Il bonus acqua 2019 lo possono richiedere tutti i contribuenti, compreso anche i titolari di Reddito di cittadinanza? In questa guida analizzeremo il bonus idrico, comprenderemo quelle che sono le agevolazioni e cercheremo di comprendere chi ne ha diritto.

Per fare questo, però, dobbiamo prima di tutto rispondere ad una domanda:

Cos’è il bonus idrico o il bonus acqua?

Dal 1 luglio 2018 tutti i contribuenti che rispondono a determinati requisiti possono richiedere il bonus sociale idrico o bonus acqua legato alla fornitura dell’acqua. Ovviamente questi devono rispettare determinati requisiti ISEE.

Come ben sapete, anche questo bonus rientra tra le misure volte a ridurre le spese per il servizio di acquedotto delle famiglie che versano in condizione disagiate a livello economico – sociale.

Il bonus acqua è stato previsto per la prima volta con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2016, emanato in forza dell’articolo 60 del cosiddetto Collegato Ambientale (legge 28 dicembre 2015, n. 221) e successivamente attuata per mezzo dei provvedimenti dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

In breve il bonus idrico permette di non pagare un quantitativo minimo di acqua a persona per anno. Si tratta di un quantitativo fissato a priori pari a 50 litri giorno per persona ovvero 18,25 mc di acqua all’anno, corrispondenti al soddisfacimento dei bisogni essenziali.

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Arera bonus idrico: soggetti interessati

Possono richiedere il bonus acqua 2019 tutti gli utenti diretti ed indiretti legati al servizio di acquedotto che versano in condizioni di disagio economico sociale. Possono essere considerati tali tutti i soggetti appartenenti a determinati nuclei familiari, i quali rispettano determinate condizioni:

  • Indicatore ISEE:
    • non superiore a 8.107,5 €;
    • non superiore a 20.000 € ma solo se con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa).

Sono altresì soggetti che possono richiedere il bonus idrico, tutti coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza o la Pensione di cittadinanza.

Questi soggetti, possono richiedere il bonus idrico ma solo se hanno un ISEE non supera al valore di 8.170,5 €.

Chi è l’utente diretto?

E’ definito tale, il soggetto che possiede determinati requisiti e che versa in condizioni di disagio economico sociale. E’ definito altresì quel soggetto che è direttamente titolare di una fornitura per il servizio di acquedotto ad uso domestico residente.

Chi è l’utente indiretto?

E’ definito invece utente indiretto, quel soggetto che appartiene ad uno dei componenti del nucleo ISEE che versa in condizioni di disagio economico sociale e che utilizza l’abitazione di residenza con fornitura del servizio di acquedotto ma che risulta essere intestata ad un’utenza condominiale.

Bonus acqua 2019 e reddito di cittadinanza 2019: chi ha diritto?

Secondo quanto previsto dalla legge n. 26 del 2019, tutti i soggetti titolari del Reddito di cittadinanza o anche Pensione di cittadinanza, possono richiedere ed ottenere il bonus idrico. Tutti questi soggetti, possono anche richiedere ed ottenere il bonus legato alla fornitura elettrica e gas.

Al fine di richiedere predetti bonus, i soggetti devono rispettare determinati parametri. Tra questi, il più importante è il valore ISEE il quale non deve essere superiore a 8.107,5 €.

Al fine di consentire l’accesso al bonus idrico, nel caso di titolari di Reddito o Pensione di cittadinanza. Si deve inoltrare il modulo bonus idrico (utilizzando il modulo A valido per tutte le domande), al cui interno deve essere indicata la soglia ISEE.

Modulo Bonus acqua 2019: Come e dove presentare la domanda?

Al fine di ottenere il bonus si deve procedere alla presentazione della domanda. Essa deve essere presentata in forma di autocertificazione, presso:

  • il proprio Comune di residenza ed in questo caso viene presentata direttamente dall’interessato;
  • presso un altro ente designato dal Comune come:
    • CAF;
    • Comunità montane, ecc.;
      utilizzando uno degli appositi moduli pubblicati all’interno del sito arera.it, o anche sul sito www.sgate.anci.it. Questi sono resi disponibili anche sul sito internet dei Gestori e degli Enti di Governo dell’Ambito.

