Dividendi banche bloccati dalla BCE ma si infiamma il dossier fusioni

La decisione era nell’aria da tempo ma adesso c’è l’ufficialità. La Banca Centrale Europea ha espressamente invitato le banche dell’area Euro (quindi anche quelle italiane) a congelare o comunque a ridurre i dividendi fino al 30 settembre 2021. 

L’esortazione che l’EuroTower ha rivolto a tutti gli istituti è molto esplicita: prendere in considerazione la possibilità di non distribuire dividendi in contanti o di effettuare riacquisti di azioni proprie, oppure di limitare tali distribuzioni, fino al 30 settembre 2021. Tale raccomandazione, prosegue la nota dell’EuroTower, “riflette anche una valutazione della stabilità del sistema finanziario ed è stata fatta in stretta collaborazione con il Comitato europeo per il rischio sistemico“.

La raccomandazione della BCE è legata a quelle che sono le attuali circostanze eccezionali. Allo scadere del periodo di blocco, l’EuroTower dovrebbe abrogare la raccomandazione e tornare a valutare il capitale delle banche e i piani di distribuzione come avviene in tempi normali. Parallelamente le banche dovranno continuare ad usare le loro riserve di capitale e di liquidità per erogare prestiti e per assorbire le perdite mentre la Banca Centrale non chiederà loro di avviare la ricostruzione “delle riserve di capitale prima che venga raggiunto il picco di esaurimento del capitale“. 

Essendo quella della BCE un’esortazione alle banche europee, cosa succederà nel caso in cui un istituto dovesse decidere di pagare un dividendo? Dall’EuroTower hanno fatto sapere che le banche che sono intenzionate a pagare dividendi devono essere redditizie e devono possedere solide traiettorie di capitale. Il consiglio è che gli istituti contattino il proprio team di controllo comune per verificare se il livello di distribuzione previsto è prudente o meno. 

La decisione ella BCE di congelare i dividendi bancari fino a settembre 2021 non è una buona notizia per le banche italiane. La cedola è da sempre fattore che i trader tengono molto in considerazione per scegliere i titoli da comprare. Tuttavia grazie al CFD Trading è comunque possibile sfruttare le variazioni di prezzo delle azioni delle banche. Scopri come fare aprendo un conto demo con un broker autorizzato come ad esempio eToro (leggi qui la recensione completa)

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Prosegue il risiko del settore bancario

Tra l’altro le banche italiane in queste ultime settimane non mancano certamente di motivi di appeal. Il cosiddetto risiko del settore bancario è più vivo che mai e nuove operazioni di fusione potrebbero avvenire nei prossimi mesi. Il risiko è uno di quei catalizzatori capaci di condizionare il prezzo delle azioni della banche e può essere sfruttato per fare trading attraverso i CFD (qui la demo eToro).

Ebbene le ultime novità sulle fusioni tra banche italiane sono molto interessanti. La recente decisione di Banco BPM di esercitare l’opzione di acquisto della quota del 65 per cento detenuta da Cattolica Assicuazioni nel capitale delle due joint venture Vera Assicuazioni e Vera Vita potrebbe essere anche una mossa verso la fusione tra la stessa Banco BPM e BPER Banca

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, infatti, Banco BPM punta a liberarsi da ogni vincolo per ricercare nel 2021 un nuovo partner bancassicurativo. 

Questo nuovo partner, nel caso in cui dovesse andare in porto la fusione con BPER Banca, potrebbe essere individuato nella bolognese Unipol che ad oggi è il primo azionista di BPER. 

Secondo la sim milanese Equita, la decisione di Banco BPM incrementa l’appeal speculativo della banca e spiana la strada a una “business combination con BPER, il cui primo azionista Unipol, potrebbe subentrare a Cattolica negli accordi bancassicurativi“.  

Più appeal significa possibili variazioni di prezzo del titolo che possono essere sfruttate per fare CFD Trading (qui la demo eToro). 

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