Per quel che riguarda il Superbonus 110% la conferma ufficiale è già arrivata, ed è stato lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, a far sapere nel corso della conferenza stampa di qualche giorno fa, che l’agevolazione sarà probabilmente prorogata oltre la sua scadenza che era stata fissata al 2022.

Un accenno alla proroga per il Superbonus 110% lo troviamo anche nella Nota di Aggiornamento al DEF che è stata presentata e approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri.

Superbonus 110% e Bonus Facciate entrambi prorogati?

Per tutti quei contribuenti che vorranno approfittare del Superbonus 110% sulle spese sostenute per gli interventi edilizi previsti dall’agevolazione potranno ancora farlo oltre la scadenza iniziale che era fissata al 2022.

Fino a quando sarà disponibile allora il Superbonus? La nuova scadenza porterà il bonus fino al 2024, almeno per quel che riguarda questa specifica agevolazione, mentre per il bonus Facciate la situazione non è ancora ben definita.

Il problema, ancora una volta, pare sia quello delle risorse necessarie per mettere in campo agevolazioni come il bonus Facciate ma anche l’Ecobonus, il Cashback o il bonus Risparmio Idrico.

Una questione di cui ha parlato anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nel corso dell’audizione presso la Commissione Bilancio della Camera qualche giorno fa. In quell’occasione il titolare del Tesoro ha evidenziato come il Superbonus comporti per le casse dello Stato dei “costi stratosferici”, motivo per cui si renderà necessario un serio processo di valutazione costi-benefici.

Il bonus Facciate in realtà è trai bonus che rischiano di non essere rinnovati oltre la scadenza fissata attualmente al 31 dicembre 2021. Pochi mesi ancora e potrebbe decadere la possibilità di accedere a questa agevolazione mentre il Superbonus a quanto pare andrà avanti ancora qualche anno.

Il motivo sta nel fatto che il Superbonus 110% si pone “in sintonia” con gli obiettivi fissati dalla Commissione Ue ai quali è vincolata l’erogazione delle risorse prevista dal Next Generation Eu attraverso le quali si metteranno in campo le misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

In base ai punti fissati nel Pnrr infatti è di prioritaria importanza raggiungere gli obiettivi legati alla svolta green, ed ecco quindi che diviene fondamentare il finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica in tutto il Paese.

Il Superbonus ricopre in tal senso un ruolo molto importante perché prevede appunto il rimborso per le spese sostenute per il miglioramento della classe energetica degli edifici, uno dei tasselli fondamentali nel progetto del Green New Deal.

Diversa invece è la funzione del bonus Facciate, la cui utilità è legata soprattutto alla riqualificazione del territorio, nell’ambito principalmente di quello che è il decoro urbano. Gli interventi incentivati attraverso questa agevolazione infatti sono piuttosto quelli di restauro degli immobili.

Bonus Facciate in breve: quali sono gli importi e chi ne può beneficiare

Con il bonus Facciate è possibile ottenere un rimborso del 90% delle spese sostenute per il restauro delle facciate esterne di un immobile. Si tratta di un’agevolazione che è stata rinnovata per tutto il 2021 nell’ultima manovra economica, ma che a fine anno giungerà a scadenza.

Il bonus Facciate può essere riconosciuto sotto forma di detrazione fiscale. Più precisamente si tratta di una detrazione sull’imposta lorda da applicarsi in dichiarazione dei redditi, e che rimborsa la spesa sostenuta dal contribuente per gli interventi validi ai fini dell’accesso all’agevolazione suddividendo la detrazione in 10 rate di medesimo importo distribuite in un periodo di 10 anni.

Il bonus Facciate spetta a tutti quei cittadini e a quelle imprese che sostengono le spese necessarie a portare a termine interventi di restauro delle facciate esterne dell’edificio.

Nella guida con le istruzioni sul bonus Facciate che è stata pubblicata dall’Agenzia delle Entrate leggiamo che “per usufruire dell’agevolazione, i beneficiari devono possedere o detenere l’immobile oggetto dell’intervento in base a un titolo idoneo, al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese, se antecedente il predetto avvio”.

