Nel nuovo decreto di Draghi taglio del cuneo fiscale e salario minimo. Ecco tutte le misure in arrivo

Il presidente del Consiglio ha annunciato quali saranno le misure contenute nel nuovo decreto il cui scopo dovrebbe essere quello di apportare delle sostanziali migliorie al mercato del lavoro in particolare, ma non solo.

Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella serata del 12 luglio ha illustrato l’attuale situazione economica dell’Italia, ed ha spiegato quali sono i programmi nel breve termine del governo, anche alla luce dei risultati dell’incontro tenutosi nella stessa mattinata con le parti sociali, dunque rappresentanti delle imprese e sindacati CGIL, CISL e UIL.

Draghi ha ribadito l’intento di andare verso un nuovo Patto sociale che permetta di gestire la grave crisi in cui si trova il Paese. Crisi che, sebbene il premier non abbia ritenuto necessario ricordarlo, è strettamente legata alla gestione dell’emergenza Coronavirus prima, e della crisi ucraina poi, quindi alla decisione di schierarsi al fianco del governo di Volodymyr Zelenski, sostenendo le sanzioni contro la Russia.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con inflazione a livelli record, guerra in Ucraina e aiuti (inclusi armamenti) costantemente inviati anche dal nostro Paese, rincari sui prodotti energetici dal gas ai carburanti, emergenza climatica e necessità di intervenire per favorire un processo di trasformazione di alcuni settori produttivi di importanza strategica a cominciare da quello dell’automobile e dell’acciaio.

Quali misure dovrebbero essere introdotte già con il decreto Aiuti

Nel nuovo decreto Aiuti il governo intende inserire misure ritenute urgenti ma anche misure strutturali. Tra gli interventi che dovrebbero essere contenuti nel nuovo decreto si parla di un nuovo bonus 200 euro una tantum, rinnovato per i lavoratori con reddito fino a 35 mila euro che sono già tra i beneficiari di questa misura, ed esteso a nuove categorie di lavoratori che invece sono rimaste escluse.

Il nuovo decreto dovrebbe introdurre inoltre contributi a fondo perduto e crediti d’imposta, ma anche interventi contro il caro bollette a cominciare da un’altra proroga del bonus sociale disagio economico che prevede uno sconto automatico sulle bollette di gas e luce per le famiglie con reddito basso.

Non solo, il nuovo decreto dovrebbe anche contenere l’ulteriore proroga del taglio delle accise sui carburanti che dovrebbe garantire un prezzo di benzina e diesel intorno ai 2 euro anche dopo il 2 agosto, data per la quale è prevista la scadenza del taglio delle accise di 30 centesimi attualmente in vigore.

Tra le misure strutturali taglio del cuneo fiscale e salario minimo

Il governo di Mario Draghi sembrerebbe intenzionato anche ad introdurre alcune misure strutturali che vadano ad apportare sostanziali modifiche al mercato del lavoro. In particolare sono previsti due interventi importanti:

  • il taglio del cuneo fiscale
  • una legge sul salario minimo

Si tratta di quei temi su cui alcune forze che sostengono l’attuale maggioranza stanno facendo pressioni, e che dovrebbero produrre salari più alti soprattutto per quei lavoratori che attualmente si ritrovano nelle fasce di reddito più basse.

Non dimentichiamo infatti che non solo l’Italia è oggi uno dei pochi Paesi membri Ue in cui non esiste una legge sul salario minimo, ma è anche l’unico Paese in cui negli ultimi 20 anni gli stipendi invece di aumentare si sono ridotti. Una questione che abbiamo già approfondito qui, dove abbiamo visto come gli stipendi in Italia sono diminuiti del -2,9% mentre in Spagna, al penultimo posto in questa classifica, si è comunque avuto un aumenti dei salari, quantificabile in un +6% circa.

Il taglio del cuneo fiscale che dovrebbe permettere di aumentare i salari è un intervento che è stato chiesto da tempo e con forza in particolare dalle organizzazioni sindacali, e non è da escludere che venga messo a punto prima della Legge di Bilancio 2023.

Il premier Mario Draghi ha infatti definito questo intervento come un “obiettivo prioritario su cui si interverrà in maniera decisa” anche grazie agli spazi di manovra che l’attuale stato delle finanze pubbliche permette di avere. Non sarebbero necessari quindi, per intervenire con un taglio del cuneo fiscale, né scostamenti di bilancio né nuove tasse.

Per quanto riguarda poi il salario minimo il presidente del Consiglio ha ricordato che non tutte le categorie di lavoratori sono coperte da contratti collettivi, e che a livello europeo la Commissione ha approvato la direttiva sul salario minimo sulla scia della quale intende muoversi anche Roma.

Sul salario minimo per ora il governo Draghi sembra intenzionato quindi a seguire la strada tracciata dallo stesso ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Intanto i sindacati CGIL e UIL hanno espresso soddisfazione per le risposte ricevute dal governo sul tema del lavoro, e la CISL ha dato un parere positivo in merito alla disponibilità da parte dell’esecutivo a “mettere in campo un confronto strutturato e permanente con le parti sociali raccogliendo e condividendo la nostra impostazione per governare l’emergenza, con misure legislative finanziarie che il governo conta di deliberare prima della pausa estiva”.

Nella giornata di oggi è poi emerso, in seguito all’incontro con il presidente di Confindustria Bonomi svoltosi ieri pomeriggio, che il governo Draghi intende investire la totalità delle risorse disponibili per le riforme del mercato del lavoro sul risparmio in busta paga, accantonando invece la proposta di Confindustria che chiedeva la riduzione della tassazione ai lavoratori per 2/3 e alle imprese per 1/3.

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