Il fatto del giorno a Piazza Affari non può che essere il crollo delle azioni Saipem. Il titolo del settore oil è stato sommerso dalle vendite fin dal primo minuto di scambi. L’intensità del sell-off è apparsa subito marcata e infatti il titolo Saipem, all’inizio della seduta, non è riuscito a fare prezzo per eccesso di ribasso. Nel momento in cui le azioni sono poi entrate in contrattazione, i prezzi sono precipitati su un rosso a doppia cifra.
Al termine di una mattinata di passione, le azioni Saipem scambiano a 35,36 euro, in ribasso del 15,9 per cento rispetto alla chiusura di ieri. In realtà, però, i minimi intraday sono stati toccati, verso metà mattinata, a quota 34,21 euro, ben 3,5 euro in meno rispetto al valore al momento dell’apertura.
Alla base del panic selling che sta facendo affondare il titolo Saipem ci sono due ragioni: il forte calo del prezzo del petrolio e l’ufficializzazione delle condizioni relative all’aumento di capitale da 2 miliardi di euro in partenza a fine mese. Il primo fattore impatta su tutto il comparto oil e infatti, nella lista dei titoli peggiori della seduta di oggi spicca anche Tenaris con un ribasso del 5,6 per cento. L’entità del crollo di Saipem, però, è decisamente maggiore e allora è evidente che il reale motivo alla base della pioggia di vendite su Saipem sia da ricercare nell’annuncio sull’aumento di capitale.
La domanda che poniamo in questo articolo è molto semplice: cosa non piace ai traders della ricapitalizzazione di Saipem. Riteniamo che sia infatti evidente che ci sia qualcosa che non sia andato giù agli investitori altrimenti il prezzo delle azioni Saipem non sarebbe crollato così in malo modo.
Prima di scendere nel dettaglio dell’analisi, ricordiamo che, a prescindere dal caso specifico di Saipem, quando un titolo è in ribasso è sempre possibile fare short trading e quindi guadagnare con i cali. Per speculare con strategia short è consigliabile fare prima pratica con un conto demo per poi passare solo dopo all’investimento con soldi reali. Tra i vari conti demo disponibili, suggeriamo quello offerto dal broker eToro: 100 mila euro virtuali subito disponibili.
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Cosa non piace ai traders dell’aumento di capitale di Saipem
Cerchiamo di capire cosa proprio non è andato giù ai traders in relazione alle condizioni relative all’aumento di capitale di Saipem. Per farlo dobbiamo per forza partire dalle caratteristiche base e quindi:
- emissione di 1.974.327.430 azioni ordinarie prive di valore nominale espresso
- offerta azioni nel rapporto di 95 nuove azioni ogni 1 azione ordinaria o di risparmio posseduta
- prezzo di sottoscrizione di 1,013 euro per ciascuna nuova azione
- sconto del 30 per cento rispetto al prezzo teorico ex diritto (Theoretical Ex Right Price o Terp)
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Molte di queste caratteristiche rispecchiano appieno quelle che erano le previsioni della vigilia. In particolare, come messo in evidenza da Fabio Caldato, partner di Olympia Wealth Management, l’ammontare dell’aumento di capitale era ampiamente annunciato ma anche il Terp a sconto del 30 per cento era dato per assodato.
Non era invece attesa, la decisione in merito all’indisponibilità delle nuove azioni fino al termine del periodo di esercizio. Secondo l’analista, questa decisione non può essere considerata favorevole a mercato e investitori. Cosa fare quindi dinanzi a questa caratteristica inattesa? Il suggerimento che lo stesso gestore ha fornito agli investitori in una intervista citata da Milano Finanza, è quello di monitorare con molta attenzione l’andamento del titolo Saipem prima di investire. Secondo Caltado è vero che tutto il comparto energetico in questo periodo ha dalla sua una buona visibilità che potrebbe anche durare nel futuro, ma, nel caso di Saipem, a prevalere sulle decisioni operative devono essere considerazioni domestiche e il fatto che gli “investitori istituzionali rimangono guardinghi sul titolo” non è da trascurare.
Altra caratteristica dell’aumento di capitale di Saipem che potrebbe non essere piaciuta ai traders riguarda l’applicazione di un modello inscindibile, senza rolling, che porterà le azioni di nuova emissione ad essere indisponibili agli azionisti fino al termine del periodo di esercizio quando finalmente si saprà se l’aumento di capitale è stato sottoscritto nella sua intererezza.
Per finire, terza ragione per cui Saipem affonda dopo la comunicazione sulla ricapitalizzazione, è da connettere all’alert di Borsa Italiana. La società che si occupa di Piazza Affari, infatti, ha segnalato l’operazione di ricapitalizzazione come fortemente diluitiva.
Tutti questi elementi nel loro insieme possono spiegare l’andamento disastro del titolo Saipem nella seduta di borsa di oggi.
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