Dopo il pesante tracollo registrato nella seduta di borsa di ieri, le azioni Azimut sembrano provare a rimbalzare. Il recupero è solo marginale ed è ancora presto per poterlo definire un segnale di cambio della direzione, tuttavia, e questo è l’aspetto positivo, perlomeno non sta proseguendo il sell-off emerso ieri. Non si tratta di un aspetto di poco conto visto che la cronaca recente della borsa di Milano è imbottita delle “storie” di quotate che dopo essere crollate in un certo giorno, in quelli successivi non solo non sono riuscite ad invertire la rotta ma addirittura hanno proseguito con il ribasso.
Insomma c’è un bicchiere mezzo pieno a cui, di certo, molti investitori stanno guardando. Il punto però non è tanto questo (anche perchè il recupero è davvero modesto rispetto al crollo di ieri, appena +1,2 per cento contro un Ftse Mib in calo di un punto percentuale) ma capire cosa sta spingendo gli acquisti. In poche parole a cosa gli investitori si stanno aggrappando?
Le mosse di Azimut dopo il crollo di ieri
Quando avvenuto ad Azimut nelle ultime 24 ore è oramai sulla bocca di tutti gli investitori. Ne abbiamo parlato ieri nel nostro articolo. In estrema sintesi l’ispezione condotta dalla Banca d’Italia ha rilevato delle criticità che ora dovranno essere risolte dalla quotata del risparmio gestito. Il problema (che poi è anche la ragione alla base del sell-off) è che in ballo è finita anche la nascita della banca nativa digitale TNB. L’impressione che si è avuta ieri è che l’operazione potesse essere a rischio o perlomeno che le tempistiche fissate in origine non potessero più essere rispettate.
Dinanzi a questa paura percepita dal mercato, il management di Azimut ha reagito con una robusta iniezione di fiducia attraverso una serie di mosse.
Tanto per iniziare è stato annunciato l’acquisto di 350.000 azioni Azimut dopo l’intervento di Bankitalia. Non solo ma è stata anche diffusa la notizia che il presidente Giuliani procederà con l’acquisto a titolo personale di azioni Azimut per milioni di euro e che altri manager del gruppo faranno altrettanto. Tre modi simili per lanciare un messaggio molto chiaro al mercato: il management ha estrema fiducia sulle prospettive di Azimut. Non è da escludere che, alla luce di quello che è il trend odierno del titolo in borsa, il messaggio, almeno in parte, sia stato recepito dagli investitori che stanno tornando a comprare (ma a pesare è anche la normale strategia di comprare quando i prezzi crollano).
Rilievi Bankitalia gestibili e piano di buyback in programma
Al di là degli acquisti di azioni che sono sempre un modo immediato per ridare slancio, ci sono poi i provvedimenti di più ampio respiro che, ovviamente, pesano di più. Anche su questo fronte la parola d’ordine è ridare fiducia.
Ci sono le dichiarazioni dell’amministratore delegato Giorgio Medda il quale ha affermato che i rilievi che sono emersi dall’indagine di via Nazionale possono essere pienamente gestiti e comunque sono “coerenti con la cultura del miglioramento continuo che da sempre caratterizza” il gruppo. Il manager ha anche aggiunto che l’ispezione di Banca d’Italia non è assolutamente correlata all’operazione TNA. Proprio in relazione alla banca nativa, Medda ha poi aggiunto che lo slittamento del lancio non allungherà più di tanto i tempi. Azimut prevede di ricevere entro il secondo trimestre del 2026 le necessarie autorizzazioni da parte degli organi preposti.
E poi c’è la decisione di lanciare un piano di acquisto di azioni proprie. Il nuovo buyback sarà con cancellazione delle azioni fino a un massimo di 500 milioni di euro. Anche questo è un provvedimento che punta a recuperare fiducia.
Intesa Sanpaolo taglia il rating sulle azioni Azimut
Mentre i vertici di Azimut sono impegnati in questa campagna di rassicurazione ad ampio respiro fatti di acquisti personali, buyback e dichiarazioni ottimistiche, inevitabili arrivano le bocciature dagli analisti. Troppo ampio per essere ignorato il sell-off di ieri e troppo importante il peso dei rilievi della Banca d’Italia. In questo contesto gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno tagliato il rating dal precedente buy a neutral riducendo il target price da 38 a 33,6 euro. Il messaggio della banca italiana è molto chiaro: non è tempo di comprare azioni Azimut, meglio solo mantenere. Del resto il nuovo prezzo obiettivo è praticamente ad un soffio dalle quotazioni attuali, segnale che non c’è alcun potenziale di upside.
Un aspetto interessante è che la stessa Intesa Sanpaolo appena pochi giorni prima aveva alzato a 38 euro confermando la view bullish da tempo in essere. Allora però non si sapeva ancora nulla delle implicazioni dell’ispezione della Banca d’Italia.
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