Ancora un incremento dell’ammontare dei dividendi mondiali nel 2019. Secondo Janus Henderson Global Dividend Index nell’anno che si è appena chiuso, i dividendi globali hanno raggiunto un nuovo record. Scendendo più nel dettaglio, nel 2019 le cedole mondiali hanno fatto registrare un aumento del 3,5 per cento rispetto all’anno precedente arrivando a quota 1430 miliardi di dollari. L’incremento dei dividendi non è stato però costante in tutte le arre geografiche. Il rapporto ha infatti evidenziato come la crescita sia stata molto forte in Usa, Giappone e mercati emergenti mentre Europa e Regno Unito sono rimaste più indietro rispetto all’andamento generale.
Allargando l’orizzonte agli ultimi 10 anni, il rapporto ha evidenziato che i dividendi distribuiti su scala globale hanno totalizzato quota 11.400 miliardi di dollari, con una crescita del sottostante pari al 97 per cento ovvero +7 per cento all’anno.
Guardando al futuro Janus Henderson vede una crescita sottostante nel 2020 del 4,0 per cento a quota 480 miliardi di dollari e un incremento del dato complessivo del 3,9 per cento rispetto all’andamento dello scorso anno.
E l’Italia? Come è andata agli investitori italiani sul fronte dividendi nel 2019? Se è vero che l’Europa non è riuscita a tenere il passo rispetto alle prime della classe, è altrettanto vero che l’Italia, assieme ai Paesi Bassi, è stata la nazione europea che nell’anno che si è appena chiuso ha registrato la crescita più forte dei dividendi.
A livello settoriale, il rapporto ha registrato un aumento delle distribuzioni da parte delle società che sono attive nel settore trasporti e dei servizi di pubblica utilità. Nel primo caso il driver è stato rappresentato dall’acquisizione da parte di Atlantia della spagnola Albertis, mentre per quello che riguarda i servizi di pubblica utilità a fare da catalizzatore è stato il forte incremento di Enel Spa e Terna.
Allargando l’orizzonte agli altri paesi europei, la Francia è stata l’unico paese a registrare distribuzioni record mentre la Germania è stata la più debole. Il fondo della classifica è occupato dal Belgio che ha dovuto fare i conti con la decisione di Anheuser Busch di procedere ad un dimezzamento delle distribuzioni.
Nel Regno Unito, l’incremento finale è stato sostenuto dall’andamento dei dividendi straordinari
di Rio Tinto e BHP. Viceversa la crescita sottostante registrata dal Regno Unito nel 2019 è stata del 2,9 per cento. Un dato che ha collocato il Regno Unito al di sotto della media globale 2019.
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