cavi e logo di Prysmian
Azioni Prysmian - BorsaInside.com

Il tracollo del Ftse Mib non sta lasciando scampo a nessun titolo. Tutto il paniere di riferimento di Piazza Affari è imbottito di segni negativi ma le tonalità dei rossi non sono le stesse. Tra le azioni peggiori della seduta ci sono quelle di Prysmian. La quotata dei cavi e sistemi è stata subito bersagliata dai sell tanto da arrivare a perdere a metà mattinata il 2,85 per cento sotto quota 88 euro con minimo intraday raggiunto a 87,22 euro. Una situazione allarmante se considerata a sè stante ossia senza tenere conto dell’andamento di medio e lungo termine. Questa precisazione è doveroso farla visto che stiamo parlando di un titolo che, nonostante la pioggia di vendite in atto proprio mentre è in corso la redazione dell’articolo, resta in rialzo del 9 per cento su base mensile e addirittura del 40 per cento da inizio anno. Proprio questi dati ci permettono di ipotizzare che il crollo odierno delle azioni Prysmian, alla luce del sentiment negativo che caratterizza i mercati, “quasi” ci stia visto che è più che normale in situazioni avverse prendere profitto sui titoli più in forma.

La questione, semmai, è un’altra: che valore dare al calo di Prysmian? Le forti vendite sono solo frutto dei realizzi fisiologici cui abbiamo fatto riferimento in precedenza oppure il segnale che, dopo una lunga corsa, il titolo sia arrivato al suo traguardo? Questo è il vero enigma perchè da esso dipende la possibile prospettiva del titolo Prysmian nei prossimi mesi. Insomma una cosa è se la quotata dei cavi e sistemi si è presa una pausa approfittando del pessimismo dei mercati e un’altra è se invece siamo in presenza della prima avvisaglia di un cambio di direzione.

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Le previsioni sulla trimestrale di Prysmian in primo piano

Il mercato guarda con attenzione alla prossima trimestrale di Prysmian in uscita il 29 ottobre. Il consensus degli analisti, elaborato tra il 2 e il 14 ottobre 2025 su un campione di 17 banche d’affari, sembra prospettare un percorso di crescita solido e continuo, con risultati in miglioramento su tutti i principali indicatori rispetto all’anno precedente. Ma vediamo più nel dettaglio.

Per i primi nove mesi del 2025, gli analisti stimano ricavi per 14,52 miliardi di euro, in netto aumento rispetto ai 12,36 miliardi registrati nello stesso periodo del 2024. A sostenere la performance dovrebeb essere la combinazione di una serie di fattori strutturali: dalla domanda crescente di infrastrutture per l’energia elettrica, ai nuovi progetti sottomarini ad alta tensione fino alla possibile espansione del segmento telecomunicazioni. Scendendo nel conto economico, il margine operativo lordo adjusted dovrebbe attestarsi a 1,77 miliardi di euro a dimostrazione della prosecuzione del trend di miglioramento dell’efficienza industriale e di una gestione più selettiva dei contratti a valore aggiunto.

Limitando poi l’analisi al solo terzo trimestre 2025, il consensus prevede ricavi per 4,86 miliardi, contro i 4,54 miliardi dello stesso trimestre del 2024, e un EBITDA adjusted stimato a 637 milioni di euro. In entrambi i casi si tratterebbe di progressi coerenti con il posizionamento strategico del gruppo, che continua a beneficiare della spinta verso la transizione energetica e dei progetti infrastrutturali legati all’interconnessione delle reti.

Sull’intero esercizio 2025, poi, le stime raccolte indicano ricavi complessivi di 19,38 miliardi di euro, rispetto ai 17,03 miliardi del 2024, con un EBITDA adjusted atteso a 2,41 miliardi di euro. Se questi target dovessero essere raggiunti, sarebbe la conferma della capacità di Prysmian di mantenere margini robusti nonostante un contesto ancora caratterizzato da costi energetici elevati e volatilità delle materie prime.

Cosa fare con le azioni Prysmian?

Il prossimo consiglio di amministrazione di Prysmian sarà quindi un momento chiave per confermare le traiettorie operative e gli obiettivi di fine anno. Particolare interesse dovrebbe essere posto sulle indicazioni sulla generazione di cassa e sulla possibile revisione del target di utile netto. Se i dati che arriveranno dai vertici dovesse confermare il trend previsto, Prysmian potrebbe consolidare ulteriormente la propria posizione di leadership e continuare a offrire valore nel medio periodo, anche in ottica di remunerazione agli azionisti. In caso contrario, è altamente probabile che possa scattare la scure del mercato.

In attesa dei conti gli analisti sembrano essere molto fiduciosi. Proprio nei giorni scorsi, infatti, è arrivata la conferma del rating buy dagli esperti di Intesa Sanpaolo con target price aumentato a 99 euro decisamente sopra gli 88 euro attuali. Per la banca guidata da Messina, quindi, le azioni Prysmian possono salire ancora. Se questa valutazione dovesse sembrare eccessiva, allora forse è il caso di dare un occhio a quella ancora più ambiziosa di UBS: rating sempre buy ma prezzo obiettivo a quota 105 euro, per un potenziale di upside da far girare la testa.

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