Reddito di cittadinanza, scadono i primi 18 mesi. Ecco quali domande di rinnovo saranno respinte

Sono trascorsi i primi 18 mesi da quando è stato introdotto il Reddito di Cittadinanza, la misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle che è stata lanciata nel marzo 2019 dal primo esecutivo guidato da Giuseppe Conte, all’epoca con il sostegno della Lega di Salvini.

Con lo scadere dei 18 mesi, tutti coloro che hanno fatto richiesta per il reddito di cittadinanza nel marzo 2019 si troveranno a fare i conti con la sospensione del sussidio per un mese. Per il mese di ottobre infatti questi beneficiari del RdC non riceveranno alcun accredito sulla carta Postepay, e se vorranno nuovamente ricevere il sussidio dovranno presentare un’altra domanda.

Il fatto di non ricevere il reddito di cittadinanza ad ottobre quindi è del tutto normale per chi ha iniziato a ricevere il sussidio a marzo 2019, e dipende dal raggiungimento dei 18 mesi di RdC percepito in maniera continuativa.

Il Reddito di Cittadinanza però non è stato soppresso ma solo sospeso, il che significa che presentando una nuova domanda è possibile ricominciare a percepire il sussidio a partire dal mese di novembre 2020, a meno che naturalmente non si siano persi i requisiti.

In quali casi la nuova domanda per il reddito di cittadinanza può essere respinta?

Per la maggior parte dei casi non dovrebbe esserci alcun problema con il rinnovo del reddito di cittadinanza per altri 18 mesi, ma non è detto che la nuova domanda venga accolta e questo dipende chiaramente dai requisiti economici del nucleo familiare dell’istante.

È infatti necessario che i requisiti economici previsti dalla normativa vengano soddisfatti, il che tra l’altro rappresenta condizione necessaria per continuare a percepire il sussidio anche per chi non si trova a presentare domanda per il rinnovo.

I requisiti si evincono dalla certificazione Isee 2020, che i beneficiari del reddito di cittadinanza dovrebbero aver presentato nel mese di gennaio 2020, in quanto necessaria per dimostrare di avere ancora diritto al sussidio per l’anno corrente.

Presentando quindi la domanda per il rinnovo a settembre 2020 in teoria non dovrebbero sussistere problemi con l’ISEE per chi già ha beneficiato del sostegno economico per il resto dell’anno, tuttavia gli enti preposti verificheranno il sussistere dei requisiti prima di accettare la domanda e confermare il rinnovo del Reddito di Cittadinanza.

È necessario infatti che da gennaio a ottobre la situazione economica della famiglia di cui fa parte l’istante non sia cambiata, diversamente c’è il rischio che la domanda di rinnovo venga bocciata.

Ma quali sono i casi in cui effettivamente si corre il rischio che la domanda per il rinnovo venga respinta? In realtà nel caso in cui sia intervenuta una variazione della situazione economica all’interno del nucleo familiare di un beneficiario, questi dovrebbe darne comunicazione all’Inps entro il trentesimo giorno a decorrere dalla data in cui si è verificata la variazione in questione.

Per comunicare la variazione della situazione economica è necessario utilizzare il modello SR181. In caso di variazioni del nucleo familiare invece bisogna presentare un nuovo Isee e fare una nuova domanda.

Chi ha continuato a percepire il reddito di cittadinanza fino a settembre 2020, in teoria dovrebbe quindi essere in possesso di tutti i requisiti necessari perché la domanda di rinnovo per altri 18 mesi venga accettata.

Chi invece ha percepito il reddito di cittadinanza fino a settembre ma non ha comunicato eventuali variazioni della situazione economica o del nucleo familiare, e si troverà costretto a farne comunicazione contestualmente alla presentazione della richiesta di rinnovo, rischia di vedersi respinta la domanda nel momento in cui l’Inps prenderà atto delle variazioni di cui sopra.

Per poter presentare la domanda di rinnovo del Reddito di Cittadinanza, come accennato, è necessario attendere un mese, e dovrebbe essere inutile sottolineare che se il beneficiario nel frattempo ha trovato un impiego, o lo ha trovato un altro componente del nucleo familiare, la situazione economica varia ed il rischio che la domanda di rinnovo non venga accolta è sicuramente piuttosto alto.

Se un componente del nucleo familiare trova lavoro, la nuova condizione deve essere comunicata con la richiesta di rinnovo, ed è molto probabile che in questo caso la domanda venga respinta per via del superamento delle soglie di reddito previste per aver diritto al sussidio.

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