Crollo annunciato per le azioni Creval oggi nel giorno in cui è partito l’aumento di capitale da 700 milioni di euro varato dal consiglio di amministrazione delle banca con l’obiettivo di rafforzare il patrimonio. La quotazione Creval su Borsa Italiana oggi è stata sottoposta ad un stretto monitoraggio fin dal pre-market. La corsa a vendere azioni Creval nel primo giorno dell’aumento di capitale era scontata ma, probabilmente, a non essere scontate erano le diminsioni del crollo. Mentre scriviamo il prezzo delle azioni Creval segna un ribasso del 7,5% a quota 0,10 euro. Crollo anche per i diritti relativi all’aumento di capitale che sono arrivati a perdere nella prima di Ottava oltre il 50% del loro valore. Mentre scriviamo i diritti Credito Valtellinese perdono circa il 70% del loro valore e sono in asta di volatilità. Per avere una dimensione di quello che avviene nel primo giorno di aumento di capitale di Creval, si deve tener presente che il prezzo dei diritti di opzione, dopo aver debuttato a 7,6880 euro è crollato, già a partire dalle ore 09,30, a 4,25 euro per poi scendere fino a 2,25 euro. Alla luce dell’avvio dell’aumento di capitale, il prezzo delle azioni del Credito Valtellinese questa mattina ha avviato le negoziazioni con una rettifica a 0,1122 euro. 

L’aumento di capitale di Creval, in base alle delibere del consiglio di amministrazione e al nulla osta della Consob, prevede l’emissione di un totale di 6.996.605.613 azioni ordinarie Creval. Il prezzo di emissione di ogni nuova azione Credito Valtellinese è pari a 0,1 euro mentre il rapporto tra nuove azioni e vecchi titoli è di 631 nuove azioni ogni vecchia azione posseduta. Dal prospetto informativo si apoprende che l’entità del rafforzamento patrimoniale complessivo dovrebbe ammontare a circa 803 milioni, cifra che include anche le altre iniziative che il Credito Valtellinese sta implementando. Sempre dal prospetto informativo relativo all’aumento di capitale di Creval si apprende anche che è in corso, dallo scorso 23 gennaio, un’ispezione della Consob. Questa informazione è certamente utile agli investitori per stabilire se l’aumento di capitale di Creval conviene o no. Altrettanto utile è anche una seconda informazione delicata contenuta nel prospetto. La Consob, infatti, ha ricordato che Bankitalia ha esprsso dei rilievi sul recupero di redditività dell’istituto bancario.

Le due puntualizzazioni presenti nel prospetto, confermano che l’aumento di capitale del Credito Valtellinese non sarà affatto semplice e che i rischi restano sempre alti. Quando si parla di rischi il riferimento è al futuro ossia al post-ricapitalizzazione visto che comunque l’operazione è coporta dalla garazia di un pool di banche. Il consorzio di garanzia dell’aumento di capitale di Creval è formato da Mediobanca, Banco Santander, Barclays, Citigroup Global Markets Limited, Credit Suisse, Commerzbank, Société Générale, Banca Akros, Equita SIM, Keefe, Bruyette & Woods e MainFirst. A queste banche si affincano poi Algebris Limited, Credito Fondiario e Dorotheum GmbH & Co KG che hanno invece sottoscritto accordi di sub-garanzia di prima allocazione, il tutto per un totale massimo di 55 milioni di euro. 

Per decidere cosa fare con l’aumento di capitale di Creval e se comprare azioni Credito Valtellinese si tengano presenti le seguenti istruzioni operative:

  • Data di inizio: lunedì 19 febbraio
  • Data di fine: giovedì 8 marzo
  • Valore complessivo: 699,66 milioni di euro
  • Prezzo di acquisto: 0,10 euro per azione Creval
  • Sconto sul TERP: 16%
  • Rapporto: 631 nuovi titoli per ogni vecchia azione.

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