Quali documenti allegare alla domanda?

Al fine di presentazione della domanda, si deve inoltrare il modulo compilato con i propri dati anagrafici al quale modulo devono essere poi allegati:

  • documento di identità;
  • eventuale delega;
  • attestazione ISEE in corso di validità;
  • attestazione inerente ai dati di tutti i componenti del nucleo ISEE (nome-cognome e codice fiscale);
  • attestazione per il riconoscimento di famiglia numerosa (almeno 4 figli a carico), se l’ISEE è superiore a 8.107,5 euro (ma entro i 20.000 euro).

tutti i dettagli e le informazioni atte ad identificare la fornitura le si deve reperire all’interno bolletta. Tra queste ricordiamo:

  • codice fornitura;
  • nominativo del gestore idrico ovvero soggetto che gestisce il servizio di acquedotto e che emette la fattura.

Attenzione: in caso di utente indiretto questi ultimi due punti possono essere ignorati in quanto non obbligatori. E’ assolutamente preferibile però conservarli e renderli disponibili al momento della presentazione della domanda.

E’ possibile delegare una terza persona per presentare la domanda?

Certamente sì!

In questo caso si deve procedere alla compilazione dell’apposita delega con all’interno le generalità della persona che si vuole delegare.

Posso richiedere il bonus acqua insieme a quello per energia elettrica e gas?

Anche questo è possibile.

Il bonus idrico non esclude la possibilità di usufruire degli altri bonus. Il modulo di richiesta, lo potete trovare su www.sgate.anci.it viene reso disponibile anche sui siti internet dei Gestori e degli Enti di Governo dell’Ambito, permette di richiedere contemporaneamente anche il bonus elettrico e/o gas.

Tutti i soggetti che al momento della presentazione della domanda per il bonus acqua, risulteranno già titolari di un bonus elettrico e/o gas richiesto o rinnovato nell’anno precedente, possono richiedere il bonus congiunto ovvero, possono presentare una sola domanda contemporaneamente per ricevere il bonus elettrico e gas.

Per loro scelta, possono anche richiedere il bonus disgiunto e quindi inoltrare due domande presentandole in tempi diversi. Questo vuol dire che i bonus verranno riconosciuti per periodo di agevolazione differenti o anche congiunti. In quest’ultimo caso, il bonus idrico viene allineato al periodo di agevolazione del bonus elettrico e/o gas.

Primo esempio pratico:

Nel caso di inoltro della domanda di agevolazione congiunta legata al bonus elettricità o al bonus gas, è possibile anche inoltrare domanda di agevolazione per il bonus idrico che verrà ricondotto a quello dei bonus elettrico e gas.

In pratica, nel caso di agevolazione del bonus elettrico e gas con decorrenza dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020, è possibile inoltrare domanda di agevolazione per il bonus acqua con la stessa decorrenza, ovvero 1° aprile 2019 31 marzo 2020 anche se la domanda per quest’ultimo viene presentata dopo il 1 luglio.

Secondo esempio paratico

Nel caso in cui invece, la domanda per il bonus elettrico e gas è stata presentata in momenti diversi nel corso dello scorso anno e come tale sono domande disgiunte, il periodo di decorrenza del bonus idrico sarà allineato solo a uno dei due bonus già presentati ed in particolare al più recente.

In breve se:

  • bonus elettrico: decorrenza 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020;
  • bonus gas: decorrenza 1° giugno 2019 – 31 maggio 2020;

il bonus idrico si riallinea al periodo di agevolazione prendendo come punto di riferimento il bonus gas ovvero la domanda più recente.

IMPORTANTE

Tutti i gestori del servizio di acquedotto hanno l’obbligo di riconoscere all’utente, non solo il bonus acqua per tutto il periodo di agevolazione individuato secondo le modalità sopra indicate, ma anche una quota compensativa una tantum per il periodo compreso dal 1° gennaio e l’inizio dell’effettivo periodo di agevolazione.

