Pensioni: a dicembre oltre alla tredicesima un bonus fino a 150 euro per pensioni minime

Non manca più molto all’arrivo delle festività natalizie, e in quell’occasione nel mese di dicembre sia i lavoratori dipendenti che i pensionati riceveranno insieme allo stipendio, o all’assegno della pensione, la tanto attesa tredicesima.

Quest’anno poi ci sono alcune novità che interesseranno in particolare i pensionati che beneficiano della pensione minima, ai quali sarà destinato un bonus aggiuntivo da 150 euro circa che verrà accreditato più o meno insieme alla tredicesima, ma comunque in una data diversa.

Ma cominciamo dall’inizio, e quindi cominciamo dalla tredicesima e dagli importi che verranno accreditati sui conti correnti bancari o postali dei vari lavoratori dipendenti e dei pensionati, che sono le categorie che ne hanno diritto.

La tredicesima arriverà in anticipo?

Per quanto riguarda l’assegno della pensione, anche questo mese come accaduto per i mesi precedenti, arriverà in anticipo rispetto al calendario originale. In anticipo arriverà quindi anche l’accredito della tredicesima, e in entrambi i casi la possibilità di ricevere le proprie spettanze prima di quanto previsto normalmente riguarda solo coloro che ritirano i soldi presso gli sportelli degli uffici postali.

La pensione viene erogata con un certo anticipo infatti proprio per dare un diluire in un periodo di tempo più lungo l’affluenza presso gli uffici postali in modo tale da ridurre, tanto più che si tratta di persone anziane e pertanto maggiormente esposte a rischi per la salute, il contatto e conseguente possibile trasmissione del Sars-CoV-2.

In questi casi il pagamento della pensione avverrà con largo anticipo, infatti per questa particolare categoria di pensionati esiste la possibilità di ricevere pensione e tredicesima già nel mese di novembre.

Per quel che riguarda il pagamento anticipato della pensione per il mese di dicembre tuttavia si attendono ancora le conferme ufficiali. Sappiamo ormai che lo stato di emergenza verrà sicuramente prorogato oltre il 31 gennaio, probabilmente almeno fino alla fine di marzo 2022 se non fino all’estate, e questo lascia immaginare che anche l’erogazione anticipata delle pensioni proseguirà ben oltre il mese di dicembre.

In ogni caso, anche per il mese di dicembre 2021 si è in attesa della comunicazione che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni dalla Protezione Civile, che dovrebbe indicare in quali giorni si potrà iniziare a ritirare la pensione presso i vari sportelli postali in tutto il Paese.

L’ultima comunicazione ufficiale in merito è quella contenuta nell’ordinanza n. 787 della Protezione Civile che risale al 23 agosto 2021 con la quale si stabilisce che i termini di pagamento delle pensioni sono anticipati fino al mese di novembre 2021. Ecco perché per il mese di dicembre il pagamento anticipato è ancora in forse.

Stando a quanto abbiamo visto nel corso dei mesi passati, l’erogazione delle pensioni potrebbe essere scaglionata anche questa volta sulla base delle iniziali del cognome per iniziare con il pagamento delle pensioni in contanti già dalla settimana che va dal 22 al 26 novembre 2021. Ma come dicevamo dovrà essere la Protezione Civile a dare disposizioni in tal senso.

In arrivo anche l’aumento con la pensione di dicembre

Con la pensione di dicembre inoltre, come accade ormai da diversi anni, i beneficiari ricevono anche un ulteriore incremento degli importi che viene erogato direttamente dall’INPS ma solo ad alcune ben definite categorie di pensionati.

L’ulteriore aumento dell’assegno riconosciuto spetta ai pensionati che beneficiano del trattamento minimo. Questo aumento spetta quindi solo a coloro che percepiscono con la propria pensione fino ad un massimo di 6.860,85 euro annui.

In questo caso infatti l’Inps riconosce ai pensionati una integrazione che viene erogata ai titolari del trattamento in maniera automatica.

Per poter ricevere questo incremento si deve essere in possesso di determinati requisiti di reddito quindi, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2001. L’ulteriore incremento dell’assegno è destinato ai cosiddetti ‘incapienti’, vale a dire quei soggetti che hanno un reddito basso, che essendo al di sotto di una ben precisa soglia non prevede l’applicazione di aliquote fiscali.

