Pensioni: anche il pagamento di febbraio arriverà in anticipo, ma ci saranno anche dei tagli, ecco per chi

È passato quasi un anno da quando il Covid-19 è arrivato in Italia, e quasi un anno quindi da quando il calendario per il pagamento delle pensioni ha subito alcune modifiche volte ad evitare il fenomeno dei cosiddetti “assembramenti” davanti agli uffici postali.

Anche per il pagamento della pensione del mese di febbraio 2021 l’Inps seguirà il calendario per ordine alfabetico con l’anticipazione dei pagamenti già a partire da lunedì prossimo.

Pensioni: anche il pagamento di febbraio 2021 sarà anticipato

Già poco prima delle festività natalizie l’Inps aveva fatto sapere che i pagamenti per i primi mesi del 2021 sarebbero stati anticipati come fatto per la stragrande maggioranza dei pagamenti del 2020.

La conferma dall’Inps è arrivata attraverso una nota pubblicata il 22 dicembre 2020 nella quale è stato riportato il calendario dei pagamenti della pensione per i primi due mesi del 2021.

Nella giornata di ieri inoltre Poste Italiane ha dato conferma di quanto detto, richiamando l’attenzione sulla necessità di adottare dei provvedimenti che rispondano alle normative che sono ora in vigore, le quali dovrebbero perseguire l’obiettivo di ridurre al minimo il rischio di diffusione del contagio da Covid-19.

Il pagamento delle pensioni di febbraio al via da lunedì 25 gennaio

Si comincia già da lunedì prossimo per quel che riguarda il pagamento delle pensioni per il mese di febbraio 2021. L’appuntamento fissato dal nuovo calendario con il quale vengono di fatto anticipati i pagamenti per ridurre il rischio che si formino file e assembramenti presso gli uffici postali di tutta Italia, è quello di lunedì 25 gennaio.

A questa data Poste Italiane provvederà all’accredito della pensione di febbraio per i titolari di un libretto di risparmi, di un conto BancoPosta, o di una carta Postepay Evolution

Tutti quei pensionati che sono in possesso di una carta Postamat, Carta Libretto o di carta Postepay Evolution, possono ritirare i contanti direttamente dagli oltre 7.000 sportelli postamat di poste Italiane. Una soluzione fortemente raccomandata al fine di evitare che si formino assembramenti nei pressi degli uffici postali.

Per chi invece riceve la pensione direttamente con accredito sul conto bancario sarà necessario attendere il primo giorno bancabile del mese, che cade il giorno 1 febbraio.

Pagamento pensione febbraio, il calendario segue ordine alfabetico

Come dicevamo, i pagamenti delle pensioni di febbraio 2021 inizieranno dal 25 gennaio per tutti coloro che ritirano la pensione presso i vari uffici di Poste Italiane.

A stabilire le date dei pagamenti della pensione di febbraio è il calendario dell’Inps, il quale segue una turnazione alfabetica. Ciò significa che il 25 gennaio potranno ritirare la pensione presso gli uffici postali tutti i pensionati il cui cognome inizia con le lettere A e B, mentre il giorno seguente, 26 gennaio, toccherà ai cognomi con C e D.

Sempre secondo il calendario dei pagamenti delle pensioni stabilito dall’Inps, il 27 gennaio potranno ritirare la pensione i cognomi con le lettere dalla E alla K, mentre il giorno seguente, 28 gennaio, toccherà ai cognomi che iniziano per le lettere dalla L alla O.

Il 29 gennaio potranno ritirare la pensione i cognomi che vanno dalla lettera P alla R, mentre il 30 gennaio, data per la quale trattandosi di un sabato è prevista l’apertura degli uffici postali solo di mattina, sarà il turno dei pensionati con cognomi che iniziano per lettere dalla S alla Z.

Pensione di febbraio, arriva il taglio dell’Inps

L’Inps aveva già tagliato l’assegno della pensione di gennaio 2021, ed ora viene confermato il taglio anche per la pensione di febbraio. A spiegare le ragioni del taglio interviene la nota pubblicata dall’Inps il 5 gennaio 2021, dove viene ricordato che la decurtazione dell’assegno dipende dalle trattenute dell’Irpef mensile e quelle delle addizionali regionali e comunali per l’anno 2020.

Queste ritenute, come spiegano dall’Inps, vengono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello al quale si riferiscono e partono dal primo mese dell’anno fino al mese di novembre compreso.

Dall’Istituto fanno anche sapere che è stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali per il 2020, Irpef, addizionale regionale e comunale a saldo, sulla base dell’importo complessivo delle sole prestazioni pensionistiche.

Pertanto, se le ritenute appilicate risultano in misura inferiore rispetto a quanto dovuto, allora l’Inps provvederà a recuperare la differenza sulle pensioni per i mesi di gennaio e febbraio.

Ci sono però alcune eccezioni. Infatti nel caso di quei pensionati il cui trattamento annuo complessivo risulti essere fino a 18.000 euro, per i quali il ricalcolo dell’Irpef ha prodotto un conguaglio a debito di un importo superiore a 100 euro, è prevista l’estensione della rateazione fino alla mensilità di novembre.

Il taglio delle pensioni previsto per il mese di febbraio però non interesserà ad esempio le pensioni di invalidità civile, né le pensioni o gli assegni sociali o tutte le prestazioni che non sono assoggettate alla tassazione per specifiche motivazioni.

Inoltre, per quel che riguarda ancora i tagli previsti per le pensioni del 2021, l’Inps nel messaggio del 5 gennaio fornisce ulteriori precisazioni che riguardano in modo specifico le pensioni della gestione privata.

L’Istituto fa sapere che al fine di rendere omogenea l’applicazione dell’imposta, a partire dalla pensione di gennaio 2021 “le ritenute IRPEF saranno calcolate con riferimento all’importo annuo della pensione e trattenute mensilmente al netto, per i mesi da gennaio a dicembre, delle detrazioni eventualmente spettanti”.

Così facendo si otterrà il risultato che la tassazione sulla tredicesima mensilità sarà di importo simile a quello di altre rate, e si eviterà quindi che l’ultima risulti più alta. Il taglio delle pensioni che l’Inps ha deciso di applicare riguarda poi anche le prestazioni della gestione pubblica.

Infine, per quanto riguarda le prestazioni che l’Inps ha pagato provvisoriamente nel 2018, laddove sia stato riscontrato che gli importi corrisposti risultavano superiori a quelli spettanti, l’Istituto procederà con i recuperi a partire dalla rata di gennaio 2021.

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