Anche nel caso in cui l’utente presenta la sola domanda idrica la quota una tantum deve coprire il periodo compreso fra il 1° gennaio e l’inizio del periodo di agevolazione.

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A quanto ammonta il Bonus acqua 2019 e come riceverlo?

Come anticipato in precedenza, tutti i soggetti richiedenti e che hanno determinati requisiti possono ricevere il bonus acqua per una fornitura gratuita pari a 18,25 metri cubi di acqua su base annua che corrisponde a 50 litri/abitante/giorno per ogni componente della famiglia anagrafica dell’utente.

Questa quantità di acqua viene individuata sulla base di quanto stabilito all’interno del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 ottobre 2016 come quantità minima necessaria per assicurare il soddisfacimento dei bisogni fondamentali della persona.

Il bonus in oggetto deve quindi garantire ad una famiglia di 4 persone, la possibilità di non dover più pagare 73 metri cubi di acqua all’anno.

Si opta anche per la tariffa agevolata che deve essere applicata dal gestore e come tale non è unica a livello nazionale e come tale si deve individuare il corrispettivo (tariffa agevolata) che deve essere applicato ai 18,25 metri cubi e conoscere il valore del bonus.

Per conoscere tutto questo, il cliente/utente , potrà consultare il sito del proprio gestore all’interno del quale sono pubblicate tutte le informazioni relative alla tariffa agevolata che viene applicata e che prevede il calcolo dell’importo del bonus acqua a cui ha diritto.

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Bonus acqua 2019: come viene corrisposto il bonus?

Il bonus idrico viene corrisposto secondo differenti modalità che di seguito riportiamo.

  • Utenti diretti

Nel caso di utenti diretti, l’erogazione del bonus avviene in bolletta. In pratica, l’ammontare annuo viene erogato pro-quota giorno e compensato su ogni bolletta che contabilizza i consumi relativi al periodo di agevolazione. Esso riporterà una parte del bonus proporzionale al periodo cui la bolletta medesima fa riferimento.

  • Utenti indiretti

Nel caso di utenti indiretti, invece, il gestore provvederà all’erogazione del bonus in un’unica soluzione. Questo avviene mediante:

  • accredito diretto su conto corrente:
    • bancario;
    • postale;
  • assegno circolare non trasferibile;
  • qualsiasi altra modalità scelta dal gestore, purché tracciabile e verificabile.

Quando la domanda bonus acqua è andata a buon fine? Verifica

Infine, per ricevere il bonus idrico si deve analizzare l’esito della domanda. Se la domanda è andata a buon fine e quindi è stata accolta, allora si potrà ottenere il bonus.

Per saper a che punto è la propria domanda, si deve verificare lo stato di avanzamento della propria richiesta del bonus. Lo potete fare utilizzando tutti i parametri e i riferimenti presenti all’interno della comunicazione di ammissione che viene inviata all’utente.

In alternativa è possibile optare per uno dei seguenti sistemi:

  1. Rivolgendosi direttamente all’Ente presso il quale è stata presentata la richiesta; in questo caso ci si deve rivolgere al Comune di residenza, o al CAF, o alla propria Comunità Montana, ecc.. ci si deve presentare con la ricevuta che è stata rilasciata alla consegna della domanda;
  2. Chiamando il numero verde 800.166.654 messo a disposizione dallo Sportello per il consumatore di Energia e Ambiente. Qui si deve fornire il proprio codice fiscale o il numero identificativo della richiesta presente nella lettera di ammissione;
  3. Tramite sito internet bonusenergia.anci.it, all’interno della sezione riservata “Controlla on line la tua pratica”. In questo caso, ci si accede con proprio codice fiscale e proprie credenziali di accesso (User ID e password ) che sono comunicate all’interno della lettera di ammissione.

Come verifica la correttezza del bonus idrico erogato?

Una volta che il bonus viene confermato, si deve analizzare la su correttezza. Al fine di verificare questo, tutti gli utenti diretti possono controllare la loro bolletta.

All’interno della bolletta, devono analizzare la sezione inerente al quadro di sintesi dedicata al dettaglio delle singole voci le quali compongono il totale degli importi fatturati.

