
In linea con l’andamento generale del Ftse Mib, anche le azioni BPER Banca e Banca Popolare di Sondrio oggi sono in sofferenza. La quotata modenese sta segnando un ribasso del 2,72 per cento a 9,14 euro mentre quella valtellinese è il calo del 2,84 per cento a 12,83 euro. Sul listino di riferimento di Piazza Affari ci sono chiaramente titoli bancari che stanno facendo peggio, tuttavia il rosso di BPER e BPSO dà nell’occhio perchè quella di oggi è una giornata storica per i due titoli essendo state annunciate ufficialmente le attività e gli step che porteranno alla fusione BPER – Banca Popolare di Sondrio. La questione ha meramente aspetto statistico, tuttavia dà quasi nell’occhio il fatto che in un giorno così importante ci si sarebbe attesi un’accoglienza di diverso tenero. E invece la paura globale innescata dalla crisi delle banche regionali americane non sta lasciando scampo neppure alle due quotate che, nei mesi scorsi, state al centro del risiko bancario.
Precisiamo che le forti vendite in atto su BPER e BPSO non centrano assolutamente nulla con vicende che riguardano le due quotate ma solo solo un effetto della tensione generale dei mercati. L’eventuale appeal derivante proprio dalle novità sul dossier fusione potrebbe quindi manifestarsi più in avanti offrendo ai trader occasioni di ingresso sui titoli coinvolti.
Prima di fare il punto su quello che succederà in vista della fusione tra BPER Banca e BPSO, ricordiamo che su entrambi i titoli si può ora investire con il nuovo servizio di trading nazionale del broker eToro.
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I passaggi della fusione BPER Banca – Banca Popolare di Sondrio
BPER Banca e Banca Popolare di Sondrio hanno reso noto di aver avviato le fasi preliminari per un’operazione di fusione che mira all’incorporazione della Popolare di Sondrio all’interno di BPER. L’operazione, attesa con interesse dagli operatori finanziari a seguito della positiva conclusione dell’OPA lanciata dalla quotata modenese, andrà a segnare un passaggio significativo nel processo di consolidamento del settore bancario italiano, in particolare nell’area del Nord del Paese.
Il progetto di fusione sarà formalmente esaminato dai rispettivi consigli di amministrazione il 5 novembre 2025, data chiave che anticiperà le successive fasi operative. In base a quello che è il crono-programma il completamento dell’integrazione dovrebbe esserci entro il primo semestre del 2026.
Parallelamente al calendario dei vari step che in ultimo porteranno all’integrazione, BPER Banca ha anche definito un nuovo modello organizzativo combined che entrerà in vigore contestualmente alla fusione. Tra le principali novità, verrà istituita una Direzione Regionale dedicata all’area dell’alta Lombardia, mossa strategica per consolidare la presenza in quella porzione di territorio. La rete degli sportelli subirà comunque una riorganizzazione, con la fusione di circa 90 filiali situate nelle regioni del Centro-Nord, ad eccezione della provincia di Sondrio. Obiettivo è ottimizzare efficienza e costi salvaguardando però l’area storica della Valtellina dove tutto resterà così come è adesso.
Un altro elemento rilevante riguarda la gestione del personale. Il gruppo ha previsto un programma di ricambio generazionale che interesserà circa 800 dipendenti e che sarà realizzato attraverso l’incentivazione di uscite volontarie da effettuare soprattutto nel corso del 2026. L’intervento sul personale punta a rendere la struttura della BPER post-fusione più flessibile e sostenibile nel medio-lungo termine, in linea con le sfide del settore bancario e le esigenze di innovazione digitale.
Al termine delle varie fasi del processo di integrazione, BPER Banca avrà rafforzato la propria posizione nel mercato ampliando la gamma di servizi offerti e ottimizzando la rete territoriale.
Per gli investitori il focus nei prossimi mesi sarà per forza di cose rivolto all’effettiva integrazione delle strutture tra le due banche ma anche al controllo dei costi e alla gestione efficace del capitale umano. Tutti elementi chiave per il successo dell’operazione di fusione e da cui potrebbero arrivare spunti operativi per gli investitori.
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