azioni value e growth

Un nostro lettore si chiede se è meglio investire in azioni value o in azioni growth. Dove conviene investire oggi si chiede il nostro lettore che poi aggiunge: è meglio investire in titoli value o in titoli growth. Prima di dare una risposta a questa domanda è necessario fare una premessa e chiarire cosa sono le azioni value, cosa sono le azioni growth e quali sono le differenze tra i due tipo di titoli.

Iniziamo subito con il dire che è il rapporto price/earning a determimare se un’azione sia value o growth. In generale considerando periodi di tempo lunghi, sono le azioni value a generare più profitto delle azioni growth. Non è sempre così, ovviamente. Logicamente però non tutti gli investitori sono disposti ad accettare i tempo del value investing. Per investire in azione value, quindi, serve molto tempo e molta pazienza. Ci sono degli investitori per i quali la pazienza non è un problema e altri per i quali invece lo è. La cosa importante è che ogni investitore rispetti quelle che sono le sue caratteristiche psicologiche.

Prima di scendere nel dettaglio della guida, ricordo che per comprare azioni value e growth non è necessario usare strumenti diversi. Scegliendo di operare attraverso il CFD Trading è possibile investire da una sola piattaforma. Puoi imparare ad investire in borsa usando il conto demo gratuito che broker autorizzati come ad esempio eToro (leggi qui la recensione completa) ti offrono. 

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Azione value cosa sono

In questo paragrafo ci occuperemo di dare una sorta di definizione di azioni value. Con questo termine si indicano tutti quei titoli di società attive in comparti stabili caratterizzati da un tasos di crescita degli utili moldo contenuto. Per loro caratteristica le azioni value presentano bassi multipli di bilancio e rapporti Prezzo/Utili e Prezzo/Valore Contabile non eccezionali.

Su Borsa Italiana, un esempio di azione value è il titolo Enel. Se la quotazione Enel è bassa rispetto agli utili allora c’è la possibilità di creare un certo valore. In generale, in presenza di un generale sentiment negativo è possibile trovare tra le azioni value ottime occasioni di profitto laddove il prezzo dell’azione è portato su livelli di Price Earning molto bassi.

Azioni growth cosa sono

Proviamo ora a dare una sorta di definizione di azioni growth. Con questo termine si indicano i titoli che presentano una quotazione decisamente e visibilmente più elevata rispetto agli utili prodotti. Quando si è in presenza di bolle speculative fanno parte delle azioni value anche quelle società il cui fatturato viene praticamente tutto assorbito dai costi di gestione.

Le azioni growth presentano alti rapporti Prezzo/Utili e Prezzo/Valore Contabile. Queste proporzioni elevate dimostrano come l’ottimismo verso le azioni growth da parte del mercato sia alto. Logicamente le azioni growth hanno anche degli svantaggi a partire dall’immediata caduta del valore che ci sarebbe nel caso in cui la crescita degli utili delle società growth dovesse registrare un rallentamento.

Le azioni growth sono comunque adatte indistintamente a tutti gli investitori. Si tratta di titoli che, per loro natura, sono più appropriati per i trader sempre attenti alle occasioni speculative.

ATTENZIONE – Un’azione non è eternamente value o eternamente growth e quindi un titolo può tranquillamente passare di categoria. Ad esempio un caso tipico di questo passaggio si verifica quando un titolo growth subisce un calo del prezzo a livelli molto bassi nel confronto degli utili e quindi si trasforma in un’azione value.

Meglio investire in azioni value o azioni growth

La domanda principale del post è se oggi conviene investire in azioni value o in azioni growth. Dall’esame dei grafici storici dal 1975 ad oggi emerge che le azioni azioni value hanno performato meglio delle growth ottenendo rendimenti migliori dell’indice MSCI World. Da uno studio comparativo è possibile notare come l’indice MSCI World Value abbia una deviazione standard del 16,19 per cento e un total return annualizzato del 4,40%, mentre l’indice MSCI World Growth presenti una deviazione standard del 16,29 per cento e un total return annualizzato del 2,19 per cento.

Tuttavia se si cambia prospettiva, cambia anche il giudizio finale. Nel corso dei primi mesi del 2022, i titoli value hanno battuto i growth del 22 per cento. Dopo anni di performance inferiori e P/E bassi, le azioni value hanno guidato la ripresa del mercato azionario.

Ovviamente queste indicazioni consentono solo di fare un bilancio su cosa convenga di più tra azioni value e azioni growth. Dal dato storico, però, è possibile trarre indicazioni sul futuro e quindi sulle attuali scelte di trading (qui il sito ufficiale eToro).