In pratica la componente bonus viene indicata separatamente in detrazione della quota variabile della tariffa di acquedotto per tutto il periodo di agevolazione.

Nel caso in cui invece si tratta di utenti indiretti questi possono verificare la correttezza del bonus controllando l’accredito, l’assegno o le altre modalità di corresponsione utilizzata dal gestore per l’effettiva erogazione.

Dopo quanto tempo viene corrisposto il bonus idrico?

Il bonus idrico viene corrisposto dal momento della presentazione della domanda anche se al momento dell’erogazione del bonus acqua possono passare diversi mesi.

In pratica, una volta presentata la domanda del bonus presso il proprio Comune di residenza o ai CAF abilitati, le tempistiche inerenti all’ottenimento del bonus sono così suddivise:

  • 30 giorni: nel caso di presentazione della domanda presso il proprio comune di residenza. Questo ha infatti un tempo massimo di 30 giorni al fine di effettuare le verifiche e come tale l’ammissibilità della domanda e quindi il relativo caricamento all’interno del sistema informatico (SGAte) per la trasmissione al gestore.
    Una volta che il caricamento della domanda da parte del Comune viene ammessa:
    • L’utente riceve una comunicazione per mezzo della quale viene informato dei risultati delle prime valutazioni sui requisiti di ammissibilità (ISEE e residenza) operate dal Comune.
  • 60 giorni: nel caso in cui la domanda viene presentata direttamente al gestore; In questo caso è l’ente stesso a valutare e completare la comunicazione a SGAte inerente l’ammissione definitiva della domanda o il suo rigetto. Al termine di tale periodo, nel caso in cui la domanda viene verificata positivamente dal gestore:
    • gli utenti diretti, potranno ricevere il bonus in bolletta nella prima fattura utile e da qui si devono analizzare le tempistiche di erogazione del bonus in bolletta i cui tempi dipendono dalla periodicità di fatturazione prevista dal contratto di fornitura;
    • gli utenti indiretti invece riceveranno il bonus entro un periodo massimo di ulteriori 60 giorni.

Nel caso in cui invece, la domanda viene respinta, gli utenti, riceveranno una comunicazione all’interno della quale viene indicato il motivo per cui il gestore non ha potuto confermare l’ammissione.

Bonus idrico: validità

In bonus idrico viene riconosciuto per un periodo massimo di 12 mesi a decorrere dalla data di inizio agevolazione riportata nella comunicazione di ammissione e in bolletta. Una volta terminato detto periodo, è possibile inoltrare nuovamente la domanda per richiedere nuovamente il bonus.

La domanda non viene rinnovata automaticamente e il soggetto interessato deve nuovamente presentare apposita domanda.

Bonus idrico: vantaggi e svantaggi legati alla presentazione della domanda

Allo stesso modo di quanto accade per il bonus elettrico e il bonus gas, anche per il bonus acqua si devono analizzare alcuni problemi, molti dei quali sono legati alle pratiche gestite mediante il sistema informatico SGAte, cui accedono i Comuni e i CAF delegati.

Devono essere accreditati presso tale ente non solo i Comuni e ai CAF abilitati, ma anche i gestori del servizio di acquedotto. Se questo non avviene, SGAte non riesce a trasferirgli la pratica per le verifiche di sua competenza e per l’erogazione del bonus.

In pratica, nel caso di mancato accreditamento da parte del gestore, tutti gli utenti interessati riceveranno, una comunicazione all’interno della quale sono riportate le motivazioni e i requisiti per richiedere il bonus (ISEE entro la soglia).

All’interno della comunicazione sono riportati anche i punti di contatto diretti del proprio gestore (che dovrà effettuare i controlli di propria competenza) all’interno della quale sono indicati anche sportelli fisici e sito web.

Bonus idrico: Come rinnova la domanda?

Una volta terminato il primo periodo inerente all’agevolazione (12mesi) è possibile rinnovare la domanda se l’utente detiene ancora i requisiti necessari per l’ammissione:

  • ISEE entro la soglia stabilita;
  • presenza di un contratto di fornitura per il servizio di acquedotto presso l’abitazione di residenza.

