C’è ancora tempo per richiedere il bonus da 1.000 euro che il governo guidato da Mario Draghi ha pensato di destinare a imprese e partite Iva che sono rimaste escluse dai precedenti contributi a fondo perduto.

Il bonus infatti potrà essere richiesto dai soggetti che risultano in possesso dei requisiti previsti presentando domanda entro la scadenza del 9 dicembre 2021.

Al bonus da 1.000 euro per imprese e lavoratori con partita Iva si aggiuge inoltre, per chi vive in Valle d’Aosta, un ulteriore bonus fino a 1.500 euro. Si tratta in questo caso di un contributo regionale che però non interessa i residenti nelle altre Regioni d’Italia. 

Bonus partita Iva fino a 1.000 euro, a chi spetta

Non resta più molto tempo per presentare domanda per il bonus da 1.000 euro destinato ai lavoratori con partita Iva e alle imprese che sono rimaste tagliate fuori dai precedenti contributi a fondo perduto.

Ma quali sono i requisiti che si devono soddisfare per poter accedere a questa agevolazione? Tutti i dettagli sono stati già forniti dall’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento firmato dal direttore generale Ernesto Maria Ruffini nel quale troviamo tutte le specifiche riguardanti i potenziali beneficiari del bonus da 1.000 euro.

I requisiti per accedere a questa agevolazione sono quelli fissati nell’articolo 1 del decreto-legge Sostegni (decreto n. 41 del 2021), sulla base del quale per richiedere il bonus è necessario presentare domanda nel periodo compreso tra il 9 novembre e il 9 dicembre 2021.

Quanto ai requisiti di cui il soggetto che intende beneficiare del bonus deve risultare in possesso, viene specificato anzitutto che destinatari del bonus da 1.000 euro sono soltanto partite Iva e imprese, ma soprattutto è bene ricordare che a differenza di quanto previsto dai precedenti aiuti introdotti dal governo, non è necessario aver registrato un calo del fatturato o dei corrispettivi.

Se nel caso dei contributi a fondo perduto precedentemente introdotti e per buona parte già erogati era necessario aver registrato un calo del fatturato o dei corrispettivi almeno del 30% rispetto a quello registrato nel corso dell’anno precedente, per accedere al bonus da 1.000 euro per partite Iva questo requisito non è previsto.

In altre parole significa che il bonus da 1.000 euro spetta a tutte le partite Iva che non hanno potuto richiedere i precedenti aiuti proprio per via del requisito legato alle perdite. Potranno invece ottenere il bonus da 1.000 euro appositamente pensato per queste casistiche.

Ci sono tuttavia dei requisiti da soddisfare anche nel caso di questo bonus, e sono sostanzialmente due:

  • il primo requisito è legato al fatturato annuale
  • il secondo requisito riguarda invece la data in cui è stata aperta l’attività commerciale

A tal proposito leggiamo su Il Giornale online che “il contributo spetta ai titolari di reddito di impresa che hanno attivato la partita Iva dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 e la cui attività è iniziata nel corso del 2019, come risultante dal registro imprese presso la Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura”.

Per quanto riguarda invece il requisito del fatturato annuale registrato, l’unico paletto fissato per l’accesso al bonus da 1.000 euro è il tetto dei 10 milioni di euro come previsto dal decreto Sostegni.

Come e quando richiedere il bonus da 1.000 euro per partite Iva

La richiesta per il bonus da 1.000 euro destinato a imprese e partite Iva può già essere inoltrata secondo le procedure previste dal regolamento dell’Agenzia delle Entrate, a partire dal 9 novembre fino al 9 dicembre 2021.

Per presentare istanza per il bonus si può visitare direttamente il portale web dell’Agenzia delle Entrate che raccoglierà le richieste presentate in questo arco di tempo di 30 giorni. Basta accedere al sito web dell’AgE utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE, CNS, ed entrare nella sezione “Fatture e corrispettivi”.

Abbiamo visto che l’importo del bonus è di fino a 1.000 euro, ma non è detto che la cifra effettivamente erogata sia effettivamente questa. L’importo del bonus infatti può variare sulla base del numero di domande valide pervenute all’Agenzia delle Entrate entro il 9 dicembre.

