
Giusto il momento di qualche presa di profitto e le azioni Buzzi riprendono la loro marcia raggiungendo prezzi sempre più significativi. Il titolo del settore cementifero dopo la pausa-realizzi di venerdì, oggi è tornato a prendere il largo portandosi sopra quota 50 euro. Si tratta di un livello significativo non solo perchè corrisponde ad un lusinghiero +4,5 per cento rispetto a venerdì ma soprattutto perchè segna il ritorno su livelli che mancavano dallo scorso luglio.
Che la quotata stia vivendo una fase di grande effervescenza lo si deduce anche dalle performance di medio e lungo termine: +4 per cento il rialzo nell’ultimo mese, +40 per cento quello da inizio anno e poi +42 per cento anno su anno. Questo lo “storico” ma concentriamo la nostra attenzione su quello che sta accadendo nella seduta di oggi. Cosa spiega il ritorno di acquisti così forti sul titolo del colosso cementifero? Rispondere a questa domanda permette anche di tracciare delle stime sul possibile andamento anche nelle prossime sedute.
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Perchè le azioni Buzzi continuano ad apprezzarsi?
Dando uno sguardo all’andamento del titolo Buzzi nelle ultime sedute, balzo subito all’occhio come il rally sia iniziato a metà della scorsa settimana. Non un momento casuale ma proprio simultaneamente all’annuncio sul raggiungimento di una tregua a Gaza tra Israele e Hamas grazie all’opera di mediazione di Trump. In pratica l’impressione che si sta avendo in questi giorni è che le azioni Buzzi stiano festeggiando proprio l’accordo tra Israele e Hamas. Nulla di strano tenendo conto del settore di appartenenza della quotata. In pratica sono le speculazioni sull’avvio della maxi ricostruzione della regione di Gaza a sostenere gli acuisti sul titolo cementifero. E infatti, sempre restando a Piazza Affari, oltre a Buzzi anche Cementir e Webuild stanno correndo in scia alla notizia della tregua. In particolare è Cementir (non quotata sul Ftse Mib) a fare la parte del leone e questo grazie alla sua forte presenza in Turchia.
Cosa implica il rialzo di Buzzi sulle prospettive di ricostruzione a Gaza?
Se fin qui è tutto chiaro, lo saranno ancora di più le deduzioni che possiamo fare arrivati a questo punto. Partiamo da un dato di fatto: per adesso a Gaza non c’è una pace vera e propria ma una tregua. E’ in corso la liberazione degli ostaggi israeliani da parte dei terroristi di Hamas e Israele è pronta a rilasciare centinaia di detenuti palestinesi. L’attacco via terra di Gaza è stato interrotto e anzi i blindati di Gerusalemme si stanno ritirando. Dopo questi step è poi prevista l’attuazione di altri punti contenuti nell’accordo strappato da Trump. Si tratta di una serie di passaggi che sono propedeutici ad una intesa più vasta. L’obiettivo è si la pace ma la strada per il suo raggiungimento resta lunga e soprattutto molto incerta. Ora non serve essere degli esperti di finanza, per capire che senza reale pacificazione diventa impensabile pensare ad una ricostruzione.
Ed è proprio su questo punto che entrano in ballo le azioni Buzzi perchè se ci dovesse essere la pace allora la strategia di ricostruzione si potrebbe andare a delineare ma senza pace è ben difficile che possa partire anche il più basico programma di ricostruzione di Gaza. In questo secondo caso, i titoli delle società delle costruzioni e quelli cementiferi, tra cui appunto Buzzi, sconterebbero una inevitabile delusione.
Tirando quindi le somme, se ci saranno segnali di effettiva pacificazione a Gaza, le azioni Buzzi godranno ancora di visibilità (e forse anche maggiore rispetto a quella attuale) ma nel caso contrario l’esito più probabile è quello di un ritracciamento con conseguente perdita dei livelli attuali.
Sulle azioni Buzzi attualmente c’è una netta prevalenza di una view prudenziale. Molti i rating neutrali (hold o neutral) e pochi buy (ma non c’è alcun sell). Da evidenziare che il rally attuale ha determinato il superamento dello stesso target price medio e che quindi, almeno in teoria, non ci sarebbe tanto potenziale di upside per il titolo. Ultima revisione di valutazione quella di JP Morgan che proprio in questi giorni ha portato il rating a overweight ossia sovrapesare nel portafoglio alzando il prezzo obiettivo dal precedente 45 euro a 54 euro.
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