Il FtseMib ha ritrovato il segno positivo nella giornata di mercoledì grazie alla spinta fornita dai titoli del settore bancario.
Gli acquisti maggiori sono arrivati su Banco BPM con un rialzo di oltre il +7%; seguono UBI con +6,08%, Fineco +4.51% e Intesa Sanpaolo +4,12%. Più distaccata resta Unicredit che registra +2,72%.
La banca nata dalla fusione del Banco Popolare con la Popolare di Milano, ha reagito dopo i nuovi minimi storici registrati nella giornata di martedì a 1.212 euro.
Le contrattazioni di ieri si sono chiuse a 1.323, dopo aver raggiunto un massimo intraday a 1.336 euro.
Le vendite succedute alla crisi legata al coronavirus, hanno deteriorato inesorabilmente la struttura tecnica del titolo; su base mensile Banco BPM segna un -33%, mentre su base settimanale si registra un -12%.
Il mercato e in particolar modo il settore bancario attende con ansia la riunione della BCE prevista per questo pomeriggio, che con molta probabilità apporterà misure per fornire liquidità al sistema finanziario, al fine di supportare l’economia messa in forte crisi dal Coronavirus.
Come già accaduto nei giorni precedenti negli USA, si va verso un taglio dei tassi ma non è da escludere anche un incremento degli acquisti del Qe.
Il quadro tecnico su Banco BPM segnala al momento forte debolezza ed è difficile immaginare un’inversione nel breve termine, anche se la BCE deciderà di sostenere l’economia.
Nello scenario attuale, prima di effettuare nuovi acquisti sarà quindi necessario attendere una prova di forza consistente, ovvero il recupero, confermato in chiusura, della resistenza posizionata a quota 1.760 euro.
Nella giornata odierna il mercato ha aperto in forte gap-down e al momento della scrittura le azioni di Banco BPM registrano un calo del -7%, scambiando a 1.230 euro.
Al di sotto dei livelli attuali il prossimo supporto di breve è posizionato a 1.20 euro.
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