Sebbene non sia certamente lo strumento finanziario più diffuso in Italia, i certificati (certificates) conosceranno una sostenibile diffusione nel corso dei prossimi mesi. Quanto basta per cercare di approfondire la conoscenza con le principali tipologie, e con le loro specifiche caratteristiche. Vediamole insieme.

Certificati a leva

La prima tipologia principale di certificati è quella dei c.d. certificati a leva, strutturati per poter massimizzare i risultati degli strumenti cui si riferiscono.

A sua volta, la leva può essere fissa, limitandosi a seguire l’andatura dell’asset sottostante per l’intera durata dello strumento finanziario (con posizioni long, se si punta al rialzo del valore dell’asset, o short se invece si punta al ribasso), o dinamica (se invece la leva non è costante). In ogni caso, c’è la possibilità di inserire stop loss e take profit, per impostare delle uscite automatiche dall’investimento, quando il valore del sottostante tocca certe determinate soglie inferiori o superiori.

Certificati a capitale condizionatamente protetto

Meno noti dei certificati a leva, i certificati a capitale condizionatamente protetto sono particolari strumenti finanziari che consentono di salvaguardare una parte del capitale investito.

A loro volta, è possibile individuare certificati Airbag (capitale protetto alla data di scadenza fino a un limite stabilito all’apertura della posizione, con risultati netti negativi attenuati se il valore del sottostante scende sotto il livello di protezione dell’asset cui si riferiscono), Bonus (è presente un bonus nel caso in cui il valore del sottostante non scenda mai sotto una soglia predefinita), Cash collect (sono previste delle cedole periodiche condizionate al fatto che durante le date di osservazione il sottostante si trovi sopra il livello minimo predefinito), Express (sono certificati con potenziale rimborso anticipato, in aggiunta a una maggiorazione, se in una delle date prestabilite di verifica il sottostante si dovesse trovare sopra o su un livello prefissato), Outperformance (sono certificati condizionatamente protetti che subiscono l’effetto della leva finanziaria solamente se il valore dell’asset sottostante è al rialzo, mentre neutralizzano il potenziale effetto leva se invece la performance è negativa), Twin-win (viene assicurato un beneficio sia in caso di rialzi che di ribassi del sottostante, a meno che non venga toccato un livello di prezzo precedentemente determinato).

Certificati a capitale protetto

Altra tipologia di certificato è rappresentato da quella a capitale protetto, che consentono la salvaguardia del capitale investito in ogni caso, anche nell’ipotesi in cui il sottostante dovesse risultare in perdita.

È possibile suddividerli in Digital (consentono all’investitore di ottenere premi se durante le date di osservazioni e alla scadenza il sottostante si trova sopra o sullo stesso livello di partenza), Express protection (scadono anticipatamente in una data di verifica se l’asset sottostante si trova sopra o sul livello di un valore prestabilito), Butterfly (riconoscono un premio se il prezzo del sottostante si mantiene entro due linee di barriera), Double win (il profitto per l’investitore è determinato dalla distanza fra il prezzo iniziale e finale del sottostante).

Certificati a capitale non protetto

Chiudiamo infine con la quarta categoria principale di certificati, i certificati a capitale non protetto, il cui valore segue quello del sottostante in modo lineare.

È possibile, in questo comparto, individuare i certificati Benchmark (hanno un funzionamento molto simile all’investimento diretto sul sottostante, traendo profitto se il livello del sottostante alla scadenza è superiore al suo livello iniziale), Discount (acquistati a sconto rispetto al valore di mercato, ma con scadenza coincidente a un rialzo del sottostante fino a una soglia definita precedentemente, il cap), Outperformance (identici agli Outperformance a capitale condizionatamente protetto, ma senza barriera).

Certificates – Guida per principianti

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