BTP: dopo il crollo di ieri, ecco le previsioni nel breve termine

La seduta di ieri è stata molto movimentata per i titoli di stato italiani. I BTP hanno rimediato una sessione difficile nonostante Borsa Italiana abbia chiuso la seduta con un rialzo. Il Ftse Mib ha messo a segno la seconda miglior prestazione tra le borse europee ma evidentemente ai BTP tutto questo non è bastato.

Venendo ai numeri di chiusura, lo spread Btp Bund si è attestato a 167,2 punti, ben il 3,11 per cento in più rispetto alla precedente sessione. L’incremento del differenziale è stato sostenuto dal forte balzo del rendimento del BTP a 10 anni che è salito del 4,88 per cento attestandosi a quota 1,398 per cento. 

Come si può evincere confrontando l’andamento dei titoli di stato europei nella giornata di ieri, la seduta non è stata facile per tutta la carta del Vecchio Continente. Fermo restando questo dato di fatto è anche vero che ad essere oggetto di vendite sono stati soprattutto i nostri BTP pur in un contesto caratterizzato da una maggiore propensione al rischio. 

Ma perchè ieri i BTP sono stati così esposti alle vendite? Il balzo del rendimento non è stato casuale. Ieri è stato il primo giorno di sospensione degli acquisti realizzati dalla BCE nell’ambito del Quantitative Easing. La sospensione è momentanea e coincide con il prolungano periodo di festività natalizie. Ricordiamo, infatti, che prossima settimana anche Borsa Italiana sarà chiusa nella sedute del 24, 25 e 26 dicembre 2019 come è possibile leggere in questo articolo

Gli analisti di MPS Capital Service, hanno affermato che alcuni dati macro positivi e il generale miglioramento del clima causato da un possibile allentamento della tensione commerciale Usa-Cina, potrebbero spingere gli investitori a mutare il loro posizionamento in vista della fine dell’anno. In quest’ottica non è da escludere che possa esserci una riduzione della parte più difensiva del portafoglio

Ma la tendenza a vendere BTP è stata anche sostenuta dalle speculazioni sulel politiche monetarie delle banche centrali. Ad aprire un possibile nuovo dossier è stata la Banca centrale svedese con la sua decisione di abbandonare i interesse in negativo passando il costo del denaro dalle 0,25% a 0. Secondo alcuni investitori è possibile che questo sia il primo segnale della fine dei tassi negativi. La domanda è quindi scontata: cosa farà la BCE nei prossimi board?

Aspetto signifiativo su quanto avvenuto ieri ai BTP è il fatto che gli analisti di Marzotto SIM avevano previsto la salita dei rendimenti. Nelle previsioni pubblicate lo scorso venerdì, gli esperti avevano affermato che il rendimento dei titoli di stato era pronto a salire, come effettivamente avvenuto. 

Secondo Marzotto sim poichè l’attuale fase è caratterizzata da scambi sottoli, non è da escludere che possa esserci un momento di consolidamento sui livelli che il rendimento dei BTP ha raggiunto in questi giorni.

Dal punto di vista tecnicogli analisti di Marzotto affermano che il tasso del titolo a 10 anni difficilmente violerà il supporto collocato all’1,2 per cento. E’ possibile, invece, che il tasso torni a testare l’area attorno all’1,4 per cento. 

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