“La data di inizio dei lavori deve risultare dai titoli abilitativi, se previsti, o da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà” si legge ancora nel regolamento pubblicato dall’AgE.

È necessario anche precisare che il requisito di proprietà deve essere inteso in senso estensivo. Ciò vuol dire che per avere accesso al bonus Facciate basta essere titolari di un contratto di locazione o di comodato. In questi casi ovviamente è necessario che il proprietario dell’immobile sia a conoscenza dell’avvio dei lavori e abbia dato il proprio benestare.

Sarà infatti lo stesso proprietario a dover fornire la documentazione necessaria ad attestare il proprio assenso all’esecuzione dell’intervento e alla fruizione del bonus da parte del locatario o del comodatario.

A poter sfruttare il bonus Facciate inoltre sono anche i familiari del proprietario dell’immobile interessato dagli interventi ammessi dall’agevolazione, nonché i conviventi di fatto. Ciò è possibile però solo a patto che tali soggetti risultino avere residenza o domicilio abituale presso la medesima abitazione che sarà interessata dall’intervento di restauro della facciata.

Infine possono ottenere il bonus Facciate non solo le imprese, tra cui società semplici, società di persone e società di capitali, ma anche gli enti pubblici che non esercitano attività commerciale. 

Come viene erogato il bonus Facciate

Come per il Superbonus 110%, anche per il bonus Facciate vi sono diversi modi per utilizzare l’agevolazione. Vi sono sostanzialmentre tre opzioni disponibili:

  • sconto in fattura
  • cessione del credito
  • detrazione

Nei primi due casi il vantaggio è evidente, in quanto il soggetto che si trova a sostenere le spese per gli interventi di restauro della facciata esterna dell’edificio può evitare l’esborso immediato delle somme necessarie. Sia con lo sconto in fattura, che con il meccanismo della cessione del credito il beneficiario del bonus non paga interamente l’intervento, nel terzo caso invece sì, ma riceve indietro il 90% successivamente.

Se il bonus Facciate viene riconosciuto sotto forma di sconto in fattura, l’onere dell’investimento viene trasferito all’impresa che si occuperà materialmente di effettuare i lavori. In seguito l’impresa si potrà rivalere sullo Stato per ottenere indietro il rimborso degli importi spesi per la realizzazione dell’intervento.

Con la cessione del credito invece il titolare dell’intervento di restauro della facciata esterna può traferire il proprio credito nei confronti di altri soggetti che anticiperanno la somma integralmente.

Questo meccanismo viene generalmente utilizzato quando la cessione del credito viene rivolta verso istituti di credito o finanziari, ma non necessariamente. Può anche essere destinata alle imprese che si occupano dei lavori o a persone fisiche e ad imprese che dispongono del capitale per poter rimborsare le somme.

Superbonus 110% al posto del bonus Facciate, ecco come e quando

Quando si effettuano interventi finalizzati al restauro delle facciate esterne degli edifici si possono effettuare anche altri interventi che interessano lo stesso immobile, attraverso i quali si può accedere ad un’altra tipologia di bonus, persino più conveniente, come il Superbonus 110%.

Quando si restaura un immobile infatti possono essere effettuati lavori per la coibentazione dell’edificio, e in generale interventi che migliorano la classe energetica dello stesso, ed è proprio in questi casi che si aprono le porte per accedere al Superbonus 110%.

Sappiamo che non è possibile ricorrere ad entrambi i bonus, altrimenti colui che sostiene le spese si troverebbe a ricevere un rimborso del 200% sulle spese effettuate, e naturalmente è impensabile.

Dal momento che si deve scegliere per forza di cose uno solo dei due bonus, conviene optare per il Superbonus 110% che permette di ottenere il totale rimborso delle spese sostenute.

Nei casi invece in cui per alcuni interventi che interessano un immobile sia possibile accedere al Superbonus, e per altri al bonus Facciate, è possibile beneficiare di entrambe le agevolazioni ma solo se ogni singolo intervento viene contabilizzato in un modo che lo distingua in maniera univoca dagli altri lavori.

