Reddito di cittadinanza: dopo settembre un mese di stop, e la ricarica subirà dei tagli. Ecco per chi

Il mese di settembre porterà alcuni cambiamenti per chi percepisce il reddito di cittadinanza, infatti alcuni dei beneficiari si troveranno a perdere il sussidio per un mese, mentre per altri ci sarà solo una modifica degli importi della ricarica. Inoltre per tutti coloro che hanno ricevuto la prima mensilità nel mese di aprile 2019 scatta la sospensione per un mese, ma vediamo esattamente cosa succede e perché.

In questi giorni Poste Italiane ha provveduto ad inviare la somma spettante ai percettori del reddito di cittadinanza sulla carta PostePay per tutti coloro che ricevono il sussidio già da diversi mesi. Mentre per i nuovi beneficiari, cioè coloro che hanno fatto la richiesta per la prima volta a luglio, è già stato possibile ritirare la carta del Rdc intorno alla metà di agosto con il primo accredito già caricato.

Per chi ha ricevuto la carta a metà agosto restano pochi giorni utili per spendere gli ultimi soldi ancora disponibili sulla Postepay Rdc, onde evitare di incorrere nella decurtazione dell’importo.

La decurtazione del reddito di cittadinanza, il primo taglio a settembre

La norma che prevede la decurtazione del reddito di cittadinanza è entrata in vigore a partire dal mese di luglio 2020, e comporta il taglio della somma accreditata sulla carta Postepay Rdc a partire dal mese di settembre.

Il taglio riguarda quei beneficiari che non hanno speso interamente le somme presenti sulla carta del reddito di cittadinanza, motivo per cui conviene accertarsi di aver speso l’intera disponibilità presente sulla Postepay Rdc, prima dell’accredito successivo.

Come funziona la decurtazione? Sono previsti due tipi di taglio, uno che avviene su base mensile e l’altro con cadenza semestrale. Nell’ambito del taglio mensile, Poste Italiane provvederà a verificare il saldo presente sulla carta di ogni beneficiario all’inizio di ogni mese.

Se il valore del saldo risulta essere superiore al valore del beneficio erogato, la differenza viene integralmente sottratta dall’importo che verrà erogato il mese successivo, ovvero, se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza.

In ogni caso il valore del taglio che viene operato dall’Inps non può essere superiore al 20% dell’importo mensile erogato non speso, e non viene applicato se l’importo che rimane sulla carta dal mese precedente non supera la soglia minima del 20%.

Nell’ambito della decurtazione semestrale invece si applica lo stesso meccanismo ma in questo caso la differenza tra il valore del saldo e quello del beneficio massimo percepito nei sei mesi viene tagliato interamente dalla ricarica del mese seguente.

A settembre è previsto il primo taglio mensile, ed ecco perché parliamo del primo taglio del reddito di cittadinanza dalla sua introduzione a marzo 2019. Invece il taglio semestrale è previsto entro il 31 gennaio 2021.

Chi perderà il reddito di cittadinanza a settembre?

A settembre 2020 non scatta solo il primo taglio del reddito di cittadinanza, ma ci sarà anche un altro cambiamento che riguarderà approssimativamente un terzo dei beneficiari.

I beneficiari di cui parliamo non perderanno il sussidio in via definitiva, ma solo per un mese, per via del raggiungimento del limite di 18 mesi stabilito dalla legge. Ma vediamo come funziona esattamente.

La sospensione del reddito di cittadinanza scatta dopo la mensilità di settembre per tutti coloro che percepiscono il Rdc da aprile 2019, quindi all’incirca per un beneficiario su tre.

La norma è contenuta nel decreto 4/2019 che recita: “il reddito di cittadinanza viene erogato per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi; questo può essere rinnovato previa sospensione dell’erogazione del medesimo per un periodo di un mese prima di ciascun rinnovo”.

Questo vuol dire che chi ha iniziato a percepire il Rdc ad aprile 2019 non potrà ricevere l’accredito relativo al mese di ottobre 2020. Potrà però ricevere l’accredito per novembre 2020 se presenterà nuovamente regolare domanda e a patto che sussistano i requisiti stabiliti dalla legge.

Cosa bisogna fare dopo la scadenza dei 18 mesi del reddito di cittadinanza?

Per chi ha percepito il reddito di cittadinanza per 18 mesi in maniera continuativa, c’è la possibilità di presentare nuovamente la domanda “previa sospensione dell’erogazione” del beneficio per il periodo di un mese come spiegato.

Ci sarà quindi un mese di ‘pausa’ prima di ricevere la prima mensilità del reddito di cittadinanza dopo l’accettazione della seconda domanda. La domanda dovrà essere presentata a fine ottobre, e naturalmente è necessario che i requisiti risultino ancora soddisfatti.

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