Su deQuo leggiamo a tal proposito che “quando si parla di soggetti incapienti, dunque, si fa riferimento a tutte quelle persone che rientrano nell’area non soggetta a tassazione e che, di conseguenza, non possono portare nessuna spesa in detrazione”.

Per le pensioni minime a dicembre bonus da 150 euro

Qualcuno lo chiama bonus di Natale oppure bonus natalizio, ma in realtà si tratta di un importo aggiuntivo che viene riconosciuto a ben precise categorie di pensionati indipendentemente dall’arrivo delle festività natalizie.

Dal sito ufficiale dell’Inps apprendiamo che questo bonus spetta per l’esattezza nella misura di 154,94 euro, ma non viene riconosciuto a tutti i pensionati indistintamente. Possono ricevere questo ‘bonus’ solo coloro che percepiscono la pensione minima, e quindi hanno un reddito complessivo che non supera la soglia dei 6.695,91 euro all’anno.

Se invece l’importo complessivamente percepito con la pensione è compreso tra 6.695,91 e 6.850,85 euro, al pensionato spetta la differenza tra quest’ultimo importo e l’importo effettivamente percepito con la propria pensione.

In poche parole se prendiamo un pensionato che percepisce una pensione di 515,58 euro al mese, che diventano 6.186,96 euro annui, con l’accredito della pensione di dicembre riceverà insieme alla tredicesima un pagamento aggiuntivo di 154,94 euro.

Se prendiamo invece un pensionato che riceve mensilmente 566 euro, che in un anno diventano 6.792 euro, gli spetterà insieme alla tredicesima con il pagamento di dicembre un pagamento aggiuntivo di 58,85 euro. Somma che viene determinata sulla base di questo semplice calcolo: 6.850,85 – 6792 = 58,85.

Pagamento pensione dicembre: la tredicesima

Per tutti i lavoratori dipendenti e per i pensionati con il pagamento del mese di dicembre arriva anche il pagamento della tredicesima, ma di cosa si tratta esattamente? In breve possiamo dire che la tredicesima mensilità è un particolare beneficio che viene riconosciuto ai lavoratori che hanno un contratto di lavoro dipendente e a tutti quei soggetti che beneficiano di un trattamento pensionistico.

La tredicesima viene erogata insieme al pagamento relativo all’ultimo mese dell’anno, e si configura in fin dei conti come il pagamento di una mensilità extra rispetto alle 12 mensilità previste nel corso dell’anno.

Chiaramente la tredicesima corrisposta ai lavoratori dipendenti viene erogata dal datore di lavoro, mentre ai pensionati arriva direttamente dall’ente che eroga la pensione, e quindi in genere dall’Inps.

La tredicesima erogata dall’Inps ai beneficiari di trattamento pensionistico viene riconosciuta con il pagamento relativo al mese di dicembre, in genere l’accredito avviene già nei primi giorni del mese. In questo modo è quindi possibile utilizzare il denaro accreditato con la tredicesima già durante il periodo delle festività natalizie il che permette di imprimere una importante spinta ai consumi.

Qual è l’importo della tredicesima per i pensionati Inps?

La tredicesima è a tutti gli effetti una mensilità extra che tutti i lavoratori dipendenti e i titolari di trattamento pensionistico ricevono nel mese di dicembre. Oltre alle 12 mensilità quindi vi è una tredicesima mensilità appunto, il cui importo varia a seconda dell’importo corrisposto mensilmente come stipendio o come assegno pensionistico.

La tredicesima infatti, in linea di massima, corrisponde al valore dell’accredito pensionistico mensile (nel caso dei pensionati) o dello stipendio (nel caso dei lavoratori con contratto di lavoro subordinato).

Questo vuol dire quindi che il pensionato nel mese di dicembre si ritrova con una pensione doppia, alla quale nel caso delle pensioni minime si va ad aggiungere l’ulteriore pagamento di 150 euro di cui abbiamo parlato in uno dei paragrafi precedenti.

Per calcolare l’importo della tredicesima comunque non basta semplicemente aggiungere una tredicesima mensilità con importo pari all’importo medio delle 12 mensilità già percepite nel corso dell’anno.

