Nel vasto panorama dei certificates, i cosiddetti Corridor Certificates occupano una nicchia particolare e specializzata. Si tratta di strumenti relativamente meno conosciuti rispetto ai più popolari Cash Collect o Express, ma che possono rivelarsi estremamente efficaci in specifiche condizioni di mercato. La loro caratteristica distintiva li rende unici: mentre la maggior parte dei certificati punta su movimenti direzionali (rialzi o ribassi) del sottostante, i Corridor Certificates sfruttano invece la lateralità del mercato, risultando ideali per investire su mercati non direzionali.
Questi strumenti sono stati introdotti sul mercato italiano da diversi emittenti (tra cui Société Générale, che li ha quotati sul SeDeX di Borsa Italiana a partire dal 2018) e hanno progressivamente conquistato l’attenzione di investitori più sofisticati. Ma cosa sono esattamente? Come funzionano? E soprattutto, sono adatti a tutti gli investitori o presentano caratteristiche che li rendono appropriati solo per profili specifici?
Cosa sono i Corridor Certificates
I Corridor Certificates sono strumenti finanziari derivati che permettono di investire sull’aspettativa che, nel breve o medio termine, un determinato sottostante rimanga all’interno di un range di prezzo predefinito per tutta (o gran parte) della durata del certificato stesso. In altre parole, questi certificati scommettono sulla stabilità relativa del sottostante piuttosto che su un suo movimento direzionale.
Si tratta quindi di strumenti che ribaltano la logica tradizionale degli investimenti direzionali. Mentre normalmente si investe puntando che un asset salirà (posizione long) o scenderà (posizione short), con i Corridor Certificates si punta invece sul fatto che l’asset rimarrà confinato entro limiti prestabiliti, senza esplorare né nuovi massimi né nuovi minimi oltre certi livelli.
Il meccanismo del “Corridoio” 📊
Il funzionamento dei Corridor Certificates si basa su un meccanismo elegante ma preciso. Al momento dell’emissione vengono fissati due livelli di prezzo critici:
- Barriera superiore: il livello massimo di prezzo che il sottostante può raggiungere senza compromettere l’investimento. Tipicamente posizionata a una certa percentuale sopra il prezzo iniziale (ad esempio +15%, +20% o +25%).
- Barriera inferiore: il livello minimo di prezzo sotto il quale il sottostante non deve scendere. Solitamente posizionata simmetricamente sotto il prezzo iniziale (ad esempio -15%, -20% o -25%).
Questi due livelli definiscono il corridoio (da cui il nome “Corridor”) all’interno del quale il sottostante deve mantenersi per tutta la durata del certificato affinché l’investimento abbia successo. La larghezza del corridoio può variare significativamente tra diversi certificati: corridoi più stretti (ad esempio ±10%) offrono premi potenziali più elevati ma sono più rischiosi, mentre corridoi più ampi (±30%) sono più conservativi ma offrono rendimenti inferiori.
Come vengono monitorati i livelli?
A seconda della struttura specifica del certificato, le barriere possono essere monitorate in due modi:
- Monitoraggio continuo: le barriere vengono verificate costantemente durante tutta la vita del certificato. Se in qualsiasi momento, anche per un istante, il sottostante tocca o supera una delle due barriere, si verifica l’Evento Barriera e il certificato decade immediatamente.
- Monitoraggio a date prestabilite: le barriere vengono verificate solo in date specifiche di osservazione (settimanali, mensili, trimestrali). Il sottostante può temporaneamente uscire dal corridoio tra una data e l’altra senza conseguenze, purché rientri prima della successiva verifica.
Il tipo di monitoraggio ha un impatto significativo sul rischio: il monitoraggio continuo è più stringente e rischioso, mentre quello a date prestabilite offre maggiore flessibilità.
Corridor Certificates: come funziona il rimborso
Dopo aver chiarito cosa sono e come funzionano i Corridor Certificates, analizziamo il meccanismo di rimborso, che presenta due scenari diametralmente opposti e senza vie di mezzo.
Scenario Positivo: corridoio rispettato ✅
Se nel corso dell’intera vita del certificato il sottostante rimane all’interno del corridoio definito dalle due barriere (senza mai toccarle o superarle, nel caso di monitoraggio continuo, o mantenendosi dentro nelle date di osservazione), alla scadenza l’investitore riceve un rimborso fisso predeterminato.
