ETF Bitcoin non sono adatti a tutti: ecco a chi e quando convengono

A chi sono adatti i nuovi ETF su Bitcoin - BorsaInside

I nuovi ETF su Bitcoin Spot sono sulla cresta dell’onda dal giorno dell’approvazione da parte della SEC. Prima la novità di uno strumento tanto atteso e poi il boom degli afflussi hanno reso molto popolari questi fondi a gestione passiva che investono direttamente su Bitcoin (e non più solo sui futures). E’ riconosciuto da tutti gli analisti che proprio il forte appeal dei nuovi ETF sia tra gli elementi catalizzatori che hanno spinto la crypto a maggiore market cap a salire fino ad oltre 50.000 dollari.

In questo contesto di generalizzata euforia per il nuovo strumento c’è chi mantiene un certo scetticismo sulle prospettive dei fondi su Bitcoin. E’ il caso di Eric Ervin, CEO di Onramp Invest, secondo il quale possedere direttamente criptovalute implica dei vantaggi che i nuovi ETF su Bitcoin non sono in grado di garantire.

In altre parole, fermo restando che gli ETF Bitcoin costituiscono indubbiamente una notevole innovazione negli investimenti in criptovalute, essi, a causa delle loro stesse caratteristiche, potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori.

E allora quando gli ETF Bitcoin convengono davvero e quando invece è meglio comprare Bitcoin reali? Rispondendo a questo interrogativo è possibile chiarire a chi sono indicati i nuovi strumenti e a chi invece lo sono nettamente di meno.

Quando sono adatti i nuovi ETF Bitcoin

Una ragione per cui gli ETF su Bitcoin godono di una popolarità così alta è perchè permettono agli investitori di posizionarsi sulle criptovalute in un modo familiare. Questo è anche il frutto della costante crescita dell’interesse verso gli Exchange Traded Fund in generale. Si tratta di uno strumento oramai ventennale (ad esempio i primi ETF oro sono arrivati sul mercato già negli anni 2000) con cui molti investitori hanno grande confidenza da tempo. L’arrivo degli ETF su Bitcoin è stato salutato positivamente da coloro i quali già da anni investivano in ETF. Per questa categoria di investitori si è trattato semplicemente di ricalibrare il portafoglio alla luce dell’importante novità. Inutile dire che molti di costoro, viceversa, non avevano mai investito in criptovalute.

I nuovi strumenti consentono agli investitori di accedere a uno degli elementi essenziali dell’ecosistema delle criptovalute vale a dire il prezzo. Il meccanismo è molto semplice: possedendo un fondo che possiede Bitcoin, si può avere una esposizione indiretta al potenziale apprezzamento del prezzo del Bitcoin senza doversi dimenare con le criticità più peculiari del settore crypto a partire dalla responsabilità di custodia.

In più c’è anche da considerare la fama di cui godono i gestori che hanno lanciato i fondi su Bitcoin: Blackrock, Grayscale, Fidelity e Ark Invest., giusto per citarne alcuni, sono brand noti in tutto il mondo e riconosciuti come sinonimo di affidabilità.

I nuovi ETF forniscono esposizione a una classe di asset potenzialmente in crescita quale è Bitcoin con poco sforzo e la garanzia derivante dalla fiducia nel marchio. Se si considera poi che le tariffe sono contenute, che l’accesso è semplificato e che è possibile aggiungere Bitcoin ai piani pensionistici come 401K e IRA, si può comprendere il perchè più profondo della grande popolarità dei nuovi fondi.

Ecco, come giustamente evidenziato dal manager, gli investitori che sono molto attenti a questi aspetti sono certamente a loro agio con i nuovi strumenti. In altre parole gli ETF Bitcoin sono perfettamente adatti a chi cerca tranquillità, semplicità di gestione ma soprattutto a chi già da anni investe in ETF su altri sottostanti.

Alcuni articoli utili sugli ETF Bitcoin:

A chi non sono adatti i nuovi ETF su Bitcoin

C’è però un rovescio della medaglia ossia quando i nuovi ETF Bitcoin non sono adatti. Il tema è stato fin qui poco dibattuto ma analisti finanziari come Dave Nadig lo hanno detto chiaramente fin dal primo giorno del via libera della SEC: i nuovi ETF Bitcoin sono un ponte a senso unico e questo è un problema per molti investitori.

Il motivo è semplice: ci sono tanti vantaggi che derivano dall’investimento diretto in Bitcoin e che inevitabilmente si perdono se non si ha il possesso dell’asset.

Tre sono le ragioni per cui è preferibile avere la proprietà diretta del Bitcoin senza la mediazione degli ETF:

  • Diversificazione: comprare un ETF Bitcoin significa possedere un solo titolo e questo limita il potenziale di performance
  • Accesso all’ecosistema: per sua natura la finanza decentralizzata crea ponti eliminando gli intermediari. Quello della Defi è un mercato aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con capacità di transazione istantanea e accessibilità mobile. E’proprio grazie a questa struttura della rete le criptovalute sono così potenti. Nulla di tutto questo è presente negli ETF Bitcoin.
  • Tasse: le regole fiscali sui beni di investimento non si applicano attualmente al mercato delle criptovalute. In tal senso la volatilità che caratterizza questo mercato può essere usata per compensare le perdite. I trader possono vendere asset in perdita per poi riacquistarli. Con gli ETF su Bitcoin, invece, si perdono tutti i vantaggi fiscali della volatilità.

Tirando quindi le somme, chi investe in Bitcoin tramite un fornitore di ETF non possiede direttamente criptovaluta ma solo una quota di un fondo che possiede direttamente l’asset. La perdita più importante che subisce chi preferisce i nuovi ETF Bitcoin è proprio quel potere di auto-regolamentazione e sovranità decentralizzata che solo una crypto reale può dare.

Ecco chi è interessato a tutto questo sicuramente non può essere a suo agio con gli ETF Bitcoin. I nuovi strumenti non sono quindi adatti a chi punta a sfruttare fino in fondo il potere delle criptovalute.

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