Bonus: si riparte con la cessione del credito, ma solo con alcune banche e ad alcune condizioni

Iniziamo analizzando l’annuncio di Unicredit riguardo alla riapertura all’acquisto dei crediti derivati dallo sconto in fattura maturati nel corso dell’anno 2022. Tale iniziativa è senz’altro un primo segnale di ripartenza dopo il periodo difficile che abbiamo attraversato.

Dobbiamo però sottolineare che non tutte le imprese possono beneficiare di questa offerta: solo quelle che hanno applicato lo sconto in fattura e che dispongono di tutta la documentazione prevista dalla legge sulle asseverazioni.

L’acquisto di Unicredit riguarda qualsiasi credito che deriva da bonus edilizio con importo compreso tra 10.000 e 600.000 euro. Tuttavia, la cessione ha un costo per chi vende, che si vedrà riconoscere una percentuale minore di credito nominale spettante. Nonostante ciò, anche altri istituti di credito stanno seguendo l’esempio di Unicredit, unendosi con prudenza a questa iniziativa.

Purtroppo, la riapertura alla cessione del credito non riguarda i privati, che ad oggi non sono riusciti a cedere i propri crediti con lo sconto in fattura o con la cessione. Tuttavia, hanno tempo fino al 30 novembre 2023 per trovare un soggetto qualsiasi, anche non necessariamente una banca, che sia disposto ad acquistare i loro crediti e a inviare la relativa comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Questo può avvenire con la remissione in bonis e pagando una sanzione di 250 euro.

Quali sono le alternative per chi non riesce a cedere il proprio credito

Chi non riuscirà a cedere il proprio credito avrà solo due opzioni disponibili: la detrazione diretta in dichiarazione dei redditi 2023 in 4 anni oppure in 10 anni. Ma chi ha poca capienza fiscale e sceglie la detrazione in 10 anni, deve saltare un anno e non richiedere la detrazione nella dichiarazione dei redditi di quest’anno, ma attendere quella del prossimo anno. È importante valutare attentamente le proprie possibilità economiche e scegliere la soluzione più adeguata.

Quali banche riaprono le piattaforme per la cessione del credito

Come accennato in precedenza, ci sono diverse banche e intermediari che stanno riaprendo le piattaforme per la cessione del credito. Unicredit è stata una delle prime a farlo, ma anche altre istituzioni si stanno avvicinando alla ripartenza della cessione del credito, anche se con prudenza. Ecco alcuni esempi:

  • Bpm ha previsto di ritirare circa 3,5 miliardi di euro dai crediti incagliati;
  • Poste Italiane si dichiara pronta a tornare sul mercato già nei prossimi giorni;
  • Intesa San Paolo cerca di liberare spazio fiscale effettuando operazioni di ri-cessione dei crediti, l’ultima delle quali alla Luiss, ma l’intenzione è quella di dar vita a nuove operazioni solo quando sarà in grado di garantire l’intera copertura dei crediti;
  • Crédit Agricole sta lavorando con aziende partner per aumentare la capacità fiscale per cedere i crediti già acquistati a controparti e poter, così, tornare in pista, già da aprile, per l’acquisto di altri crediti con risorse crescenti man mano che i vecchi verranno ceduti a terzi;
  • Finanza-Tech mette a disposizione diverse proposte, per alcune è richiesto il rilascio preventivo della Comfort letter, si tratta di un documento generalmente redatto da studi legali attestante la regolarità tecnica della documentazione del progetto;
  • Cassa di Risparmio di Bolzano – Sparkasse mette a disposizione un plafond di 20 milioni di euro a favore di imprese e famiglie che hanno già maturato crediti di imposta derivanti da Ecobonus e Superbonus;
  • Enel X è pronta a riaprire la piattaforma per la cessione del credito.

Da notare che tutte le operazioni riguardano crediti maturati nel corso del 2022, e sempre da imprese edili, professionisti e artigiani che ne sono venuti in possesso applicando lo sconto in fattura, perché al momento i privati restano esclusi da queste operazioni.

Per conoscere quali sono gli intermediari che stanno riaprendo le piattaforme per la cessione del credito c’è la piattaforma SiBonus che nasce dalla collaborazione tra Infocamere e Confartigianato e mira a far incontrare offerta e domanda per la cessione del credito.

Comprare azioni di queste aziende e diversificare il portafoglio può essere una strategia vincente. Le 2 migliori piattaforme per farlo ad oggi secondo il nostro parere sono:

Freedom24 logo

Freedom24: per i primi 30 giorni e possibilità di conservare i fondi in denaro in un conto cumulativo D al 3% a dollari e 2.5% a euro all’anno. > clicca qui per andare sul sito ufficiale >

azioni FinecoBank

Fineco Bank: 50 ORDINI GRATUITI, 12 mesi a zero canone e consulenti 100% disponibili anche online > Maggiori info sul sito ufficiale, clicca qui >

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram

Migliori Piattaforme di Trading

Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Guadagna fino al 5,3% di interessi annui
* Avviso di rischio
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
* Avviso di rischio
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme e tecnologia di trading avanzate
Prezzi DMA (Direct Market Access) su IRESS
* Avviso di rischio
Deposito minimo 100$
Bank of Latvia
Forex e CFD
Deposito minimo: 100 dollari
* Avviso di rischio

Il 74-89% dei trader retail perdono denaro quando fanno trading di CFD.

Regolamentazione Trading
Non perdere le nostre notizie! Vuoi essere avvisat* quando pubblichiamo un nuovo articolo? No Sì, certo