Sull’assegno di mantenimento dei figli bisogna pagare le tasse?

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Quando si pagano le tasse sull'assegno di mantenimento - BorsaInside.com

L’assegno di mantenimento è uno degli argomenti che destano il maggior numero di dubbi in fatto di fiscalità. Si pagano le tasse sull’assegno di mantenimento? C’è differenza tra il mantenimento che si riceve per i figli e quello che riceve l’ex coniuge?

L’assegno di mantenimento dei figli è soggetto a tassazione?

L’assegno di mantenimento che si versa ai figli ha natura alimentare e non viene, quindi, considerato ai fini fiscali. Non va a incidere sul calcolo del reddito imponibile, non si inserisce nella dichiarazione dei redditi e, pertanto, non comporta alcun onere fiscale per chi lo riceve.

Ora che le famiglie tradizionali sono sempre meno e aumentano quelle con genitori separati e divorziati, con esse aumenta anche il numero di coloro che ricevono l’assegno di mantenimento dall’ex coniuge.

Ma cosa comporta ricevere l’assegno di mantenimento a livello fiscale? Si è tenuti a pagarci le tasse e a dichiararlo nel modello 730 o nel modello Redditi Pf? La risposta non è così scontata come si potrebbe immaginare perché dipende dal tipo di mantenimento che si percepisce.

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L’assegno di mantenimento all’ex coniuge è soggetto a tassazione?

Le regole fiscali che si applicano all’assegno di mantenimento ricevuto dall’ex coniuge, invece, sono completamente opposte. L’assegno di mantenimento che si riceve dall’ex coniuge concorre alla formazione di reddito imponibile e, proprio per questo, deve essere dichiarato come qualsiasi altro reddito e sottoposto a tassazione.

Sull’assegno di mantenimento dell’ex coniuge, quindi, si pagano le tasse. Chi lo versa, invece, ha il diritto di fruire delle deduzioni fiscali. Chi riceve l’assegno, quindi, deve indicarlo nella dichiarazione dei redditi alla voce “Altri redditi”.

La tassazione dell’assegno di mantenimento varia da contribuente a contribuente. Se l’importo totale dell’assegno di mantenimento annuo non supera gli 8.175 euro e rappresenta l’unico reddito percepito, si resta nella cosiddetta “no tax area,” e quindi, sulle somme ricevute non si dovranno pagare tasse.

Tuttavia, se l’importo dell’assegno di mantenimento annuo è più alto o si somma ad altri redditi, sarà soggetto alla tassazione ordinaria e rientrerà nello scaglione Irpef in base al reddito complessivo del beneficiario.

Solo in un caso l’assegno di mantenimento all’ex coniuge non è soggetto a tassazione, ovvero quando non è erogato con pagamenti periodici ma viene corrisposto al beneficiario in una sola soluzione (una tantum). In questo caso, l’assegno di mantenimento non costituisce reddito imponibile e non deve essere incluso nella dichiarazione annuale dei redditi.

Deduzione fiscale per chi versa l’assegno

Se chi riceve l’assegno di mantenimento deve dichiararlo come reddito e pagarci le relative tasse, chi lo versa, in particolare all’ex coniuge, ha la possibilità di godere di una deduzione fiscale.

Ad esempio, se chi versa l’assegno ha un reddito lordo annuo di 25.000 euro e paga all’ex coniuge 6.000 euro all’anno, potrà dedurre questi 6.000 euro dal proprio reddito imponibile e pagare le tasse solo su 19.000 euro (a cui, poi, potranno essere applicate ulteriori deduzioni e detrazioni spettanti).

Tuttavia, vale la pena notare che se l’assegno di mantenimento non viene erogato periodicamente, ma in un’unica soluzione, chi lo versa non ha diritto alla deduzione dal reddito imponibile.

In conclusione, il regime fiscale dell’assegno di mantenimento varia a seconda se questo è destinato ai figli o all’ex coniuge. Mentre l’assegno per i figli è esente da tassazione e non incide sul calcolo del reddito imponibile, l’assegno all’ex coniuge è soggetto a tassazione e deve essere dichiarato come reddito.

Chi lo versa, tuttavia, può beneficiare di deduzioni fiscali. È importante comprendere le implicazioni fiscali dell’assegno di mantenimento per gestire correttamente la propria situazione finanziaria.

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