Azioni value e growth: andamento primo semestre 2022

Secondo alcuni dati elaborati a metà anno da Portfolio Visualizer, dopo ben 5 anni consecutivi caratterizzati dal dominio dei titoli growth sui value, per questi ultimi à adesso arrivato il momento della riscossa, avendo superato i primi di ben il 22 per cento.

Il recupero è evidentissimo se si considerato la small cap. Infatti le azioni small-cap value hanno nettamente battuto le corrispondenti azioni growth come si evince comparando l’andamento del Vanguard Small-Cap Value Index Fund ETF Shares (-6,5 per cento nel 2022) con quello del Vanguard Small-Cap Growth Index Fund ETF Shares (-23 per cento). La forte disparità è dovuta ai pesi settoriali.

L’ETF small-cap value investe solo il 6 per cento nel settore Information Technology mentre il growth investe per il 21 per cento. Va anche tenuto in considerazione che energetici e materiali sono stati comparti molto forti negli ultimi mesi.

Alla luce di questa situazione, è altamente probabile che il trend in atto possa proseguire per tutto il secondo semestre. Insomma sembrerebbe proprio che il 2022 possa essere l’anno delle azioni growth sui titoli value.

Azioni value o growth previsioni 2022

E nel 2022, è meglio investire in azioni value o growth?

Secondo Robeco, i titoli value che, come abbiamo visto, sono quelli di società che presentano quotazioni che non sono proporzionate al loro effettivo potenziale e quindi vantano discreti margini di rialzo, hanno sottoperformato per circa 10 anni lo stile growth che invece fa riferimento ai settori ad elevata crescita. Dopo che a novembre 2020 è arrivato l’annuncio sull’efficacia del vaccino contro il coronavirus, c’è stato un forte movimento sui mercati. Il risultato di tutto questo è sintetizzabile in quello che è avvenuto a novembre quando i titoli value sono stati capaci di sottoperformare i titoli growth di quasi il 5 per cento. 

Secondo gli analisti di Robeco, alla luce di questo rialzo ha senso chiedersi se la tanto attesa rotazione dal growth al value abbia finalmente avuto inizio. 

Sono tre i fattori che inducono a pensare che sia partito un ritorno al value: 

  • il fatto che i titoli value tendino a sovraperformare all’inizio di ogni nuovo ciclo economico
  • l’assenza di scarsa crescita economica. Negli ultimi anni, infatti, i titoli growth hanno registrato un forte allargamento dei multipli con gli investitori che hanno dimostrato di essere disposti a pagare di più per quelle società che sono capaci di generare cashflow 
  • le misure di stimolo fiscale che molti governi hanno avviato con l’obiettivo di dare sostegno alla ripresa. Secondo Robeco, infatti, le politiche fiscali accomodanti hanno da sempre importanti conseguenze per il value. 

A prescindere dalla scelta tra azioni value e azioni growth, comunque, grazie al CFD Trading è sempre possibile investire da una stessa piattaforma su tutti i tipi di azioni. Tra l’altro scegliendo il citato broker eToro non ci sono neppure commissioni nel trading sulle azioni e la demo è sempre gratuita. 

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Azioni value o growth opinioni finali

Per concludere: la scelta delle azioni su cui investire nel 2022, tra titoli value e growth, dipende tantissimo dall’andamento della pandemia di covid19, dalla crisi geopolitica in atto e soprattutto dalle politiche delle banche centrali.

Nonostante le previsioni siano per un rafforzamento della sovraperformance del value nei prossimi 12 mesi, la strada per tornare alla normalità continua ad essere lunga e ciò renderà necessario essere molto selettivi nella scelta dei titoli su cui investire. 

Secondo T. Rowe Price, invece, dopo oltre un decennio di sovraperformance del growth sul value, proprio il 2022 potrebbe essere l’anno della tanto attesa inversione. Gli esperti, però, partendo dal presupposto che la fortuna può girare rapidamente, consigliano agli investitori di bilanciare i due stili all’interno dei propri portafogli assegnando un sovrappeso tattico sui titoli value.

Parallelamente, hanno poi aggiunto da T. Rowe Price, anche se le le azioni growth hanno sottoperformato negli ultimi mesi, non è da escludere che comunque si possa assistere ad ulteriori rotazioni nel sentiment degli investitori.

A livello settoriale, per quello che riguarda il lungo termine, il comparto IT continua ad essere un settore interessante alla luce anche delle potenzialità di costante innovazione. Per gli esperti, infine, i cambiamenti che sono stati introdotti dalla pandemia avranno un impatto duraturo. Quindi piuttosto che chiedersi su cosa sia meglio investire tra azioni value e azioni growth, è preferibile puntare su un bilanciamento in portafoglio. La diversificazione resta il modo migliore per mitigare il rischio di essere costretti a rimpiangere la decisione di aver preferito alle azioni value quelle growth o viceversa. 

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