Un laptop mostra un grafico

L’Europa unita nel bene e nel male? Sicuramente nella cattiva sorte perché i paesi dell’area euro si influenzano tra loro in quanto correlati, quindi una recessione in un paese specifico avrà effetti negativi anche sugli altri. Nonostante la diminuzione dei tassi di inflazione in tutta l’UE, la prospettiva di rallentamenti economici globali nel 2023 sembra inevitabile. Vediamo cosa significa questo per il mercato azionario italiano e se ulteriori venti contrari fermeranno la ripresa del mercato italiano delle IPO.

La sofferenza della Borsa italiana

La crisi economica di quest’ultimo anno ha colpito l’Italia in modo più intenso rispetto ad altri paesi europei, con una profonda recessione che ha avuto un impatto significativo sulla Borsa Italiana. Quando la congiuntura europea si è intensificata, i mercati finanziari italiani hanno risentito di un calo della domanda di investimenti esteri. Piazza Affari si è quindi ritrovata con un calo di liquidità, che ha comportato una diminuzione della domanda dei titoli, una maggiore volatilità dei prezzi e una riduzione della capitalizzazione di mercato. Inoltre, c’è stata una contrazione del credito, con le banche che hanno ridotto la loro erogazione di prestiti e, una netta diminuzione della fiducia dei consumatori, con una caduta dei consumi e dei risparmi.

GRAFICO FTSE MIB 2022

grafico ftse mib

C’è voglia di voltare pagina e superare questo nefasto periodo. Anche se agli inizi dell’anno c’è stata una risalita per le borse italiane, ora si sono di nuovo rallentate. Ed è meglio prepararsi ad affrontare ancora dei mesi duri, caratterizzati da performance azionarie in calo, con un cedimento degli utili societari, una crescita economica lenta e con le banche centrali di tutto il mondo ancora agguerrite.

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Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli Investimenti presso Freedom Finance Europe, afferma che: “a causa dei timori ciclici di una potenziale recessione, dozzine di titoli di qualità superiore con utili, profitti e flussi di cassa in aumento hanno visto i loro prezzi azionari scendere in questo mercato ribassista del 2022. E questo succede periodicamente. Circa una volta ogni dieci anni, gli investitori iniziano a preoccuparsi di una potenziale recessione. Le azioni di alta qualità scendono di prezzo, ma i loro utili e i flussi di cassa continuano a crescere. Gli investitori che acquistano questi titoli in fase di ribasso possono finire per guadagnare bene nel lungo termine, poiché queste società sono in grado di riprendersi rapidamente se inizia una nuova fase di crescita del mercato“.

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Che speranze hanno le IPO italiane?

Negli ultimi anni il mercato italiano di IPO si stava ponendo come una realtà competitiva e ambita. Il 2021 è stato un anno da record, con un aumento generale del numero di offerte pubbliche di titoli. Le società che hanno avuto esito nelle loro quotazioni sono state quelle che hanno puntato sull’internazionalizzazione del loro business o sulla diversificazione dei rischi, soprattutto quelle tecnologiche. Ma il 2022 è stato difficile anche per le nuove arrivate. A Milano hanno debuttato un numero pari alla metà di quelle approdate lo scorso anno, registrando un trend simile a quello del resto dei paesi di tutto il globo, con una contrazione del numero di quotazioni del 47% e dei capitali raccolti del 46%.

E per l’anno in corso, le attese riguardano ancora alcune operazioni che sono già state rimandate a causa della difficile situazione economica a livello globale. Si prospettano condizioni favorevoli dopo il primo trimestre, in modo che ci possa essere un rilancio dalla seconda metà del 2023. Il mercato delle IPO riflette quello economico di tutto il mondo, che può tornare ad essere florido se si riprendono i rendimenti dei mercati azionari, si riduce l’inflazione, si allentano le tensioni geo-politiche e i rialzi dei tassi d’interesse. Tra i settori favoriti dal contesto economico resta l’energetico, con il tanto atteso lancio di Plenitude, l’IPO della controllata dell’Eni attiva nelle rinnovabili. In aspettativa ci sono altri nomi come Prada, Ferretti Group, Lamborghini e Italcer.

Il futuro per gli investitori

Le parole d’ordine del 2023 sono flessibilità e prudenza. I governi potrebbero adottare misure che favoriscono il contrasto degli effetti negativi delle recessioni europee sulla Borsa Italiana. Un aiuto sarebbe prendere provvedimenti per sostenere le aziende italiane, in modo che possano continuare a produrre e a operare anche durante i momenti di crisi e applicare norme di sostegno macroeconomico, ad esempio, con agevolazioni fiscali. Anche se la crisi presumibilmente continuerà per lo meno i primi mesi del nuovo anno, dato il contesto economico in atto, con una pressione dell’inflazione ancora in essere, l’aumento dei tassi e il rallentamento della crescita, alcuni esperti vedono comunque delle opportunità interessanti per investire in etf o nelle migliori azioni di Borsa italiana. Ovvero, quelle che si sono distinte per avere avuto utili stabili, una leva finanziaria bassa e una buona capacità di mantenimento di margini costanti.

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