Possono inoltrare domanda di rinnovo della richiesta legata al bonus presentando un’apposita domanda presso il proprio comune di residenza o i CAF abilitati.

Notate bene:

la domanda deve essere presentata entro 30 giorni prima dell’effettiva scadenza dell’agevolazione in corso.

Ad esempio, se l’anno scorso avete richiesto il bonus idrico e l’agevolazione comprende il periodo 1-10-2018 al 31-09-2019, il rinnovo deve essere presentato entro il 31 Agosto 2019. Questo serve al fine di garantire la continuità dell’erogazione. Anche in questo caso vi viene inviata apposita comunicazione all’interno della quale vi viene indicata la scadenza con il chiaro intento di ricordarvi la data utile legata al rinnovo della continuità.

E’ possibile procedere al rinnovo presentando un’attestazione ISEE valida per il periodo da cui decorre la nuova agevolazione. Utilizzando l’esempio precedente, il certificato ISEE dovrà essere valido anche il 1 Ottobre 2019.

Bonus idrico: modifica e variazioni

Variazioni del nucleo familiare

Nel caso di variazioni della numerosità familiare, durante il periodo di agevolazione, deve avvenire apposita comunicazione solo nel momento di rinnovo della domanda. Essa ha validità ai fini del calcolo del bonus per il nuovo periodo di agevolazione.

Tuttavia nel caso in cui presentiate al vostro gestore idrico (durante i 12 mesi di vigenza del bonus), un’autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000 di variazione del numero dei componenti la famiglia e viene dichiarato che la variazione non modifica la condizione di disagio economico, (l’ISEE resta ricompreso entro la soglia limite), in questo caso, il gestore deve solo provvedere all’adeguamento del corrispettivo bonus sulla base delle numerosità familiari per il periodo mancante al termine dei 12 mesi di vigenza dell’agevolazione.

Variazione dell’indirizzo di residenza e cessazione del contratto

Nel caso in cui, durante il periodo di agevolazione, viene a cessare il contratto di fornitura intestato all’utente agevolato (ad esempio per cambio di residenza o per altre ragioni), lo stesso gestore deve provvedere a corrispondere nella fattura di chiusura, la quota di bonus spettante e non ancora erogata a copertura del restante periodo di agevolazione.

In pratica se durante il periodo di agevolazione 1° Ottobre 2018 – 31 Settembre 2019, l’utente cambia residenza (Aprile 2019), questo riceverà, all’interno della fattura di chiusura della fornitura (che cessa per cambio residenza), un ammontare pari al bonus previsto fino al 31 settembre 2019.

In questo caso, sia l’utente interessato, sia anche i componenti del nucleo ISEE, non potranno presentare una nuova domanda di bonus acqua se non alla scadenza del termine originario inerente al periodo di agevolazione.

Bonus idrico integrativo 2019: cos’è?

Con questo termine intendiamo indicare l’agevolazione migliorativa stabilita a livello locale. Essa comporta il riconoscimento di un beneficio economico aggiuntivo o diverso rispetto al bonus acqua.

In pratica, se l’Ente di governo dell’Ambito (EGA) competente per il proprio territorio decide autonomamente di riconoscere all’utente finale (a parità di condizioni di ammissione), un bonus acqua maggiore rispetto a quanto previsto a livello nazionale, esso potrà optare per la modifica migliorativa delle condizioni di ammissione innalzando la soglia massima di ISEE prevista.

Non può accadere il contrario!

Tutti i requisiti di ammissione come anche la quantificazione del bonus integrativo sono decisi a livello locale e come tale possono differire da quanto stabilito a livello nazionale.

Dipende dal gestore e dall’Ente di Governo dell’Ambito che decidono, in accordo con l’EGA, se continuare o meno ad applicare le condizioni di miglior favore già previste per i propri utenti.

Chi ha diritto? Dove e come si può fare richiesta? Quanto vale?

In pratica tutti i requisiti per accedere al bonus acqua integrativo (livello ISEE o altro), come richiederlo e quanto vale, vengono stabiliti in modo autonomo dal gestore in accordo con l’EGA. Tutte le info in merito le potete avere rivolgendovi al vostro gestore.