Se le risorse stanziate dovessero risultare insufficienti a garantire 1.000 euro di bonus a ciascun beneficiario gli importi saranno adeguatamente ridimensionati per poter permettere comunque a tutti gli aventi diritto che hanno presentato regolare domanda nei tempi previsti di accedere al bonus per partite Iva.

Quando si presenta domanda per il bonus da 1.000 euro è necessario anche indicare se si intende fruire del contributo a fondo perduto in compensazione al modello F24, sotto forma quindi di credito d’imposta, oppure se si preferisce ricevere un accredito sul proprio conto corrente bancario o postale.

In questo secondo caso è indispensabile indicare nel modulo della domanda anche le coordinate bancarie avendo cura di non commettere errori nell’indicare il proprio IBAN, onde evitare di causare rallentamenti nell’erogazione del bonus.

Quanti sono i beneficiari del bonus partite Iva da 1.500 euro?

Il bonus da 1.000 euro spetta, come abbiamo visto, a tutti i titolari di partita Iva sul territorio nazionale che risultano in possesso dei requisiti previsti. Vi è però anche un altro bonus molto simile, seppur di importo maggiore, che è destinato alle sole partite Iva della Valle d’Aosta.

In questo caso stiamo parlando del bonus da 1.500 euro che è stato introdotto dalla Giunta regionale con la legge regionale numero 15 del 16 giugno 2021 stanziando in tutto 825 mila euro di risorse.

Anche in questo caso il contributo spetta indipendentemente dal calo del fatturato eventualmente registrato per via di lockdown e restrizioni in chiave anti-contagio. Possono accedere al bonus da 1.500 euro tutte le imprese e le partite Iva della Valle d’Aosta a patto che risultino in possesso del requisito di fatturato che per il 2019 deve risultare compreso tra i 5 e i 10 mila euro.

Possono ricevere questo bonus anche quei soggetti che hanno effettivamente registrato anche un calo di fatturato dal 30% in su nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2020 e il 31 marzo 2021, rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti.

Così pure possono accedere allo stesso bonus per il medesimo importo le imprese che non hanno subito alcun calo del fatturato, a patto che abbiano avviato l’attività nel 2019.

Come si fa per richiedere il bonus partite Iva da 1.500 euro?

A differenza del bonus da 1.000 euro cui possono accedere tutti i lavoratori con partita Iva e le imprese d’Italia in possesso dei requisiti previsti presentando istanza entro il 9 dicembre 2021, per il bonus da 1.500 euro introdotto con ordinanza regionale per la sola Valle d’Aosta i termini per presentare domanda sono appena decaduti.

Il termine ultimo per presentare domanda per questo bonus infatti era stato fissato alla giornata di ieri 22 novembre 2021, il che significa che a breve i bonus inizieranno ad essere erogati a quanti lo hanno regolarmente richiesto risultando in possesso dei requisiti.

Chi ha presentato domanda entro i termini previsti attraverso il portale istituzionale #VdaRiparte, effettuando l’accesso con le credenziali SPID, CIE, CNS, dovrebbe aver già ricevuto una email di conferma.

L’importo del bonus riconosciuto in questo caso è di 1.500 euro, indipendentemente da quale sia il fatturato dell’impresa o da eventuali cali registrati nel corso dell’emergenza e di relativi lockdown e chiusure.

Per ulteriori informazioni sul bonus per partite Iva e imprese della Valle d’Aosta è possibile consultare il bando regionale, oppure contattare il numero verde 800 006 300.

Contributi a fondo perduto perequativi, ecco quanto tempo rimane per fare domanda

Non sono ancora decorsi invece i termini per presentare domanda per il nuovo contributo a fondo perduto perequativo. Si tratta di un bonus cui potranno accedere le partite Iva che hanno registrato dei cali di fatturato per via di lockdown e restrizioni imposte da Roma.

Il via libera da parte di Bruxelles è arrivato appena un paio di settimane fa, il 10 novembre, ma per iniziare ad inviare le domande per il contributo bisognerà comunque attendere ancora qualche giorno. Occorre infatti che il Ministero del Tesoro emani il decreto attuativo, dopodiché non resterà che attendere il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con il quale si definiscono tutte le regole per richiedere il bonus.

Nel caso del contributo a fondo perduto perequativo la scadenza non è quella del 9 dicembre come per il bonus da 1.000 euro, ma è fissata al 31 del mese.

