Il Reddito di Emergenza sarà confermato dal decreto Ristori 5? Ecco cosa potrebbe cambiare nel 2021

Il Reddito di Emergenza come sappiano nasce per aiutare i nuclei familiari in difficoltà per via della crisi economica causata dalle misure restrittive imposte dall’esecutivo nel dichiarato tentativo di contenere la diffusione del contagio.

Una delle tante misure messe in campo da un esecutivo che ormai ha lasciato le redini del Paese a Mario Draghi in seguito alla crisi di governo provocata da Matteo Renzi. Ma prima che il leader di Italia Viva staccasse la spina al governo che lui stesso aveva contribuito in prima persona a far nascere, alcune misure come il Reddito di Emergenza stavano per essere prorogate.

La prima rata del reddito di emergenza o REM, è stata erogata a 209 mila nuclei familiari a luglio 2020. Una misura che nasceva per dare sostegno a quelle famiglie che non erano raggiunte da altri aiuti previsti nei vari decreti e che è stata poi puntualmente prorogata.

Proprio negli ultimi giorni di vita del governo Conte bis, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo aveva confermato che con il decreto Ristori 5 sarebbe stato ulteriormente prorogato il reddito di Emergenza per altre due mensilità. Tuttavia con la caduta del governo anche l’approvazione del decreto Ristori è stata sospesa e con essa la proroga del Rem.

Reddito di cittadinanza a rischio? Potrebbe esserlo anche il reddito di emergenza

Abbiamo già preso in esame la possibilità che il governo guidato da Mario Draghi decida di rivedere la misura del reddito di cittadinanza, e dal momento che il nuovo esecutivo punterà meno su bonus e sussidi, non è detto che il Reddito di emergenza non venga soppresso.

Fino a poco prima della crisi di governo sul tavolo erano state messe due opzioni: una era quella di prorogare il reddito di emergenza, l’altra quella di ampliare il rddito di cittadinanza estendendolo anche ai percettori del reddito di emergenza.

È la stessa ministra Catalfo a ricordare che il reddito di emergenza è “stato richiesto da 700 mila persone per 4 mensilità” sottolineando: “se occorre lo ripristineremo”. La ministra ha anche ammesso che potrebbe essere necessario mettere mano al reddito di cittadinanza, ma non ridimensionando la misura, bensì estendenola e potenziandola.

“Il reddito di cittadinanza va rimpolpato, ci sono più famiglie in bisogno” ha spiegato la ministra “di fatto è l’unica misura di contrasto alla povertà in Italia. Meno male che esiste; vogliamo rilanciare con forza le politiche attive a prescindere dal Reddito di Cittadinanza”.

Come sappiamo, attualmente chi riceve il reddito di emergenza non può ricevere il reddito di cittadinanza e viceversa. Infatti il Rem nasce proprio per andare a colmare i vuoti lasciati dal RdC in primis e dalle altre misure a sostegno del reddito per le famiglie italiane.

I due sussidi infatti non possono essere richiesti per lo stesso periodo di riferimento, ma è possibile ad esempio chiedere il Rem per il mese in cui viene sospeso il RdC, ossia allo scadere del 18esimo mese di erogazione di quest’ultimo e prima dell’erogazione del primo mese dopo il rinnovo.

Cos’è e come funziona il reddito di emergenza

Prima di proseguire proviamo a spiegare in estrema sintesi cos’è e come funziona il Reddito di Emergenza. Si tratta di una misura di sostegno economico che fu introdotta con il decreto Rilancio e che è stata pensata per i nuclei familiari in difficoltà che non hanno accesso ad altre forme di aiuto.

L’importo del reddito di emergenza non è fisso, un po’ come per il reddito di cittadinanza. Il minimo importo che viene riconosciuto con il Rem è di 400 euro, mentre l’importo massimo è di 800 euro, che possono diventare anche 840 nel caso in cui all’interno del nucleo familiare sia presente una persona affetta da grave disabilità o comunque una persona non autosufficiente.

Per accedere alla misura del Reddito di Emergenza è necessario presentare domanda, ma chi ha già percepito il reddito di emergenza in passato potrà ricevere le rate successive in maniera automatica.

Dopo che il decreto Rilancio ha introdotto il Rem, con il decreto Agosto è stata fatta la prima proroga grazie alla quale è stata decisa una seconda rata. Il decreto legge del 28 ottobre 2020 ha ulteriormente prorogato il Rem con due nuove rate, arrivando fino a dicembre 2020.

Coloro che hanno già fatto richiesta per il reddito di emergenza ricevendo gli accrediti di novembre e dicembre, per accedere alle altre due rate previste dal decreto Ristori 5, dovranno attendere che quest’ultimo completi il suo iter parlamentare e venga approvato nella sua versione definitiva.

Con la nuova proroga del Rem, che dovrebbe riguardare i mesi di gennaio e febbraio 2021, potranno accedere al sussidio quei nuclei familiari che non avevano ancora avuto accesso a questa misura, ma anche quelli che avevano già ricevuto l’accredito delle rate precedenti e che risultano ancora in possesso dei requisiti.

Chi potrà ricevere la sesta rata del reddito di emergenza? Ecco i requisiti

Abbiamo detto che, in linea di principio, il Reddito di Emergenza è destinato ai nuclei familiari particolarmente in difficoltà per via della crisi economica prodotta dalle misure restrittive imposte dal governo, ma di preciso a chi spetta questo sussidio?

Possono richiedere il Rem:

  • lavoratori precari
  • lavoratori irregolari
  • disoccupati che non percepiscono più la Naspi
  • lavoratori intermittenti
  • lavoratori a chiamata

Ci sono poi dei requisiti da soddisfare per poter ricevere il Rem, tra cui la residenza in Italia, ed ovviamente si tiene conto della certificazione ISEE. Per coloro che hanno presentato domanda per il reddito di emergenza entro il 30 novembre, il requisito reddituale era di non superare la soglia dei 15.000 euro.

Inoltre il reddito familiare con riferimento al mese di settembre 2020 doveva essere inferiore all’importo del Rem ed il patrimonio immobiliare riferito al 2019 doveva essere inferiore ai 10.000 euro.

Per quanto riguarda i requisiti per accedere alla sesta rata del Reddito di Emergenza, le certezze si avranno solo dopo la pubblicazione del decreto Ristori 5, ma si può ipotizzare che non si discosteranno molto da quelli che abbiamo fin qui brevemente enunciato.

Restano da chiarire dettagli come ad esempio a quale mese dovrà fare riferimento l’ISEE per stabilire se si ha diritto al beneficio oppure no. Inoltre si presume, ma non si ha ancora la certezza, che anche la sesta rata del reddito di emergenza comprenderà due mensilità, una relativa al mese di gennaio e l’altra per il mese di febbraio 2021, che dovrebbero essere pagate tra febbraio e marzo 2021.

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