Il calcolo della tredicesima infatti è un po’ più complesso, infatti può anche succedere che alla fine l’accredito spettante sia di importo nettamente inferiore rispetto alla media dei pagamenti mensili ricevuti, il che può accadere tanto ai lavoratori quanto ai titolari di trattamento pensionistico. 

Proviamo a fare un esempio prendendo il caso di un reddito lordo di un pensionato che percepisce circa 15.000 euro nel corso del 2021, che sono la somma dei dodici pagamenti da 1.250 euro di stipendio (o di pensione). In questo caso il pagamento della tredicesima prevedrebbe un importo di ulteriori 1.250 euro nel mese di dicembre, che porterebbero il totale dell’accredito a 2.500 euro.

Però se prendiamo invece il caso di un lavoratore, o di un pensionato, che ha ricevuto nel corso del 2021 solo una parte delle 12 mensilità, magari perché è il primo anno di lavoro oppure perché è andato in pensione quando l’anno era già iniziato da qualche mese, l’importo corrisposto a titolo di tredicesima ne risentirà in modo più o meno evidente.

Diciamo che questo lavoratore percepisce anch’egli uno stipendio di 1.250 euro al mese, ma lo percepisce solo per 7 mesi. Questo significa che l’importo totale ricevuto nel corso del 2021 sarà di 1.250 euro per 7, cioè 8.750 euro. Per calcolare l’importo della tredicesima si dovrà partire da questo importo e dividere per 12, in quanto la tredicesima è pari a un dodicesimo dello stipendio su base annua.

Ne consegue che invece di 1.250 euro di tredicesima il lavoratore in questione ne percepirà soltanto 729.17. Questo importo che verrà erogato a dicembre si andrà a sommare alla mensilità di dicembre appunto, ma in questo caso avremo un totale diverso che non sarà di 2.500 euro come nel primo caso ma di 1.979,17 euro.

Il metodo per il calcolo della tredicesima vale ovviamente tanto per i lavoratori dipendenti quanto per i pensionati, senza alcuna differenza.

Come viene tassata la tredicesima

Sull’argomento tredicesima ci sono però alcune doverose precisazioni da fare. Fin qui abbiamo parlato, sempre in via ipotetica, di importi lordi, mentre per quel che riguarda gli importi che effettivamente arrivano nelle tasche o sul conto dei beneficiari del trattamento pensionistico ci sono un paio di calcoli da fare.

Ad essere precisi infatti si devono considerare gli importi netti, e qui tra le varie mensilità e la tredicesima iniziano ad esserci alcune differenze che non si possono trascurare.

Il regime fiscale che viene applicato alla tredicesima infatti è leggermente diverso da quello che si applica invece alla retribuzione ordinaria, il che determina nel caso della tredicesima appunto degli importi netti che risulteranno inferiori a quelli della singola mensilità.

Questo discorso però non riguarda, almeno a partire dal 2021, il trattamento pensionistico, ma solo i lavoratori. In altre parole, come spiegato nel messaggio Inps n. 1359 del 31 marzo 2021, a partire dall’anno in corso “il calcolo delle ritenute Irpef è stato impostato tenendo conto dell’importo complessivo annuo della pensione, per cui le relative ritenute verranno trattenute mensilmente, al netto delle detrazioni eventualmente spettanti, nei mesi da gennaio a dicembre”.

L’Inps spiega anche che “il suddetto calcolo non incide sull’importo annuo dell’Irpef complessivamente trattenuta, che resta invariato, ma assicura che la tassazione gravante sulla tredicesima mensilità sia omogenea a quella degli altri ratei dell’anno”.

Il succo è che a partire dal 2021 i pensionati riceveranno a titolo di tredicesima un importo che sarà molto più simile a quello ricevuto come assegno mensile nel corso dell’anno. E questo significa che i pensionati si vedranno effettivamente raddoppiato l’assegno spettante per la mensilità di dicembre al quale appunto si sommerà una somma più o meno equivalente a titolo di tredicesima.

Anche se, ad essere ancor più precisi, sulla tredicesima, a differenza di quanto avviene per gli importi della pensione corrisposti mensilmente, non si applicheranno le detrazioni e gli eventuali bonus.

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