Aumento capitale Saipem: come sta andando? Ieri titoli e diritti quasi sempre congelati

L’aumento di capitale di Saipem è al suo secondo giorno. Dopo l’inaugurazione di ieri, riprenderanno oggi le negoziazioni su titoli e diritti relativi all’operazione di ricapitalizzazione. Nonostante una seduta (soprattutto se quella iniziale) sia ovviamente un arco temporale ristretto per poter fare una valutazione, quanto avvenuto in borsa ieri può comunque essere di aiuto per avere una prima idea del trend in atto.

Siamo anche noi degli investitori e quindi immaginiamo quale possa essere la domanda che molti azionisti ma anche semplice traders si stanno ponendo proprio in questo momento: come sta andando l’aumento di capitale di Saipem?

Pur con tutti i limiti che abbiamo accennato nei primi righi (un giorno è poco per esprimere già un trend) possiamo però dire che l’operazione di ricapitalizzazione di Saipem non è partita nel migliore dei modi. Se le premesse sono quelle che si sono viste ieri, allora la strada per la riuscita dell’aumento di capitale da 2 miliardi di euro da cui dipende il futuro della quotata engineering è tutta in salita.

Perchè facciamo questa affermazione? Perchè è la sola cosa che ci viene da pensare guardando l’andamento registrato nella giornata di ieri sia dai titoli Saipem che dai diritti relativi all’aumento di capitale. Nel giorno del lancio della ricapitalizzazione da 2 miliardi di euro, sia i titoli che i diritti sono rimasti quasi sempre congelati. Solo nella seconda parte del pomeriggio; praticamente a ridosso della chiusura degli scambi, sono state negoziate piccole quantità di titoli e di diritti. Ciò spiega perchè all’improvviso nella lista delle migliori azioni della seduta sono apparse tutto ad un tratto le Saipem con un rialzo a doppia cifra e parallelamente nell’elenco delle peggiori si sono materializzati i diritti con un ribasso sempre a doppia cifra.

Fondamentalmente quanto si è visto ieri conferma che siamo in presenza di un aumento di capitale fortemente diluitivo. Del resto le dimensioni della ricapitalizzazione rispetto all’attuale capitalizzazione di 503 milioni di euro della società, sono molto significative e infatti l’aumento di capitale incorpora uno sconto del 30 per cento rispetto al prezzo teorico ex diritto.

Vero è che la decisione di rendere fortemente diluitiva la ricapitalizzazione era la sola strada percorribile per sostenere il piano e consentire alla quotata engineering di provare ad uscire (o quantomeno a resistere) alle forti turbolenze finanziarie. Tuttavia essendo l’operazione a carattere diluitivo, il rolling non può essere applicato e questo spiega il perchè la strada per la riuscita dell’operazione (come si è già potuto intuire ieri) sia tutta in salita.

I potenziali sottoscrittori dell’aumento di capitale di Saipem sanno perfettamente che le azioni di nuova emissione non saranno disponibili fino a momento in cui non sarà chiaro se l’aumento di capitale è stato sottoscritto interamente o no. Una posizione che sta facendo tanto discutere gli azionisti ma che il management dell’azienda ha giustificato alla luce della necessità di adottare tutte le precauzioni necessarie per blindare la ricapitalizzazione.

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Ancora nuovi contratti per Saipem

Nonostante un difficilissimo e al tempo stesso determinante aumento di capitale, le notizie incoraggianti per Saipem non mancano. Dopo l’annuncio di ieri relativo alla sottoscrizione di un MoU, è di oggi l’annuncio sulla firma di nuovi contratti onshore che offshore, in Medio Oriente, per un valore complessivo di circa 1,25 miliardi di dollari. Il primo gruppo di commesse è in realtà un’estensione di contratti di perforazione onshore per un importo complessivo di 600 milioni di dollari.

Per quello che riguarda invece l’offshore, Saipem ha acquisito 4 nuovi contratti in Medio Oriente per fornire ingegneria, approvvigionamenti, costruzione e installazione di diversi jacket onshore, ponti, condotte sottomarine, cavi subacquei e fibre ottiche. Il valore di questo secondo gruppo di commesse è pari a 600 milioni di euro.

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