dal CIO Flash Bullettin diramato da Lombard Odier, realizzato ora che sono a disposizione più della metà dei risultati relativi al quarto trimestre. Che cosa ne è derivato?

Una visione migliore delle previsioni

Complessivamente, le attese per i risultati finanziari erano piuttosto basse, tanto che un certo numero di aziende è riuscita a trovare una discreta soddisfazione dal semplice fatto di aver fatto poco più del necessario.

Uno scetticismo, da parte dei mercati, che sembra poter interessare anche il prossimo futuro. Un sondaggio sui Fund Managers, condotto a livello globale, e pubblicato lo scorso mese, ha evidenziato che circa 6 investitori su 10 si attende un’economia più debole nel corso del prossimo anno, per il dato più basso da oltre 10 anni a questa parte (era luglio 2008, due mesi prima del fallimento di Lehman Brothers).

Un approccio interpretativo che non desta particolari sorprese, considerato che il contesto di mercato in calo al quale abbiamo assistito alla fine del 2018: il -13% dell’ultimo quarto dello scorso anno è stato il peggior declino riportato nel pari periodo dal 2011. Una contrazione cui ha però fatto seguito un discreto rally ad inizio 2019, lasciando molti investitori in una fase attendista.

Insomma, per Lombard Odier i dati trimestrali delle imprese sembrano essere piuttosto una reazione di fine anno piuttosto che un riflesso delle valutazioni per il 2019, che non sembrano comunque indicare una recessione nel 2019.

Per il 2019, in proposito, gli investitori sembrano concentrarsi su tre principali minacce: il mancato accordo per evitare lo shutdown entro il 15 novembre, il fatto che non sono previsti incontri one-to-one tra Cina e Stati Uniti prima della deadline del 1 marzo per un aumento delle tariffe commerciali, e l’incertezza politica del Regno Unito in merito alla scadenza del 29 marzo per raggiungere un accordo con l’UE sulla Brexit.

I risultati delle società USA, Europa, Giappone e Emergenti

In termini più dettagliati, le azioni FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) hanno superato agevolmente le attese, mentre hanno riportato risultati ben più affaticati le società operanti nei settori dei semiconduttori, del retail, dell’healthcare e delle biotecnologie.

In ogni caso, negli Stati Uniti molte società dell’indice S&P500 non hanno ottenuto previsioni in linea con i risultati, e anche laddove abbiano ottenuto risultati in linea, hanno comunque mostrato alcuni elementi non particolarmente confortanti per il breve termine.

Engli Emergenti, i risultati – soprattutto su India e Brasile – hanno mostrato un discreto grado di crescita. In generale, molto dipenderà dalle relazioni tra Stati Uniti e Cina: nel caso in cui le tensioni andranno a ridursi, l’esposizione nei confronti delle azioni statunitensi dovrebbero essere preferibili; in caso contrario, meglio puntare sul resto del mondo.

Previsioni EPS

Chiudiamo infine con qualche previsione sull’EPS, l’utile per azione. Secondo i dati Bloomberg, il dato per il 2019 indica una crescita del 5%, e ciò fornirebbe dei rendimenti piuttosto positivi per il 2019, pur dipendente dall’impatto che gli eventi chiave di quest’anno hanno sull’economia globale. Le previsioni per lo STOXX Europe 600, con una crescita del 9%, sembra essere meno affidabile e probabilmente è destinato ad essere rivista al ribasso. Nel frattempo, l’EPS sul Topix giapponese dovrebbe aumentare dell’1%, mentre la prestazione dell’MSCI Emerging Markets dovrebbe salire del 5%.

“L’attenzione mostrata dalla comunità di analisti nell’ultimo periodo delle trimestrali potrebbe persistere anche nel primo trimestre del 2019. Se viene scongiurata un’altra rottura in seno al governo statunitense, se non peggiorano le relazioni commerciali USA-Cina e se il Regno Unito dovesse trovare un modo per evitare che non si giunga a un accordo sulla Brexit, il calo delle attese potrebbe nuovamente premiare i titoli delle aziende che riportano guadagni positivi e outlook più fiduciosi” – ha concluso il report Lombard Odier.

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