Azioni Eni sono da comprare e spunta un upside di peso. Ecco come investire

Tra i titoli più interessanti nelle ultime sedute di Piazza Affari spicca Eni. Il Cane a sei Zampe registra oggi un rialzo dello 0,25 per cento a quota 13,37 euro. Una variazione minima (ma comunque allineata a quella del Ftse Mib) che cela quello che potrebbe essere il reale potenziale del titolo. Proprio su questo punto concentreremo la nostra attenzione anche perchè, proprio recentemente, le azioni Eni sono state al centro di un report redatto dagli analisti di Jefferies.

Prima di scendere nel dettaglio con l’analisi, ricordiamo ai lettori che non lo sapessero ancora che fa alcuni mesi con il broker eToro (qui la recensione aggiornata) è possibile comprare anche le azioni italiane (parliamo di titolo veri e non strumenti derivati) senza pagare commissioni. Questa è una grande novità che rende ancora più interessante l’acquisto delle azioni Eni.

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Ma vediamo cosa dicono gli esperti di Jefferies.

Azioni Eni da comprare per Jefferies

Ma vediamo cosa pensano gli analisti di Jefferies sul titolo Eni. Partiamo dal principio. Gli esperti di Jefferies avevano già da tempo una view bullish sul titolo del Cane a Sei Zampe. Ebbene nel report recente questa prospettiva è stata ribadita. Per gli analisti di Jefferies, quindi, le azioni Eni erano e restano da comprare (rating buy). Anche il target price è stato ribadito a 18 euro. Considerando che attualmente le azioni del colosso petrolifero scambiato a 13,3 euro, non si può non mettere in risalto l’esistenza di un potenziale di upside enorme.

Facendo due conti, il prezzo delle azioni Eni, stando alla prospettiva di Jefferies, potrebbe avere uno spazio di crescita fino al 35 per cento in più rispetto alle quotazioni attuali. Si tratta di un margine enorme che, se davvero si dovesse concretizzare, potrebbe generare un discreto guadagno a favore dei traders che dovessero decidere di adottare strategie rialziste sul titolo.

La decisione di Jefferies è arrivata a seguito di un roadshow con la società petrolifera. Tra l’altro c’è anche un’ulteriore notizie positiva: gli esperti hanno deciso di mantenere Eni tra i titoli preferiti in modo tale da sfruttare le previsioni positivi che attendono il settore oil nel secondo trimestre 2023.

Come investire sulle azioni Eni senza commissioni

Come si può vedere dal grafico in basso le azioni Eni non è che stanno brillando più di tanto sul Ftse Mib. Rispetto ad un mese fa le quotazioni del Cane a Sei Zampe sono più basse del 3 per cento. Anche su base annua si evince un deprezzamento (1,9 per cento). Il titolo quindi ha sicuramente del potenziale inespresso. Del resto la vicenda degli ultimi giorni è molto significativa sotto questo punto di vista. Il titolo Eni non si è infatti apprezzato nonostante il positivo andamento della quotazione petrolio.

Il report di Jefferies potrebbe essere sufficiente per dare al titolo una certa visibilità? Teoricamente si ma praticamente potrebbero entrare in gioco altri fattori.

Per investire sulle azioni Eni si può ricorrere ad uno dei tanti broker presenti sul mercato. Essendo il titolo l’emblema dell’Italia (o almeno uno degli emblemi) è logico che le azioni Eni siano disponibili su tutte le piattaforme più importanti.

La nostra raccomandazione, però, va ad eToro e questo per un motivo molto semplice: con questo broker si possono comprare azioni vere ma si può anche fare trading attraverso i CFD (e in questo secondo caso si può avere anche la demo gratis) speculando al ribasso.

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Tra l’altro Eni è anche fresca di emissioni obbligazionarie. Proprio ieri, infatti, la quotata ha completato il collocamento di 2 nuovi bond a tasso fisso, uno di durata pari a 4 anni e uno a 10.

L’emissione è avvenuta nell’ambito del programma Euro Medium Term Note del Cane a Sei Zampe, in esecuzione a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione il 7 aprile 2022. I proventi delle obbligazioni sono destinati a finanziare i futuri fabbisogni di Eni e al tempo steso a mantenere una struttura finanziaria equilibrata.

Per la cronaca, Eni per effettuare l’operazione l’emissione si è avvalsa di un sindacato di banche composto da Crédit Agricole CIB, Goldman Sachs International, Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB), MUFG, Santander, SMBC, Société Générale e UniCredit che agiranno come joint bookrunner.

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