Anche la Banca centrale norvegese ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento di 50 punti base e ha segnalato un probabile ulteriore aumento a settembre a causa dell’impennata dell’inflazione, ponendosi così sulla stessa scia di altri istituti monetari che stanno cercando di contrastare il caro prezzi incrementando il costo del denaro, anche a costo – come abbiamo visto pochi minuti fa in relazione agli annunci della Banca centrale europea – di alimentare una potenziale recessione.
L’aumento effettuato ora dalla banca conduce il tasso sui depositi a vista della Norges Bank all’1,75% dall’1,25%, superando la precedente previsione di giugno. L’inflazione norvegese ha raggiunto il 4,5% annuo a luglio, in aumento rispetto al 3,6% di giugno e ben al di sopra delle previsioni di consenso per il 3,8%.
Intanto, le Borse europee procedono con cautela in questa settimana ferragostana, con qualche presa di profitto sui listini azionari del vecchio Continente dopo la chiusura in calo delle Borse in Asia. Londra ha aperto in ribasso dello 0,2%, Parigi è piatta (+0,03%) mentre Francoforte vira di poco sopra la parità (+0,2%). Milano è attualmente la migliore piazza finanziaria d’Europa, con un rialzo dello 0,3 per cento.
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