Azioni MPS e avviso BCE: crollo su Borsa Italiana oggi è segnale fase ribassista?

Il crollo delle azioni Monte dei Paschi su Borsa Italiana oggi è la notizia clou della prima di Ottava. L’entità del deprezzamento delle quotazioni di Banca MPS è così marcata da suscitare non pochi dubbi tra i traders. La domanda che in tanti si pongono oggi è quindi: perchè Monte dei Paschi crolla su Borsa Italiana? Mentre è in corso la scrittura del post, il prezzo delle azioni MPS registra un ribasso del 6,17 per cento a quota 1,41 euro. Nonostante l’ampiezza del ribasso non è questo il livello minimo che le quotazioni MPS hanno registrato su Borsa Italiana oggi. Il minimo intraday, infatti, è stato raggiunto dal titolo a 1,36 euro. Andando ad analizzare il grafico storico relativo all’andamento del titolo nell’ultimo periodo, è possibile notare come, il crollo delle azioni MPS oggi, abbia riportato la banca sui livelli (bassi) di fine novembre. Più sul lungo termine, la corsa a vendere azioni Banca MPS ha ovviamente causato un ulteriore allargamento del passivo su base annua. La quotazione della banca nell’ultimo anno ha infatti registrato un ribasso di oltre il 62 per cento.

Fatta questa premessa, perchè Banca MPS crolla sulla borsa di Milano oggi? Alcuni lettori potrebbero mettere in evidenza il fatto che non sia solo la quotazione Monte dei Paschi ad andare a picco ma siano invece tutte le banche. Sul Ftse Mib oggi spiccano i ribassi molto forti di Banco BPM, di BPER Banca e di UBI Banca. Le ex popolari, quindi, sono al centro di forti vendite. Mal comune mezzo gaudio è però un motto che vale solo in parte. Certamente l’andamento delle banche su Borsa Italiana oggi non avvantaggia Monte dei Paschi ma dietro alla vera corsa a vendere azioni MPS c’è ben altro.

Il sell-off su MPS ha origine dalle indicazioni contenute nella lettera che la vigilanza BCE ha inviato alla banca toscana. L’informativa contiene i requisiti prudenziali provvisori (la versione definitiva di tali requisiti dovrebbe arrivare entro marzo 2019). Nella lettera la BCE chiede a Monte dei Paschi di mantenere un requisito patrimoniale SREP complessivo pari all’11 per cento a livello consolidato, che include un requisito minimo di Pillar 1 (P1R) dell’8 per cento e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 (P2R) del 3 per cento. Il P2R è quindi invariato rispetto al 2018 e questa è una buona notizia. Purtroppo tale effetto positivo è neutralizzato da quanto stabilito dalla BCE nel punto relativo ai crediti deteriorati. La vigilanza ha chiesto a Banca MPS d attuare nei prossimi anni un progressivo aumento dei livelli di copertura sullo stock di crediti deteriorati in essere alla fine di marzo 2018. In poche parole quello che la vigilanza BCE è pronta a chiedere è un aumento dell’impegno della banca sui crediti deteriorati.

Ovviamente questa possibilità è pronta a condizionare l’andamento del Monte dei Paschi anche nelle prossime settimane. C’è quindi il rischio di una nuova fase ribassista su MPS. Del resto lo stesso sottosegratario ala presidenza del consiglio dei ministri, Giorgetti, ha affermato alla scuola di formazione leghista fondata da Armando Siri che oggi “abbiamo un problema Carige. Nelle prossime settimane avremo un problema Montepaschi? Forse sì“.

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