Non dimentichiamo che il fondo perduto perequativo è l’ultimo aiuto statale destinato alle partite Iva tra quelli introdotti con il decreto Sostegni bis. Per questi aiuti il governo ha stanziato in tutto 4,5 miliardi di euro che consentiranno alle imprese di ricevere fino a 150 mila euro.

Qual è l’importo del contributo a fondo perduto perequativo?

Il contributo a fondo perduto perequativo è stato introdotto con il decreto Sostegni bis, decreto n. 73 del 2021, ed è destinato a tutte quelle imprese, in possesso dei requisiti previsti dal regolamento della misura, che hanno registrato un calo del fatturato a causa delle restrizioni imposte nell’ambito dell’emergenza Covid-19. 

Si tratta dell’ultimo bonus destinato a imprese e partite Iva tra quelli introdotti con il decreto Sostegni bis, infatti per questi ultimi aiuti si deve ancora attendere la pubblicazione del decreto attuativo.

Il contributo spetta a quelle partite Iva che hanno registrato delle perdite di fatturato nel corso del 2020 rispetto al fatturato dell’anno precedente. L’importo del contributo dipende proprio dalle reali perdite registrate e può arrivare fino ad un massimo di 150.000 euro di bonus.

All’importo di questo contributo bisogna poi sottrarre i bonus che l’impresa avente diritto agli aiuti ha già ricevuto dall’Agenzia delle Entrate nel corso dei mesi passati.

Avranno la possibilità di ricevere il contributo a fondo perduto perequativo solo le partite Iva che alla data di entrata in vigore del provvedimento, che è quella del 26 maggio 2021, risultavano già attive. Inoltre vi è un tetto di fatturato fissato a 10 milioni di euro per il 2019 oltre il quale decade il diritto al contributo.

Quando si può richiedre il contributo a fondo perduto perequativo fino a 150.000 euro?

Il via libera alle domande per il contributo a fondo perduto perequativo non è ancora arrivato, infatti si dovrà attendere ancora che venga pubblicato il provvedimento attuativo del Ministero del Tesoro, e che l’Agenzia delle Entrate emani il provvedimento contenente il regolamento per fare richiesta.

In ogni caso entrambi i provvedimenti sono attesi in tempi brevi, anche perché la scadenza per fare richiesta è già fissata al 31 dicembre 2021, e resta quindi solo poco più di un mese di tempo.

Una volta che il bonus sarà stato attivato i contribuenti interessati agli aiuti dovranno avere almeno 30 giorni di tempo per poter presentare le proprie istanze all’Agenzia delle Entrate, e dopo i controlli di routine effettuati i bonus inizieranno ad essere erogati, ma non prima del 2022.

Gli altri bonus che si possono richiedere entro la fine del 2021

Nel corso degli ultimi due anni il governo ha erogato numerosi bonus le cui finalità erano soprattutto quelle di spingere la ripresa aiutando le imprese e le partite Iva in difficoltà per via della politica di chiusure e lockdown con cui è stata gestita l’emergenza Covid-19.

Il settore del lavoro autonomo in generale risulta essere infatti quello più colpito, anche se naturalmente non tutti i settori hanno subito danni così ingenti come ad esempio turismo e ristorazione.

A tutte le imprese e alle partite Iva quindi sono stati destinati degli aiuti specifici come i contributi a fondo perduto, il bonus da 1.000 euro di cui abbiamo parlato in apertura, o il bonus da 1.500 euro della Valle d’Aosta.

Ma ci sono stati anche molti altri aiuti messi in campo con le stesse finalità, proprio perché, come sottolineato in un articolo de La Stampa, stando alle “rilevazioni della Cgia, dal febbraio 2020, mese pre-Covid, allo scorso agosto, ultima rilevazione disponibile, il numero complessivo dei lavoratori indipendenti è sceso di 302 mila unità (-5,8%)”.

Tra gli aiuti messi in campo, sia dall’attuale che dal precedente esecutivo, troviamo infatti non solo i contributi a fondo perduto, ma anche l’esonero contributivo, il bonus da 600 euro, o il bonus bancomat da 480 euro, ai quali si aggiungono poi i contributi introdotti a livello locale dalle varie giunte regionali.

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