Il prossimo 4 giugno ci sarà il delisting delle azioni Credito Valtellinese da Borsa Italiana. La notizia è stata confermata e quindi, a questo punto, si può tranquillamente dire che quelli in corso siano gli ultimi giorni della storia di Creval su Borsa Italiana.
La revoca delle azioni Credito Valtellinese dal listino di Piazza Affari è una conseguenza del successo dell’OPA lanciata sulla banca valtellinese dal Credit Agricole Italia.
Il calendario del delisting prevede: la sospensione delle azioni Creval nelle sedute del 2 e del 3 giugno e la successiva revoca dalle negoziazioni sul MTA giorno 4 giugno.
OPA Credit Agricole Italia su Creval: come è andata
Ieri sera il Credit Agricole Italia ha comunicato i risultati definitivi della proceduta di adempimento all’obbligo di acquisto sulle azioni Credito Valtellinese. Complessivamente sono state presentate richieste di vendita relative a 1.835.136 azioni complessive residue, le quali rappresentano il 2,62 per cento del capitale di Creval e il 29,62 per cento delle azioni residue. Inoltre, a prescindere alla procedura di adempimento all’obbligo di acquisto, Credit Agricole Italia ha anche acquistato 2.398.846 azioni residue.
Alla luce delle azioni Creval che sono già detenute dal Credit Agricole Italia nell’ambito della prima fase dell’OPA, la banca francese è arrivata a detenere complessivamente 63.953.457 azioni dell’emittente che sono pari al 97,2 per cento del capitale di Creval.
Credit Agricole Italia ha precisato il trasferimento all’offerente della titolarità delle azioni residue ci sarà domani 28 maggio che corrisponde al quinto giorno di Borsa aperta successivo alla data di chiusura del periodo di presentazione delle richieste di vendita.
Per la cronaca il prezzo delle azioni Credito Valtellinese nella seduta di Borsa Italiana di oggi 27 maggio è congelato a 12,26 euro.
Delisting Creval passaggio del risiko bancario
Dopo quello di UBI Banca (istituto che si è fuso con Intesa Sanpaolo), quello di Creval è il secondo delisting bancario nel giro di pochi mesi. Con la revoca delle azioni del Credito Valtellinese, procede la semplificazione del settore bancario a Piazza Affari, a sua volta frutto di una maggiore razionalizzazione del comparto nel territorio.
L’acquizione del Creval da parte di Credit Agricole Italia è una tappa del risiko bancario che è in atto nel nostro paese già da tempo.
Nuove operazioni di fusione potrebbero esserci molto presto. Sul tavolo ci sono almeno due ipotesi altrettanto valide: la prima vedere BPER Banca interessata alla Banca Popolare di Sondrio mentre la seconda, più complessa, vede Unicredit rivolgere la sua attenzione al Banco BPM. Inoltre c’è sempre il dossier Monte dei Paschi. La storica banca toscana, ora in mano allo Stato che, a tutti gli effetti, è il primo azionista, potrebbe finire nel mirino di Unicredit ma solo a precise garanzie per la big.
In questa seconda tornata del risiko bancario una sola cosa è certa: Intesa Sanpaolo resterà fuori da tutto.
Sfruttare le fusioni tra banche per investire in azioni
Il risiko bancario è uno di quei temi forti che sono capaci di movimentare l’intero Ftse Mib (alla luce del peso che le quotate del settore bancario hanno sul paniere di riferimento di Piazza Affari). I rumors su operazioni di M&A possono essere sfruttati attraverso il CFD trading sulle azioni delle società interessate a queste voci. Se, infatti, non c’è alcun interesse a diventare azionisti, comprare azioni in senso fisico è del tutto inutile. Il CFD Trading consente di speculare su uno strumento derivato.
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