E’ lui che deve fornirvi anche tutti i moduli per presentare la domanda bonus acqua!

Bonus idrico integrativo 2019: come funziona?

Il bonus idrico integrativo è un bonus previsto solo gli utenti diretti titolari di una fornitura ad uso domestico residente e per utenti indiretti, ovvero utilizzatori nell’abitazione di residenza di una fornitura idrica intestata ad un utenza condominiale.

Per richiederlo, però, si devono possedere i seguenti requisiti:

  • 939,11 € di valore ISEE e nucleo familiare fino a 3 componenti;
  • 989,46 € del valore ISEE e nucleo familiare con 4 componenti;
  • indicatore ISEE fino a € 18.120,63 e nucleo familiare con 5 o più componenti.

Come presentare domanda?

E’ possibile presentare domanda e ottenere il bonus acqua utilizzando la modulistica specifica, ovvero:

  • modulo compilato con i propri dati anagrafici;
  • riferimenti identificativi della fornitura:
    • documento di identità;
    • documento di identità del delegante in caso di delega alla presentazione della domanda;
    • attestazione ISEE rilasciata nel 2019;
    • prima pagina di una bolletta secondo quanto indicato nel regolamento.

Ricordiamo infine che secondo quanto previsto dal regolamento, la richiesta deve essere inoltrata entro e non oltre il 31 Dicembre 2019.

Tutte le domande presentate con modelli diversi da quello previsto all’interno del regolamento in vigore non potranno essere accettate. Nel caso in cui l’utente inoltra domanda con modelli precedenti, la stessa dovrà essere riformulata ed inviata nuovamente.

Bonus Idrico Puglia 2019

L’Acquedotto Pugliese S.p.A. (AQP) è impegnato sin dal 2012 nell’attuazione delle normative nazionali e dei provvedimenti regionali al fine di favorire le famiglie che versano in condizioni di disagio economico e sociale.

Per mezzo del Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 21 giugno 2012 tra la Regione Puglia, l’Autorità Idrica Pugliese (AIP), ANCI Puglia ed AQP, la Società in oggetto ha avviato la concessione delle agevolazioni tariffarie alle utenze deboli del SII nell’ATO Puglia a partire dall’annualità 2012 con l’iniziativa denominata “Bonus Idrico Puglia”.

A livello nazionale, invece, per mezzo della Deliberazione n. 897/2017/R/IDR del 21 dicembre 2017, l’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI, ora diventata Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – ARERA) ha istituito il Bonus sociale idrico inerente alla fornitura di acqua agli utenti domestici economicamente disagiati, ai sensi dell’art. 3.1 del DPCM 13 ottobre 2016.

Al momento sono previsti due tipologie differenti di “Bonus Acqua”:

  • Bonus Sociale Idrico (nazionale)

Istituito dal 1 luglio 2018 ed è possibile richiederlo direttamente presso i Comuni ed ai CAF abilitati, al fine di ridurre la spesa per il servizio di acquedotto delle famiglie che versano in condizione di disagio economico e sociale. Questo lo abbiamo visto in precedenza.

  • Bonus Idrico Integrativo (locale)

Definito come un bonus integrativo al precedente che viene concesso dal Governo dell’Ambito (EGA) territorialmente competente e prevedere il mantenimento delle agevolazioni migliorative locali.

In pratica esso prevede di introdurre delle condizioni migliorative a favore del contribuente rispetto a quelle minime previste dalla regolazione nazionale. Questo viene concesso per mezzo del bonus idrico integrativo con le modalità su descritte.

Possono richiedere il bonus tutti i soggetti che sono in possesso non solo dei requisiti ISEE ma anche dei seguenti requisiti:

  • Cittadino italiano o dell’Unione Europea;
  • Cittadino extracomunitario regolarmente soggiornante sul territorio nazionale.

Nel caso in cui l’attestazione ISEE segnali omissioni o difformità, la domanda non potrà essere accolta e il cittadino richiedente dovrà presentare una nuova domanda corredata da attestazione ISEE che integri e/o corregga i dati segnalati come omessi o difformi.

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