Banche italiane: rischio fuga dei capitali? La verità sulla corsa allo sportello delle aziende a gennaio

La notizia lanciata da Bloomberg in merito al forte deflusso di depositi che le banche italiane hanno subito nel mese di gennaio ha generato non poca apprensione. Si è tornati a parlare di rischio fuga di capitali dall’Italia, di corsa allo sportello delle banche con conseguenti deduzioni (spesso errate) sulla solidità del sitsema bancario italiano e sulla sicurezza delle banche italiane. E’ meglio ritirare i propri soldi e depositi dalla banca sono arrivati a chiedersi gli italiani più sospettosi? Ovviamente il sistema bancario italiano non corre alcun rischio essendo perfettamente solido e le stesse indiscrezioni che sono state lanciate da Bloomberg vanno inquadrate nella giusta prospettiva. 

Punto primo. Bloomberg non ha fatto riferimento ad una generalizzata corsa allo sportello delle banche italiane ma ha messo l’accento su una tendenza molto più circoscritta. Secondo l’agenzia nel mese di gennaio 2019 le aziende italiane non finanziarie (e solo quelle e non gli utenti retail) hanno proceduto con il ritiro dai depositi overnight di una liquidità superiore a 20 miliardi di euro, pari ad oltre il 7 per cento dei conti correnti. Si tratta di una somma molto considerevole che merita di essere attentamente valutata anche perchè non ci era mai verificato un ritiro così sostenuto da quando la BCE ha iniziato a seguire l’andamento di questa particolare voce che contribuisce a pesare la solidità di un sistema bancario. Considerando che la prima rilevazione effettuata dalla BCE sui ritiri dei depositi risale a 16 anni, il dato di gennaio 2019 non può essere trascurato. L’incremento dei ritiri dei depositi potrebbe essere il segnale di paure per un possibile aumento delle tasse ma comunque, per quello che riguarda le spiegazioni, si è unicamente nel terreno delle congetture. 

Non trascurare quindi questo segnale che arriva dalle imprese non finanziarie è quindi giusto ma è anche giusto non caricare questo dato di implicazione che non ha. E’ Il Sole 24 Ore a fare chiarezza. Secondo il quotidiano di Confindustria la cifra deve assolutamente essere contestualizzata anche in considerazione della stagionalità. Nessuna fuga di capitali e corsa allo sportello delle banche, quindi. Il Sole 24 Ore, infatti, ricorda che per quello che riguarda i depositi overnight delle imprese, gennaio è da sempre caratterizzato da “un forte deflusso di denaro rispetto al precedente” quando invece si verifica un afflusso.

Ad ogni modo è considerando intervalli di tempo più lunghi che è possibile analizzare questa tendenza. Il quotidiano di Confindustria, a tal riguardo, ricorda che alla fine del 2018 “le consistenze di denaro sui depositi bancari” delle società non finanziarie del Bel Paese avevano segnato un aumento di oltre 4 miliardi rispetto all’anno precedente arrivando a “quota 282,6 miliardi“. Queste indicazioni suggeriscono che non c’è alcun deflusso in corso. L’interpretazione del quotidiano di Confindustria è stata confermata da fonti vicine alla Banca d’Italia, secondo le quali il dato di gennaio, quello al centro del report, sarebbe puramente fisiologico. Nessun allarme quindi per le banche italiane che sono solidissime. 

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