Quali sono gli interventi ammessi al bonus Facciate

Il bonus Facciate, come abbiamo visto, può essere utilizzato per interventi che interessano solo le facciate esterne degli edifici che sono visibili da un’area pubblica. Parliamo quindi di lavori di restauro in linea generale, ma con alcuni vincoli ben precisi che bisogna rispettare.

Uno dei paletti è costituito dal fatto che gli interventi di restauro non possono prevedere la demolizione e la ricostruzione della facciata, deve invece trattarsi di un intervento di recupero della struttura esistente.

Gli interventi ammessi al bonus Facciate devono inoltre interessare edifici che si trovano nelle zone A e delle zone B, mentre sono esclusi dall’agevolazione tutti gli edifici situati nelle zone C, D, E ed F.

Nello specifico sono ammessi al bonus Facciate i seguenti interventi sulle facciate esterne:

  • tinteggiatura
  • pulitura
  • restauro di balconi e ornamenti
  • restauro di elementi che influiscono sul livello di dispersione termica dello stabile

Bonus Facciate ancora disponibile nel 2022?

Il bonus Facciate a quanto pare cesserà di essere disponibile con la fine del 2021, il che significa che restano solo pochi mesi per usufruire di questa agevolazione.

A coloro che non sono riusciti ad accedere in tempo al bonus Facciate, a partire dal 2022 resta la possibilità di usare il bonus Casa, un’agevolazione che prevede attualmente un rimborso delle spese sostenute per vari interventi di ristrutturazione, e non solo per quelli riguardanti le facciate.

Il campo di applicazione del bonus Casa è quindi più esteso, e permette un agevole accesso all’incentivo, tuttavia anche qui ci sono delle incognite per quel che riguarda il 2022.

Chi prevede di usare il bonus Casa al posto del bonus Facciate potrebbe avere accesso al rimborso del 50% delle spese sostenute per l’intervento fino ad un tetto massimo di spesa di 98 mila euro. Ma non è detto che il bonus sarà rinnovato in questa versione, potrebbe invece tornare ad un ben più modesto rimborso del 36% delle spese sostenute fino al tetto di 48 mila euro.

Superbonus 110% il rinnovo sarà per altri 3 anni

Per quanto riguarda il Superbonus sembra che ci siano solo buone notizie per tutti coloro che speravano di poter contare su questa agevolazione per ristrutturare casa. Tutto sembra confermare che il Superbonus 110% sarà disponibile per l’intero triennio 2022-2024, dalle dichiarazioni rilasciate dal premier in conferenza stampa fino al testo della Nadef.

Potranno quindi accedere a questa agevolazione tutti quei cittadini che effettueranno nei prossimi anni dei lavori di riqualificazione e di efficientamento energetico, i quali otterranno un rimborso del 110% sul totale della spesa sostenuta, sotto forma di detrazione, sconto in fattura o cessione del credito, proprio come per il bonus Facciate.

Nella Nadef approvata dal Cdm del 29 settembre troviamo infatti la conferma ufficiale della proroga del Superbonus, cosa che però non esclude la possibilità che l’esecutivo decida di intervenire con delle modifiche al provvedimento volte a ridurre il costo delle misure in esso contenute.

Le migliori premesse però sembrano esserci tutte per ritenere che la proroga del Superbonus 110% fino al 2024 ci sarà. Infatti nel frattempo il governo ha anche esteso il campo di applicazione del bonus, includendo tra gli interventi trainanti l’installazione di pannelli fotovoltaici anche per gli immobili che si trovano in zona A, e l’eliminazione delle barriere architettoniche anche per nuclei familiari senza persone disabili.

Il governo ha anche snellito la procedura burocratica per l’accesso all’agevolazione, riducendo la documentazione necessaria per ricevere il Superbonus 110%, per il quale ora basta presentare la CILA. Una serie di novità che lasciano pensare si tratti di un’agevolazione destinata a restare in piedi ben oltre la fine del 2021.

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