Questo importo è stabilito al momento dell’emissione e rappresenta il rendimento target del certificato. Ad esempio, su un investimento iniziale di 1.000 euro, il certificato potrebbe prevedere un rimborso di 1.150 euro (rendimento del 15%), indipendentemente da dove si trovi esattamente il sottostante all’interno del corridoio. Il sottostante può aver oscillato liberamente entro i limiti, avvicinarsi alle barriere senza mai toccarle, e l’investitore riceverà comunque l’intero importo prestabilito.
Questo meccanismo “tutto o niente” è ciò che rende i Corridor Certificates particolarmente attraenti in termini di rendimento potenziale, ma anche particolarmente rischiosi.
Scenario negativo: evento barriera ❌
Se in qualsiasi momento (con monitoraggio continuo) o in una delle date di osservazione (con monitoraggio periodico) il sottostante dovesse uscire dal corridoio raggiungendo o superando la barriera superiore al rialzo o quella inferiore al ribasso, si verifica il cosiddetto Evento Barriera.
Le conseguenze dell’Evento Barriera sono drastiche e immediate:
- Il certificato decade, scadendo anticipatamente o perdendo valore
- L’investitore non riceve alcun importo alla scadenza
- Si perde integralmente il premio pagato per acquistare lo strumento
- Non esiste alcuna forma di recupero parziale o proporzionale
Questo significa che se hai investito 1.000 euro in un Corridor Certificate e il sottostante viola anche di pochissimo una delle due barriere (anche solo per un istante nel caso di monitoraggio continuo), perdi l’intero investimento di 1.000 euro. Non importa se la violazione è stata minima o se il sottostante è successivamente rientrato nel corridoio: il danno è fatto e irreversibile.
La natura binaria: massimo rischio, massima chiarezza
Questo meccanismo “tutto o niente” rende i Corridor Certificates strumenti con un profilo di rischio-rendimento molto particolare. Non esistono gradazioni intermedie: o guadagni il rendimento completo prestabilito, o perdi tutto. Questa natura binaria li rende molto diversi dalla maggior parte degli altri certificati, che generalmente prevedono scenari intermedi e perdite proporzionali.
I Corridor Certificates convengono? A chi sono adatti? 👥
La domanda “convengono i Corridor Certificates?” non ha una risposta universale, perché dipende interamente dal profilo dell’investitore e dalle condizioni di mercato. La struttura particolare di questi strumenti e il loro legame rischio-rendimento estremo li rendono adatti solo a investitori molto specifici.
L’investitore ideale per i Corridor Certificates
I Corridor Certificates sono prevalentemente adatti a investitori dinamici e attivi con le seguenti caratteristiche:
- Orientamento al trading di breve termine: questi strumenti sono ideali per chi opera con un’ottica di trading nel breve-medio periodo (tipicamente da poche settimane a 6-12 mesi) e non per investimenti buy-and-hold di lungo termine.
- Capacità di monitoraggio costante: è fondamentale poter seguire regolarmente, idealmente quotidianamente, l’andamento del sottostante e la sua posizione rispetto alle barriere. Chi non può dedicare tempo al monitoraggio attivo dovrebbe assolutamente evitare questi strumenti.
- Elevata tolleranza al rischio: la possibilità di perdere l’intero capitale investito richiede una tolleranza al rischio molto elevata. Questi certificati non sono assolutamente adatti a profili conservativi o moderati.
- Competenze tecniche avanzate: è necessario comprendere appieno i meccanismi derivati, saper analizzare la volatilità del sottostante, interpretare i livelli tecnici di supporto e resistenza, e valutare accuratamente la probabilità che il corridoio venga rispettato.
- Convinzione su mercati laterali: l’investitore deve avere una forte convinzione che il mercato (o il sottostante specifico) entrerà in una fase laterale, senza trend direzionali marcati né in salita né in discesa.
Chi covrebbe assolutamente evitarli
I Corridor Certificates non sono adatti a:
- Investitori con profilo conservativo o moderato
- Chi cerca protezione del capitale o rendimenti stabili
- Investitori che non possono monitorare quotidianamente le posizioni
- Chi non comprende appieno la meccanica dei derivati complessi
- Investitori con capitali che non possono permettersi di perdere integralmente
- Chi cerca strumenti per la componente core (principale) del portafoglio
In sintesi, non si tratta di stabilire in astratto se i Corridor Certificates convengono o no, ma di riconoscere la propria natura di investitore. Se non puoi essere presente sui mercati regolarmente e non hai il polso costante su ciò che avviene, è decisamente preferibile puntare su altri tipi di strumenti finanziari più adatti a gestioni passive.
Cosa determina il prezzo dei Corridor Certificates durante la loro vita 💰
Comprendere i fattori che influenzano il prezzo dei Corridor Certificates nel mercato secondario è fondamentale se prevedi di non mantenerli fino a scadenza. Il prezzo di questi strumenti è dinamico e risponde a diversi fattori.
