Stando a quanto afferma Yves Robert-Charrue, responsabile Europa di Julius Baer, e presidente di Kairos, il gruppo sarebbe attivamente impegnato alla ricerca di persone, talenti per lo sviluppo delle attività di wealth management della società di gestione di risparmio, e altresì business e – se vi saranno opportunità – anche potenziali acquisizioni. Dunque, un quadro strategico piuttosto chiaro e deciso, nell’ambito di un processo di consolidamento che è già in atto all’interno del settore del risparmio nel territorio tricolore.

Il top manager ha affermato che Julius Baer ha intenzione di crescere in Italia e negli altri mercati dove è presente, rafforzandosi – ad esempio – in Germania, nel Regno Unito e in Spagna.

Yves Robert-Charrue rammenta altresì di aver valutato tutte le opzioni e di aver sondato il mercato, e condividere che attualmente Julius Baer sia il miglior proprietario possibile per Kairos, considerato che con il suo supporto sarà possibile consolidare la propria posizione nel mercato italiano del wealth management, che per la società rimane uno dei più attrattivi.

Dunque, una presa di posizione piuttosto interessante, all’interno di uno scenario che risulta essere in continuo cambiamento.

Proprio ieri ricordavamo come un recentissimo dossier di Morgan Stanley sottolineasse che i ricavi nel risparmio gestito continueranno a calare, da qui al 2023, ponendo così nuove sfide agli operatori del settore, i cui bilanci potrebbero essere destinati a dimagrire se non troveranno altre voci “sostitutive” dell’approccio commissionale e dell’effetto esercitato da tassi di interesse sempre più bassi.

La notizia diramata dal dossier di Morgan Stanley, evidenziamo anche oggi, non giunge comunque totalmente a sorpresa, visto e considerato che osservammo a suo tempo come negli ultimi cinque anni il tasso di crescita annuo dei ricavi dell’industria del risparmio gestito sia stato pari al 4%, contro previsioni dell’1% per il prossimo anno, e contro ricavi che diminuiranno di più di un terzo entro il 2023.

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