Aumenti in busta paga per i dipendenti pubblici: il governo cambia lo stipendio degli statali

Il governo guidato da Mario Draghi ha stabilito, nell’ambito del Patto per il Lavoro, la necessità di aumentare gli stipendi per i dipendenti statali ai quali in busta paga spetteranno 107 euro in più.

Il Patto per il Lavoro è stato firmato già il mese scorso, e prevede tra le varie novità che introduce, anche un aumento in busta paga per tutti i dipendenti pubblici. Ne ha parlato tra gli altri il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che ha spiegato che il governo intende affrontare anche il problema del cambio generazionale.

Per questo è prevista anche l’assunzione di “almeno 150 mila giovani l’anno per ripristinare un minimo di turn over serio qualitativo e quantitativo”. Nell’ambito del Patto per il Lavoro del governo Draghi troviamo quindi due grandi novità: l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici e l’assunzione di 150 mila giovani l’anno per il turn over.

Per gli Statali 107 euro in più in busta paga

Il Governo, in seguito all’accordo raggiunto con i sindacati lo scorso 10 marzo, ha deciso di stanziare 3,8 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti triennali in scadenza nel 2021. Questa però è solo una delle manovre più significative previste dal Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e per la coesione sociale che di fatto rappresenta a tutti gli effetti una vera riforma della Pubblica Amministrazione.

L’accordo raggiunto tra governo e sindacati prevede tra l’altro che i contratti che andranno ad essere rinnovati verranno anche modificati con un cospicuo aumento dello stipendio in busta paga per mediamente 107 euro al mese, pari all’incirca al 4% del salario medio.

Quella di 107 euro è quindi la cifra media dell’aumento, il che significa che alcuni dipendenti statali riceveranno in busta paga un aumento ancora più consistente, mentre altri si dovranno accontentare di un aumento meno corposo.

Ma quali sono le categorie di dipendenti statali che riceveranno i vari aumenti previsti dal Patto per il Lavoro messo a punto dal governo dell’ex presidente della Bce? I sindacati hanno provveduto a realizzare alcune simulazioni secondo le quali l’aumento più consistente interesserà i dipendenti degli enti pubblici come l’Inps e l’Inail, che si ritroveranno con uno stipendio medio annuo che supererà i 40.000 euro.

Per queste categorie di dipendenti pubblici l’aumento in busta paga non sarà di 107 bensì di 126 euro. Invece per i dipendenti che lavorano nelle Agenzie fiscali l’aumento medio sarà di circa 116 euro. Lavoratori della scuola e dipendenti del settore sanitario, medici esclusi, dovranno accontentarsi di un aumento compreso tra i 98 e i 97 euro mensili.

A decrescere troviamo poi gli impiegati delle amministrazioni locali, che saranno interessati da un aumento in busta paga di 91 euro al mese. Per loro la media degli stipendi arriva vicino ai 30.000 euro all’anno.

Intanto però dalla Confsal-Unsa arriva una segnalazione: secondo gli studi che hanno svolto, 1 miliardo dei 3,8 stanziati per il rinnovo dei contratti e l’aumento in busta paga verrà speso in misure che sono già attive, che sono le seguenti:

  • bonus da 20/30 euro destinato ai redditi bassi, ovvero l’aumento perequativo
  • indennità di vacanza prevista dai contratti nazionali
  • finanziamenti ai fondi delle Forze armate e di polizia e dei Vigili del Fuoco.

Secondo la Confsal-Unsa, se non si interverrà per risolvere questo problema, l’entità degli aumenti previsti potrebbe risentirne, e invece di una media di 107 euro in più, in busta paga ci saranno sì e no 80 euro in più.

Per gli statali aumento stipendi e bonus Irpef in busta paga

Non si tratta esattamente della categoria più danneggiata dall’emergenza Coronavirus ed in particolare dalla crisi economica dovuta alla politica di chiusure e lockdown imposta dal governo Conte prima e dal governo Draghi poi, ma i dipendenti statali potranno beneficiare nei prossimi mesi sia del bonus Irpef per lavoratori dipendenti pubblici e privati, che dell’aumento degli stipendi previsto dal Patto per il Lavoro.

Grazie al taglio del cuneo fiscale infatti, che prevede un bonus da 100 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti sia pubblici che privati, agli Statali toccheranno mediamente oltre 200 euro in più al mese.

Il bonus Irpef derivante dal taglio del cuneo fiscale spetta solo ai lavoratori dipendenti con un reddito annuo compreso tra gli 8.000 euro e i 28.000 euro. L’importo del bonus in questo caso è di 100 euro al mese, mentre per i redditi compresi tra 28.000 e 35.000 euro annui si aggira intorno agli 80 euro mensili.

Infine per i redditi che vanno da 35.000 a 40.000 euro il bonus viene erogato sotto forma di detrazione fiscale ed il suo importo è decrescente fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro.

Per il ricambio generazionale 150 mila nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione

Una delle priorità individuate dal governo al tavolo con i sindacati è quella del turn over, ossia il cambio generazionale attraverso il quale si dovrebbe ottenere tra gli altri risultati anche un considerevole miglioramento della qualità del servizio pubblico.

Il governo e i sindacati sono convenuti sulla necessità del rinnovo della Pubblica Amministrazione ed oltre agli aumenti in busta paga si è pensato di procedere con nuove assunzioni per favorire il turn over.

Il numero degli impiegati statali che sono andati in pensione negli ultimi anni è infatti notevolmente più alto del numero delle assunzioni e stando alle previsioni i pensionamenti continueranno ad aumentare ancora nei prossimi anni.

Quello che si rischia è addirittura ritrovarsi davanti a un buco di dipendenti nella Pubblica Amministrazione, cosa che si può evitare con una massiccia ondata di nuove assunzioni rapide. Ne hanno dato conferma anche dal Ministero della Pubblica Amministrazione che ha anche fatto sapere che ciò avverrà a breve.

Per il 2021 sono previste almeno 4.500 assunzioni a tempo indeterminato nella Pubblica amministrazione attraverso un bando di concorso. Queste persone verranno impiegate nei diversi Ministeri e uffici pubblici. 

I numeri relativi alle nuove assunzioni nella PA si possono leggere anche sul sito stesso del Ministero, dove sono riportati anche gli uffici in cui i nuovi dipendenti pubblici saranno impiegati. 4.000 di queste nuove assunzioni saranno destinate a diplomati, ma non vi sono ancora ulteriori dettagli riguardanti gli specifici ruoli cui saranno assegnati.

La restante parte delle 4.500 assunzioni previste per il 2021 riguarderà personale con le più alte qualificazioni. Dei restanti 500 quindi abbiamo 250 posti per funzionari di area III banditi dal Ministero dei Beni culturali, 80 posti per geologi, architetti e ingegneri e altri tecnici specializzati che andranno al Ministero delle Infrastrutture.

Vi saranno anche 101 funzionari informatici e 93 collaboratori amministrativi che andranno all’Agenzia per l’Italia Digitale e al Minstero dell’Economia e delle Finanze. Ci sono poi altri 189 posti per l’assunzione di medici per l’Inps, e 40 dirigenti e funzionari per l’Agenzia Italiana del Farmaco.

Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha comunque sottolineato che si tratta solo di una piccola parte delle assunzioni previste dal Patto per il Lavoro del governo Draghi. Per risolvere il problema del buco negli uffici della Pubblica Amministrazione serve una media di 150.000 assunzioni l’anno.

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