Posizione del sottostante rispetto al corridoio
Il fattore principale che determina il valore del certificato è ovviamente la posizione corrente del sottostante rispetto alle barriere.
- Sottostante al centro del corridoio: quando il sottostante scambia a un valore prossimo al centro del corridoio, con la barriera superiore e quella inferiore equidistanti, il prezzo del certificato rimane relativamente stabile e vicino al suo valore teorico massimo. In questa situazione le probabilità di successo sono massimizzate e il mercato valuta il certificato favorevolmente.
- Sottostante vicino a una barriera: se il valore del sottostante si avvicina alla barriera superiore o inferiore, il prezzo del certificato tende progressivamente ad avvicinarsi a zero. Più il sottostante si avvicina pericolosamente a una delle barriere, più aumenta la probabilità di violazione e quindi di perdita totale, e il mercato sconta questo rischio riducendo drasticamente il valore del certificato.
Questo comportamento crea una curva di prezzo non lineare: piccoli movimenti del sottostante verso le barriere possono causare cadute significative del valore del certificato, anche prima che la barriera venga effettivamente violata.
Durata residua prima della scadenza ⏱️
Il tempo residuo fino alla scadenza naturale del certificato ha un impatto significativo sul prezzo, seguendo una logica particolare:
- Avvicinamento alla scadenza (scenario positivo): se il sottostante è rimasto ben all’interno del corridoio senza violare le barriere, più si avvicina la scadenza più il prezzo del certificato tende a salire progressivamente, avvicinandosi al valore di rimborso prestabilito. Questo perché diminuisce il tempo durante il quale potrebbe verificarsi un Evento Barriera, e quindi aumenta la probabilità di successo dell’investimento.
- Avvicinamento alla scadenza (scenario negativo): se invece il sottostante si trova vicino a una delle barriere, l’avvicinarsi della scadenza può avere effetti ambivalenti. Da un lato resta meno tempo per la violazione, ma dall’altro resta anche meno tempo per un eventuale allontanamento dalla zona di pericolo.
Volatilità del sottostante 📈
La volatilità è forse il fattore più critico e spesso sottovalutato nella valutazione dei Corridor Certificates.
- Aumento della volatilità: se aumenta la volatilità del sottostante (ossia aumentano le oscillazioni dei prezzi e l’incertezza sui movimenti futuri), il prezzo del Corridor Certificate scende significativamente. Una maggiore volatilità significa maggiore probabilità che il sottostante, nei suoi movimenti erratici, finisca per toccare una delle due barriere, aumentando il rischio di perdita totale.
- Riduzione della volatilità: viceversa, se la volatilità del sottostante diminuisce (mercato più calmo e prevedibile), il prezzo del certificato sale, perché diminuisce la probabilità di movimenti estremi che potrebbero violare le barriere.
Questo rende i Corridor Certificates particolarmente sensibili a eventi che aumentano improvvisamente la volatilità dei mercati: annunci di banche centrali, dati macroeconomici inattesi, eventi geopolitici, notizie aziendali shock. Una volatilità implicita in aumento può far crollare il valore del certificato anche se il sottostante non si è ancora mosso significativamente.
Altri fattori
- Tassi di interesse: variazioni nei tassi di interesse possono influenzare il valore attuale del payoff futuro del certificato, anche se tipicamente con impatto minore rispetto ai fattori precedenti.
- Liquidità di mercato: in fasi di stress di mercato o per certificati poco negoziati, lo spread denaro-lettera può ampliarsi significativamente, rendendo difficile e costoso vendere prima della scadenza.
Vantaggi dei Corridor Certificates ✅
Nonostante i rischi significativi, i Corridor Certificates presentano alcuni vantaggi interessanti in specifiche situazioni.
- Rendimenti elevati su mercati laterali: in contesti di mercato effettivamente laterale, i Corridor Certificates possono offrire rendimenti molto superiori a quelli ottenibili con strumenti tradizionali come obbligazioni o depositi. Mentre il mercato oscilla senza direzione, tu accumuli rendimento.
- Chiarezza del meccanismo: il payoff è estremamente chiaro e binario: o guadagni il rendimento prestabilito, o perdi tutto. Non ci sono complicazioni intermedie, scenari multipli o calcoli complessi da comprendere.
- Beneficio dalla riduzione della volatilità: a differenza di molti strumenti che soffrono quando la volatilità scende, i Corridor Certificates beneficiano da mercati calmi e stabili, offrendo una diversificazione strategica rispetto a portafogli tradizionali.
