Azioni Telecom Italia crollano: cosa sta succedendo? Sicuri di comprare?

Affondano le azioni Telecom Italia dopo il piano di KKR - BorsaInside

Azioni Telecom Italia protagoniste in negativo della seduta di oggi 16 settembre. Il titolo dell’ex monopolista si sta avvicinando alla chiusura delle contrattazioni con una flessione record del 6,25 per cento a 0,25 euro. Inutile dire che un passivo simile vale il poco invidiabile primato di peggior quotata del paniere di rifermento di Piazza Affari anche perchè il secondo più intenso rosso della giornata è decisamente inferiore a quello di TIM essendo pari ad appena l’1,2 per cento (si tratta di Stellantis per la cronaca).

Tra l’altro mentre le azioni Telecom Italia crollano, il Ftse Mib segna un apprezzamento dello 0,4 per cento a quota 28355 punti. Quando si verifica una situazione di questo tipo, è evidente che i motivi alla base del crollo riguardino prettamente la diretta interessata. In altre parole, il contesto di riferimento non centra assolutamente nulla.

E allora perchè le azioni Telecom Italia stanno crollando? Questa è la domanda da porsi ancora prima di chiarire se conviene o no comprare il titolo ai prezzi attuali. Sicuramente il fatto che le azioni Telecom Italia nel corso dell’ultimo mese abbiano perso il 19 per cento circa (ma su base annua resta un verde del 48 per cento che non è affatto poca cosa), potrebbe spingere a considerare la possibilità di approfittare del ribasso per entrare da una posizione più favorevole.

In realtà, però, prima dei decidere se acquistare è meglio chiarire i motivi alla base del crollo. Proprio questo è ciò che faremo con questo articolo.

Crollo azioni Telecom Italia: quali sono i motivi?

Il crollo delle azioni Telecom Italia ha avuto inizio fin dalle prime battute degli scambi. E questo perchè nel premarket lo stesso colosso delle telecomunicazioni ha reso noto di aver ricevuto da Kohlberg Kravis Roberts & Co (KKR) l’offerta vincolante su NetCo, relativa alle attività di rete fissa TIM e FiberCop.

La novità principale è che ci sono due offerte in gioco. Una non vincolante per Sparkle, con l’intenzione di presentare un’offerta vincolante entro 4/8 settimane, dopo aver completato le attività di due diligence e richiesto un periodo di esclusiva fino al 20 dicembre. Questa mossa potrebbe essere legata alla necessità del Ministero dell’Economia (Mef) di attendere tutti i via libera per l’acquisizione di Netco, che possiede cavi sottomarini essenziali per il trasporto dei dati.

L’offerta su NetCo scade l’8 novembre, ma c’è la possibilità di estendere i termini fino al 20 dicembre, come specificato nella comunicazione di Tim. Una volta completata l’analisi, l’offerta vincolante verrà sottoposta al Consiglio di Amministrazione.

Ci si aspetta che ci vorrà qualche tempo per esaminare l’offerta, che secondo le ultime indiscrezioni potrebbe aver subito un leggero aumento rispetto ai poco più di 20 miliardi di euro inizialmente previsti, con la possibilità di raggiungere 23 miliardi con alcune condizioni aggiuntive, tra cui l’unione con Open Fiber. Netco assorbirà circa 21.400 dipendenti e un debito di circa 10 miliardi.

Tuttavia, Vivendi, il principale azionista di Tim, ha sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità della nuova entità (ServCo) che rimarrà dopo la fusione, sottolineando che dovrebbe avere non più di 8.000 dipendenti e 5 miliardi di debito.

Gli occhi sono ora puntati su un consiglio di amministrazione straordinario che dovrebbe essere convocato prima dell’8 novembre, durante il quale il board di Telecom Italia si esprimerà sulla situazione. C’è anche la possibilità che la decisione finale possa essere presa direttamente in Cda, ma con una consultazione solo consultiva. Vivendi sembra essere disposta a combattere su questo fronte, come hanno suggerito i suoi vertici, che dovrebbero incontrare il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dopo il loro primo incontro del 5 ottobre.

Come investire sulle azioni Telecom Italia?

Nonostante il passo in avanti rappresentato dall’arrivo dell’offerta vincolante di KKR su NetCo (tra l’altro in extremis visto che il periodo di validità scadeva il 15 ottobre), la situazione su Telecom Italia resta fluida. Questo significa ampio spazio di manovra per investire.

Poichè è fondamentale mantenersi la possibilità di operare in entrambe le direzioni (ossia al rialzo e al ribasso), lo strumento che suggeriamo di usare sono i CFD.

Investire con i Contratti per differenza sulle azioni di Telecom Italia implica sfruttare le variazioni di prezzo dell’azione sottostante senza dover acquistare fisicamente l’azione stessa. I CFD sono prodotti finanziari derivati e comportano un livello significativo di rischio, quindi è importante comprenderli prima di iniziare a investire.

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