
Segno piatto totale per le azioni Generali nella seconda seduta della settimana. Il titolo del colosso assicurativo si muove in area 33 euro praticamente gli stessi livelli di ieri. L’assenza di movimento lascia in rosso del 3 per cento il calo su base mensile e ovviamente non impatta neppure sulla prestazione da inizio 2025 che, al contrario, spicca con un verde di quasi il 20 per cento.
Concentrando l’attenzione solo sull’andamento odierno, il fatto che non ci siano variazioni non deve trarre in inganno lasciando pensare che manchino gli spunti. La realtà è decisamente diversa perchè di potenziale assist per i trader che intendono investire in azioni Generali ne sono arrivati un bel pò solo che, evidentemente, non sono ritenuti interessanti dagli investitori. Ciò però non significa che non possano dar luogo a una qualche riflessione e magari pesare nelle fasi successive della seduta.
E allora vediamo quali sono queste notizie price sensitive sul conto di Generali che oggi sono da tenere d’occhio.
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Fitch migliora il rating sulle azioni Generali
L’agenzia di rating Fitch Ratings ha alzato di un livello la valutazione sulla solidità finanziaria di Generali e delle sue principali controllate, portando l’Insurer Financial Strength Rating (IFSR) da A+ ad AA-. Parallelamente, il rating IDR (Issuer Default Rating) a lungo termine è stato innalzato da A ad A+, con outlook stabile.
Secondo l’agenzia di valutazione internazionale, a pesare positivamente nella decisione di upgrade sono stati diversi fattori chiave del gruppo: il solido profilo di business, una capitalizzazione robusta, la bassa leva finanziaria e i risultati finanziari recentemente raggiunti. L’agenzia ha inoltre sottolineato che l’upgrade riflette il miglioramento del rating sovrano dell’Italia, evidenziando come la stabilità macroeconomica del Paese influenzi positivamente le prospettive delle principali compagnie assicurative italiane.
Inutile dire che l’incremento del rating rappresenta un riconoscimento importante per Generali, confermando la solidità patrimoniale e la capacità del gruppo di affrontare eventuali turbolenze di mercato. Il giudizio positivo di Fitch rafforza la percezione di affidabilità del gruppo sia presso investitori istituzionali sia nel mercato obbligazionario, e potrebbe avere effetti favorevoli sui costi di finanziamento e sul valore delle obbligazioni emesse dal gruppo.
Nuovo up sul piano di buyback di Generali
Ma le novità non si ferma qui. Sul fronte operativo, Generali ha comunicato un aggiornamento sul programma di acquisto di azioni proprie, avviato in seguito alla delibera dell’assemblea degli azionisti del 24 aprile 2025. Tra il 15 e il 19 settembre 2025, il gruppo ha acquistato 1.546.853 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 32,81 euro per azione, per un controvalore complessivo di circa 50,75 milioni di euro.
A seguito di questi acquisti, al 19 settembre 2025, Generali e le sue controllate detengono complessivamente 39.730.982 azioni proprie, pari al 2,56 per cento del capitale. L’operazione rientra nel piano di buyback approvato dall’assemblea, finalizzato a ottimizzare la struttura del capitale e a creare valore per gli azionisti, contribuendo al contempo a una gestione efficiente del capitale disponibile.
L’insieme di queste notizie price sensitive, ossia upgrade del rating e avanzamento del programma di buyback, sono la conferma della prosecuzione del rafforzamento patrimoniale e sostegno al mercato azionario da parte di Generali. Considerando però la reazione fredda da parte del mercato (almeno per adesso) non sembrano aver colpito nel segno. Ciò potrebbe non essere un caso. A sovrastare il potenziale impatto positivo derivante da questi due assist potrebbe essere stata la decisione di Unicredit di tagliare la sua partecipazione nel capitale delle Generali sotto al 2 per cento. E’ più plausibile che gli investitori si stiano concentrando proprio su questa mossa anche perchè Piazza Gae Aulenti partiva da una partecipazione del 6,7% assunta in aprile poi scesa al 5 per cento in estate.
Generali orfana della partecipazione di Unicredit
La decisione di Unicredit di ridurre al minimo l’investimento in Generali non nasce adesso. Concepito come una possibile valenza industriale, nel tempo ha perso di importanza a causa delle divergenze tra obiettivi strategici delle due società. In particolare l’annuncio di inizio 2025, relativo a una joint venture nell’asset management tra Generali e Natixis non ha trovato d’accordo Piazza Gae Aulenti che è passata subito ai fatti dando sostegno in assemblea alla lista di minoranza promossa da Francesco Gaetano Caltagirone (poi sconfitta da quella di Mediobanca).
Da quel momento in poi Unicredit ha progressivamente ceduto azioni Generali in suo possesso realizzando un rendimento superiore al 25 per cento.
Con la discesa sotto al 2 per cento il messaggio diventa chiarissimo: Unicredit non ritiene più necessario mantenere una partecipazione rilevante per eventuali collaborazioni commerciali con Generali. Il disimpegno è quindi un dato di fatto.
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