- Durate brevi disponibili: molti Corridor Certificates hanno scadenze relativamente brevi (3-6 mesi), permettendo di implementare view tattiche di breve termine sulla lateralità del mercato.
- Nessun requisito di direzione: non devi indovinare se il mercato salirà o scenderà, ma solo che rimarrà entro un range. Questo elimina la difficoltà di prevedere la direzione esatta.
Rischi e svantaggi critici ⚠️
I rischi dei Corridor Certificates sono sostanziali e devono essere compresi appieno.
- Rischio di perdita totale: questo è il rischio principale e più evidente. Una sola violazione delle barriere, anche minima e anche temporanea (nel caso di monitoraggio continuo), causa la perdita integrale del capitale investito. Non esistono protezioni parziali o recuperi proporzionali.
- Estrema sensibilità alla volatilità: aumenti improvvisi della volatilità (comuni durante crisi, shock di mercato, eventi geopolitici) possono far crollare il valore del certificato e aumentare drasticamente la probabilità di violazione delle barriere.
- Difficoltà di timing: identificare correttamente i periodi di effettiva lateralità dei mercati è estremamente difficile. Quello che sembra un mercato stabile può improvvisamente sviluppare un trend direzionale che viola le barriere.
- Rischio di eventi improvvisi: flash crash, gap di apertura dopo notizie notturne, movimenti improvvisi causati da eventi imprevedibili possono violare le barriere in pochi istanti, senza possibilità di reazione.
- Complessità di valutazione: valutare correttamente la probabilità che un sottostante rimanga entro un range per un periodo definito richiede competenze statistiche e di analisi tecnica avanzate.
- Liquidità limitata: il mercato secondario per questi certificati è spesso illiquido, rendendo difficile uscire dalla posizione prima della scadenza a prezzi equi.
- Rischio emittente: come per tutti i certificati, esiste il rischio di default della banca emittente, che causerebbe la perdita dell’investimento indipendentemente dall’andamento del sottostante.
Strategie di utilizzo e Best Practices 🎯
Se decidi che i Corridor Certificates sono appropriati per il tuo profilo, alcune pratiche possono migliorare le probabilità di successo.
- Scegli sottostanti a bassa volatilità: preferisci indici ampiamente diversificati o azioni di grandi società stabili piuttosto che titoli speculativi ad alta volatilità. La stabilità del sottostante è cruciale.
- Analizza la volatilità storica: studia quanto il sottostante ha oscillato storicamente in periodi comparabili. Se ha già mostrato movimenti superiori alla larghezza del corridoio proposto, il rischio è elevato.
- Preferisci corridoi ampi: corridoi più larghi (±25-30%) offrono maggiore margine di sicurezza rispetto a corridoi stretti (±10-15%), anche se con rendimenti potenziali inferiori.
- Monitora costantemente: imposta alert di prezzo quando il sottostante si avvicina pericolosamente alle barriere, e considera di vendere il certificato prima della violazione (se possibile) per recuperare almeno parte del capitale.
- Dimensiona appropriatamente: non investire mai in Corridor Certificates più capitale di quanto puoi permetterti di perdere integralmente. Dovrebbero rappresentare solo una piccola parte (5-10% massimo) di un portafoglio diversificato.
- Verifica le condizioni di mercato: investi solo quando hai forte convinzione che il mercato entrerà in una fase laterale (ad esempio dopo forti movimenti direzionali, in attesa di eventi specifici, in periodi storicamente calmi).
- Considera il monitoraggio: se possibile, preferisci certificati con monitoraggio periodico rispetto a quello continuo, che offre maggiore flessibilità.
Aspetti fiscali e conclusioni
Come tutti i certificati, i Corridor Certificates sono classificati come Redditi Diversi e i guadagni sono tassati al 26%. Le perdite possono essere compensate con plusvalenze da altri strumenti della stessa categoria. Godono dell’esenzione dall’imposta di bollo sul deposito titoli.
In conclusione, i Corridor Certificates sono strumenti altamente specializzati, adatti esclusivamente a investitori dinamici, esperti e con elevata tolleranza al rischio che possono monitorare costantemente le posizioni. Il loro meccanismo “tutto o niente” li rende inadatti alla maggior parte degli investitori retail e completamente inappropriati per la componente core di qualsiasi portafoglio.
Possono avere un ruolo tattico in portafogli molto ben diversificati, gestiti da investitori con competenze avanzate che hanno identificato specifiche finestre di mercato laterale. Ma per la stragrande maggioranza degli investitori, esistono alternative più bilanciate e meno rischiose per ottenere rendimenti interessanti.
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